Le pellicole biodegradabili attive e intelligenti sono dei film termoretraibili utilizzati nell’imballaggio alimentare, costituiti da un supporto solido biodegradabile biopolimerico, sul quale vengono immobilizzati ad esempio i pigmenti. Questi ultimi grazie la loro capacità di assumere colorazioni diverse, a seguito di un cambiamento del pH della matrice alimentare con la quale sono in contatto fisico o con la quale interagiscono attraverso lo spazio di testa del packaging, conferiscono una funzione intelligente all’imballaggio , in quanto consentono di valutare la freschezza degli alimenti. I pigmenti utilizzati sono molecole di natura aromatica, estratti da vegetali, che assorbono specifiche lunghezze d'onda della luce incidente riflettendo le rimanenti in tutte le direzioni che vengono percepite dai nostri occhi con colori diversi. I pigmenti possono conferire anche una funzione attiva al packaging grazie la loro attività antiossidante e antimicrobica aumentando la shelf life degli alimenti. Le matrici alimentari possono subire un abbassamento del pH in seguito alla formazione di acidi, come nel caso di prodotti ortofrutticoli, o un innalzamento del pH in seguito alla formazione di composti azotati volatili tramite processi proteolitici come nel caso di prodotti ricchi di proteine. Tra i pigmenti più utilizzati dagli studi bibliografici vi sono antocianine, curcumine, tannini, clorofilla, betalaine, carotenoidi, brasilina e quercetina. Le variazioni di pH sono spesso legate alle attività enzimatiche di microrganismi presenti nell’alimento, sia autoctoni o per contaminazione esogena, durante la shelf life. Il grande vantaggio di questo packaging è quello di essere un sistema di controllo diretto (on line) dell’alimento, in quanto la variazione di colore della pellicola risulta evidente in tempo reale e consente sia di ridurre gli sprechi alimentari sia di tutelare la salute del consumatore. La realizzazione di tali film sembra economica poiché i pigmenti sono reperibili a bassi costi giacché estraibili dai rifiuti e dagli scarti alimentari, consentendone la valorizzazione e partecipando alla realizzazione di un modello di economia circolare che ha l’obiettivo di estendere il ciclo di vita dei prodotti riducendo al minimo i rifiuti alimentari. La biodegradabilità invece rafforza la funzione ecologica dell’imballaggio, permettendo uno smaltimento “green”. Da casi studio condotti su queste pellicole si evince come le variazioni di colore non siano standard, ma dipendono dalla matrice alimentare , dai biopolimeri , usati come supporto solido e dai pigmenti scelti, di conseguenza è necessaria un’attività sperimentale e di ricerca affinchè queste pellicole possano essere usate per il controllo della qualità degli alimenti. Inoltre dagli studi sembra che i pigmenti non siano sensibili nelle prime fasi del deterioramento degli alimenti, in quanto la concentrazione dei metaboliti prodotti è bassa, pertanto non risultano così efficaci per il controllo della freschezza, ma solo oltre una soglia di deperibilità risultano funzionali. In conclusione queste pellicole offrono una soluzione sperimentale sostenibile, facile da fabbricare, sicura ed economica per il monitoraggio continuo e in tempo reale della freschezza di prodotti alimentari fornendo una valida alternativa di controllo alle analisi microbiologiche e chimiche che, a differenza del packaging intelligente, richiedono parecchio tempo per la restituzione dei risultati.
Pellicole biodegradabili attive e intelligenti per l'imballaggio alimentare
MACCAGNO, FEDERICA
2020/2021
Abstract
Le pellicole biodegradabili attive e intelligenti sono dei film termoretraibili utilizzati nell’imballaggio alimentare, costituiti da un supporto solido biodegradabile biopolimerico, sul quale vengono immobilizzati ad esempio i pigmenti. Questi ultimi grazie la loro capacità di assumere colorazioni diverse, a seguito di un cambiamento del pH della matrice alimentare con la quale sono in contatto fisico o con la quale interagiscono attraverso lo spazio di testa del packaging, conferiscono una funzione intelligente all’imballaggio , in quanto consentono di valutare la freschezza degli alimenti. I pigmenti utilizzati sono molecole di natura aromatica, estratti da vegetali, che assorbono specifiche lunghezze d'onda della luce incidente riflettendo le rimanenti in tutte le direzioni che vengono percepite dai nostri occhi con colori diversi. I pigmenti possono conferire anche una funzione attiva al packaging grazie la loro attività antiossidante e antimicrobica aumentando la shelf life degli alimenti. Le matrici alimentari possono subire un abbassamento del pH in seguito alla formazione di acidi, come nel caso di prodotti ortofrutticoli, o un innalzamento del pH in seguito alla formazione di composti azotati volatili tramite processi proteolitici come nel caso di prodotti ricchi di proteine. Tra i pigmenti più utilizzati dagli studi bibliografici vi sono antocianine, curcumine, tannini, clorofilla, betalaine, carotenoidi, brasilina e quercetina. Le variazioni di pH sono spesso legate alle attività enzimatiche di microrganismi presenti nell’alimento, sia autoctoni o per contaminazione esogena, durante la shelf life. Il grande vantaggio di questo packaging è quello di essere un sistema di controllo diretto (on line) dell’alimento, in quanto la variazione di colore della pellicola risulta evidente in tempo reale e consente sia di ridurre gli sprechi alimentari sia di tutelare la salute del consumatore. La realizzazione di tali film sembra economica poiché i pigmenti sono reperibili a bassi costi giacché estraibili dai rifiuti e dagli scarti alimentari, consentendone la valorizzazione e partecipando alla realizzazione di un modello di economia circolare che ha l’obiettivo di estendere il ciclo di vita dei prodotti riducendo al minimo i rifiuti alimentari. La biodegradabilità invece rafforza la funzione ecologica dell’imballaggio, permettendo uno smaltimento “green”. Da casi studio condotti su queste pellicole si evince come le variazioni di colore non siano standard, ma dipendono dalla matrice alimentare , dai biopolimeri , usati come supporto solido e dai pigmenti scelti, di conseguenza è necessaria un’attività sperimentale e di ricerca affinchè queste pellicole possano essere usate per il controllo della qualità degli alimenti. Inoltre dagli studi sembra che i pigmenti non siano sensibili nelle prime fasi del deterioramento degli alimenti, in quanto la concentrazione dei metaboliti prodotti è bassa, pertanto non risultano così efficaci per il controllo della freschezza, ma solo oltre una soglia di deperibilità risultano funzionali. In conclusione queste pellicole offrono una soluzione sperimentale sostenibile, facile da fabbricare, sicura ed economica per il monitoraggio continuo e in tempo reale della freschezza di prodotti alimentari fornendo una valida alternativa di controllo alle analisi microbiologiche e chimiche che, a differenza del packaging intelligente, richiedono parecchio tempo per la restituzione dei risultati.File | Dimensione | Formato | |
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