L’obiettivo della tesi è di discutere dell’evasione fiscale, un fenomeno da ridurre per raggiungere livelli sostenibili del debito pubblico italiano. Il primo capitolo studia il sistema fiscale dell’Italia cioè l’insieme di tributi previsti nell’ordinamento tributario. In tal senso viene anche riportato un elenco delle principali riforme di tributi erariali e non, al fine di mostrare la complessità del sistema e di comprendere che, nell’analisi delle entrate, bisogna considerare gli effetti generati da queste. Successivamente si specificano gli elementi essenziali di un tributo e la differenza tra tasse, contributi e imposte. Dopo di che si introducono i concetti di pressione fiscale, tributaria e finanziaria e dei primi due viene esposta la serie storica dal 1995 al 2019. Per lo stesso periodo vengono mostrati l’andamento delle entrate e delle uscite pubbliche e il differenziale di queste per osservare l’andamento economico della Pubblica Amministrazione. Inoltre, alla fine del primo capitolo, vengono citate e spiegate le due principali imposte: l’Irpef e l’IVA. Nel secondo capitolo si distingue tra evasione, erosione, elusione e frode fiscale e si osserva il tax gap. Su quest’ultimo vengono prodotti due modelli alternativi per mostrare gli effetti della lotta all’evasione sui contribuenti e sul gettito. In seguito, a completamento di questo capitolo, sono stati osservati il peso e i motivi dell’evasione in Italia. Nel terzo capitolo è esaminato il debito pubblico. In effetti questo è il risultato di un deficit di bilancio perciò è stata condotta un’analisi di come questo si determini, ricorrendo anche a due diversi modelli a seconda che il Governo venga ritenuto in grado di controllare il disavanzo complessivo o quello primario. Successivamente viene menzionato il Patto di Stabilità e Crescita, quale linea guida da seguire per ogni Paese dell’UE. Ne deriva che il debito pubblico viene gestito nel rispetto di questo accordo e secondo le indicazioni dello Stato. In tal senso la gestione del debito ha abbassato i costi medi all’emissione dei titoli di Stato e ciò costituisce un ottimo risultato per evitare il meccanismo dell’autoalimentazione del debito. Infine il capitolo conclude elencando le principali politiche per la riduzione del debito pubblico, soffermandosi sulla spending review. Il quarto capitolo si concentra sulla lotta all’evasione. Quest’attività di contrasto è motivata da diverse ragioni sociali ed economiche che rispondono anche a criteri di equità. Tra queste vi è sicuramente quella di contenere il deficit, pertanto si riporta l’incidenza dell’evasione su questo e sul debito. In tal senso vengono citati i principali strumenti di accertamento dell’Agenzia fiscale attualmente in vigore. L’ultimo argomento trattato in questo capitolo è la curva di Laffer secondo il quale, in un contesto caratterizzato da un’aliquota “media” di alto valore, una riduzione di questa produce un aumento del gettito di uno Stato. Nondimeno quantificare questa aliquota media rappresenta un problema e pertanto non risulta una concreta misura per aumentare il gettito. Nella conclusione vengono riportate delle considerazioni finali su quanto esposto, ricordando che le nuove misure anti-evasione produrranno degli effetti che saranno in parte mitigati dalla crisi economica causata dalla pandemia. ​

La lotta all'evasione fiscale nel raggiungimento di livelli sostenibili del debito pubblico italiano ​

RUGGIERI, FEDERICO
2020/2021

Abstract

L’obiettivo della tesi è di discutere dell’evasione fiscale, un fenomeno da ridurre per raggiungere livelli sostenibili del debito pubblico italiano. Il primo capitolo studia il sistema fiscale dell’Italia cioè l’insieme di tributi previsti nell’ordinamento tributario. In tal senso viene anche riportato un elenco delle principali riforme di tributi erariali e non, al fine di mostrare la complessità del sistema e di comprendere che, nell’analisi delle entrate, bisogna considerare gli effetti generati da queste. Successivamente si specificano gli elementi essenziali di un tributo e la differenza tra tasse, contributi e imposte. Dopo di che si introducono i concetti di pressione fiscale, tributaria e finanziaria e dei primi due viene esposta la serie storica dal 1995 al 2019. Per lo stesso periodo vengono mostrati l’andamento delle entrate e delle uscite pubbliche e il differenziale di queste per osservare l’andamento economico della Pubblica Amministrazione. Inoltre, alla fine del primo capitolo, vengono citate e spiegate le due principali imposte: l’Irpef e l’IVA. Nel secondo capitolo si distingue tra evasione, erosione, elusione e frode fiscale e si osserva il tax gap. Su quest’ultimo vengono prodotti due modelli alternativi per mostrare gli effetti della lotta all’evasione sui contribuenti e sul gettito. In seguito, a completamento di questo capitolo, sono stati osservati il peso e i motivi dell’evasione in Italia. Nel terzo capitolo è esaminato il debito pubblico. In effetti questo è il risultato di un deficit di bilancio perciò è stata condotta un’analisi di come questo si determini, ricorrendo anche a due diversi modelli a seconda che il Governo venga ritenuto in grado di controllare il disavanzo complessivo o quello primario. Successivamente viene menzionato il Patto di Stabilità e Crescita, quale linea guida da seguire per ogni Paese dell’UE. Ne deriva che il debito pubblico viene gestito nel rispetto di questo accordo e secondo le indicazioni dello Stato. In tal senso la gestione del debito ha abbassato i costi medi all’emissione dei titoli di Stato e ciò costituisce un ottimo risultato per evitare il meccanismo dell’autoalimentazione del debito. Infine il capitolo conclude elencando le principali politiche per la riduzione del debito pubblico, soffermandosi sulla spending review. Il quarto capitolo si concentra sulla lotta all’evasione. Quest’attività di contrasto è motivata da diverse ragioni sociali ed economiche che rispondono anche a criteri di equità. Tra queste vi è sicuramente quella di contenere il deficit, pertanto si riporta l’incidenza dell’evasione su questo e sul debito. In tal senso vengono citati i principali strumenti di accertamento dell’Agenzia fiscale attualmente in vigore. L’ultimo argomento trattato in questo capitolo è la curva di Laffer secondo il quale, in un contesto caratterizzato da un’aliquota “media” di alto valore, una riduzione di questa produce un aumento del gettito di uno Stato. Nondimeno quantificare questa aliquota media rappresenta un problema e pertanto non risulta una concreta misura per aumentare il gettito. Nella conclusione vengono riportate delle considerazioni finali su quanto esposto, ricordando che le nuove misure anti-evasione produrranno degli effetti che saranno in parte mitigati dalla crisi economica causata dalla pandemia. ​
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/32451