Gli integratori alimentari sono ampiamente utilizzati per sopperire ad una dieta inadeguata e per avere effetti benefici sulla salute. Questi prodotti possono differire tra loro per formato e per funzione, inclusa la prevenzione di alcuni disturbi alimentari come l’anoressia e l’obesità. L’anoressia nervosa è una condizione di auto-fame dove i soggetti coinvolti cercano di prevenire l’aumento di peso limitando il consumo di cibo. Al contrario l’obesità è caratterizzata da complicanze dovute ad una eccessiva alimentazione. L’indice usato per identificare la patologia è il BMI (Body Mass Index) e anche l’obesità può essere trattata con i giusti supplementi alimentari. Per quanto riguarda l’anoressia nervosa (AN), la vitamina D è stata riconosciuta come paraormone in grado di svolgere un’attività antiinfiammatoria. In particolare, uno studio condotto su 18 individui, ha portato alla conclusione che la concentrazione di vitamina D3 nel sangue in pazienti affetti da AN è correlato al numero totale dei globuli bianchi (WBC), in particolare in pazienti con un lungo decorso della malattia. Inoltre, l’ipovitaminosi D3 causa anche la mancata risposta infiammatoria, la riduzione dei recettori per la vitamina D (VDR) e la riduzione del buonumore. Il triptofano (precursore del neurotrasmettitore serotonina) è implicato in funzioni cerebrali come fame, ansia e umore. La somministrazione del triptofano e il suo incremento nel plasma causano l’aumento di serotonina cerebrale e l’inibizione dell’anoressia indotta da stress. Lo studio in esame è stato effettuato su ratti maschi e femmine a cui è stato dato accesso limitato al cibo (4 ore al giorno) per 4 settimane e si è riscontrata una diminuzione dei livelli di triptofano e serotonina maggiore nelle femmine con conseguente perdita di peso. In conclusione, i soggetti femmina sono risultati più vulnerabili alle restrizioni dietetiche. Gli integratori per trattare l’obesità possono andare ad agire direttamente sul microbiota intestinale. Recenti studi hanno evidenziato come alcuni ceppi specifici (Lactobacillus e Bifidobacterium) possono essere usati per trattare l’obesità andando ad agire direttamente sul microbiota intestinale. Alcuni esperimenti hanno dimostrato che l’integrazione con alcuni ceppi probiotici causano un aumento del grasso corporeo più lento rispetto ai soggetti integrati solo con un placebo. Altri ceppi possono dare benefici alla salute miscelati tra loro o somministrati singolarmente (Bifidobacterium. animalis VKB e B. animalis), infine è possibile avere ceppi che non hanno alcun effetto sull’obesità. In conclusione, gli integratori probiotici attivano risposte metaboliche nell’organismo in grado di cambiare la composizione del microbiota intestinale dell’ospite diminuendo la massa grassa. In ultimo si è voluto dimostrare l’efficacia dell’integrazione con il tè verde in 60 individui thailandesi. Capsule di estratti di tè verde sono state somministrate dopo colazione, pranzo e cena e per valutarne l’efficacia sono state fatte misurazioni prima dell’inizio del trattamento e durante il trattamento. Queste analisi hanno dimostrato come l’assunzione del tè verde in soggetti obesi porti ad un aumento del dispendio energetico e ad una conseguente perdita di peso corporeo. Questo evento è spiegato dal fatto che i polifenoli contenuti nel tè verde diminuiscono i livelli di leptina che causa una perdita del grasso corporeo. In conclusione, gli integratori alimentari possono quindi sopperire a mancanze dovute ad una cattiva alimentazione, a stili di vita inadeguati o a problematiche legate alla salute e devono essere assunti con costanza e sotto supervisione di persone competenti.
Impiego degli integratori alimentari per la prevenzione di disturbi alimentari quali anoressia nervosa ed obesità.
BURATTO, FRANCESCA
2020/2021
Abstract
Gli integratori alimentari sono ampiamente utilizzati per sopperire ad una dieta inadeguata e per avere effetti benefici sulla salute. Questi prodotti possono differire tra loro per formato e per funzione, inclusa la prevenzione di alcuni disturbi alimentari come l’anoressia e l’obesità. L’anoressia nervosa è una condizione di auto-fame dove i soggetti coinvolti cercano di prevenire l’aumento di peso limitando il consumo di cibo. Al contrario l’obesità è caratterizzata da complicanze dovute ad una eccessiva alimentazione. L’indice usato per identificare la patologia è il BMI (Body Mass Index) e anche l’obesità può essere trattata con i giusti supplementi alimentari. Per quanto riguarda l’anoressia nervosa (AN), la vitamina D è stata riconosciuta come paraormone in grado di svolgere un’attività antiinfiammatoria. In particolare, uno studio condotto su 18 individui, ha portato alla conclusione che la concentrazione di vitamina D3 nel sangue in pazienti affetti da AN è correlato al numero totale dei globuli bianchi (WBC), in particolare in pazienti con un lungo decorso della malattia. Inoltre, l’ipovitaminosi D3 causa anche la mancata risposta infiammatoria, la riduzione dei recettori per la vitamina D (VDR) e la riduzione del buonumore. Il triptofano (precursore del neurotrasmettitore serotonina) è implicato in funzioni cerebrali come fame, ansia e umore. La somministrazione del triptofano e il suo incremento nel plasma causano l’aumento di serotonina cerebrale e l’inibizione dell’anoressia indotta da stress. Lo studio in esame è stato effettuato su ratti maschi e femmine a cui è stato dato accesso limitato al cibo (4 ore al giorno) per 4 settimane e si è riscontrata una diminuzione dei livelli di triptofano e serotonina maggiore nelle femmine con conseguente perdita di peso. In conclusione, i soggetti femmina sono risultati più vulnerabili alle restrizioni dietetiche. Gli integratori per trattare l’obesità possono andare ad agire direttamente sul microbiota intestinale. Recenti studi hanno evidenziato come alcuni ceppi specifici (Lactobacillus e Bifidobacterium) possono essere usati per trattare l’obesità andando ad agire direttamente sul microbiota intestinale. Alcuni esperimenti hanno dimostrato che l’integrazione con alcuni ceppi probiotici causano un aumento del grasso corporeo più lento rispetto ai soggetti integrati solo con un placebo. Altri ceppi possono dare benefici alla salute miscelati tra loro o somministrati singolarmente (Bifidobacterium. animalis VKB e B. animalis), infine è possibile avere ceppi che non hanno alcun effetto sull’obesità. In conclusione, gli integratori probiotici attivano risposte metaboliche nell’organismo in grado di cambiare la composizione del microbiota intestinale dell’ospite diminuendo la massa grassa. In ultimo si è voluto dimostrare l’efficacia dell’integrazione con il tè verde in 60 individui thailandesi. Capsule di estratti di tè verde sono state somministrate dopo colazione, pranzo e cena e per valutarne l’efficacia sono state fatte misurazioni prima dell’inizio del trattamento e durante il trattamento. Queste analisi hanno dimostrato come l’assunzione del tè verde in soggetti obesi porti ad un aumento del dispendio energetico e ad una conseguente perdita di peso corporeo. Questo evento è spiegato dal fatto che i polifenoli contenuti nel tè verde diminuiscono i livelli di leptina che causa una perdita del grasso corporeo. In conclusione, gli integratori alimentari possono quindi sopperire a mancanze dovute ad una cattiva alimentazione, a stili di vita inadeguati o a problematiche legate alla salute e devono essere assunti con costanza e sotto supervisione di persone competenti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/32490