Background. Testicular cancer (TC) is the most common solid neoplasm affecting men aged 15 to 40, stage I being the predominant form. Despite an excellent prognosis, optimal post-surgical management, nowadays almost exclusively comprising adjuvant chemotherapy or active surveillance (AS), remains controversial. Materials and Methods. Primary aim of our single-centre retrospective study was to compare relapse-free survival (RFS) in patients (pts) with stage I TC undergoing adjuvant therapy (AT) versus AS, stratified by histological subtype. Additionally, traditional histopathological prognostic factors for relapse were assessed, and seminoma cases were reclassified according to the new EAU risk group classification. Overall Survival (OS) and incidence of second neoplasms in our cohort were also investigated. Clinical histories of pts with stage I TC treated at our institution between 2016 and 2023 were retrospectively collected. Pts with inadequate follow-up, advanced disease, insufficient clinical information, or histologies other than testicular seminoma and non-seminoma were excluded. Results. Out of 191 initially identified cases, 131 met the eligibility criteria (80 seminomas, 50 non-seminomas, 1 pts with unspecified histology). AT (almost exclusively based on chemotherapy) was administered to 53.8% of seminoma and 58.0% of non-seminoma pts. With a median follow-up of 39.4 months, 5-yr RFS in the overall population was 98.2% for pts treated with AT and 85.2% for those undergoing AS (p=0.014). Particularly, 5-yr RFS in pts undergoing AT vs AS was 97.1% vs 89.7% in seminoma pts (p=0.27) and 100% vs 76.4% in non-seminoma pts (p=0.015). Considering traditional histopathological risk factors, the proportion of seminoma pts undergoing AT was 16.7% among those with T<4.0 cm and no rete testis invasion, 55.6% among those with 1 risk factor, and 82.1% among pts with 2 risk factors (p<0.001). Among non-seminoma pts, AT was received by 4.8% and 96.6% without and with lymphovascular invasion, respectively. According to the new EAU risk group classification, 22.5%, 50.0% and 18.8% of seminoma pts were categorized into very-low, low, and high-risk groups, respectively (8.8% not evaluable due to insufficient information). As expected, the administration of AT significantly increased with higher risk categories: 16.7% for very-low, 62.5% for low, and 86.7% for high-risk groups (p<0.001). 5-yr OS was 96.9% (98.4% in seminoma and 94.5% in non-seminoma). Additionally, 7.6% of pts (10 out of 131) developed a secondary malignancy, with three of these cases diagnosed after the initial TC diagnosis. Conclusions. This study contributes to the ongoing debate on optimal post-surgical management in patients with stage I TC. Both AS and AT are associated with favourable prognosis, underscoring the importance of individualized treatment decisions. Histopathological factors and the EAU risk classification provide valuable prognostic information, aiding in treatment stratification. Further research is needed to refine treatment algorithms and optimize outcomes for stage I TC patients. The observed increase in secondary tumor incidence among TC survivors highlights the necessity for long-term surveillance.
Introduzione. Il tumore del testicolo (Testicular Cancer, TC) è la neoplasia solida più comune negli uomini di età compresa tra i 15 e i 40 anni. Nella maggior parte dei casi, essa viene diagnosticata al primo stadio di malattia. Nonostante la prognosi sia eccellente, la strategia post-chirurgica ottimale, ad oggi comprendente quasi esclusivamente chemioterapia adiuvante o sorveglianza attiva (SA), rimane controversa. Materiali e metodi. L’obiettivo del nostro studio monocentrico retrospettivo era di confrontare la sopravvivenza libera da recidiva (Relapse Free Survival, RFS) nei pazienti (pz) con TC in stadio I sottoposti a terapia adiuvante (TA) o a SA, in base all’istologia. Inoltre, abbiamo valutato i tradizionali fattori prognostici istopatologici di recidiva e riclassificato i casi di seminoma secondo il nuovo modello di stratificazione di rischio dell’EAU. Infine, abbiamo descritto la sopravvivenza globale (Overall Survival, OS) e l’incidenza di secondi tumori all’interno della nostra casistica. Sono stati valutati tutti i pz trattati per TC in stadio I presso il nostro centro dal 2016 al 2023. I pz con follow-up inadeguato, malattia avanzata, informazioni cliniche insufficienti o istologie diverse da seminoma e non-seminoma testicolare sono stati esclusi. Risultati. Su 191 casi identificati, 131 sono risultati eleggibili (80 seminomi, 50 non-seminomi, 1 pz con istologia non specificata). Il TA (quasi esclusivamente chemioterapico) è stato somministrato al 53.8% dei pz con seminoma e al 58.8% dei pz con non-seminoma. Con un follow up mediano di 39.4 mesi, la RFS a 5 anni nella popolazione complessiva è stata del 98.2% per i pz sottoposti a TA e dell’85.2% per quelli in SA (p=0.014). Nei seminomi, la RFS a 5 anni per i pz sottoposti a TA vs SA è stata rispettivamente del 97.1% vs 89.7% (p=0.27); nei non-seminomi è risultata del 100.0% vs 76.4% (p=0.015). Prendendo in considerazione i fattori prognostici istopatologici tradizionali, la proporzione di pz con seminoma sottoposti a TA era del 16.7% in quelli con T<4.0 cm e senza invasione della rete testis, del 55.6% in quelli con uno solo dei due fattori di rischio e dell’82.1% in quelli che li presentavano entrambi (p<0.001). Nei pz con non-seminoma, il TA è stato ricevuto dal 4.8% dei pz senza invasione linfovascolare (LVI) e dal 96.6% dei pz con LVI (p<0.001). Seguendo la nuova classificazione di rischio dell’EAU, rispettivamente il 22.5%, 50.0% e 18.8% dei pz con seminoma è ricaduto nelle categorie di rischio molto basso, basso e alto (8.8% dei pz non valutabili per informazioni insufficienti). Come atteso, l’indicazione al TA è aumentata significativamente all’aumentare della classe di rischio: rispettivamente 16.7%, 62.5%, 86.7% per le categorie di rischio molto basso, basso e alto (p<0.001). La OS a 5 anni è risultata del 96.9% (98.4% nei seminomi e 94.5% nei non-seminomi). Infine, il 7.6% dei pz (10 su 131) ha sviluppato una seconda neoplasia; tre di questi casi sono stati diagnosticati successivamente al TC. Conclusioni. Questo studio contribuisce al dibattito sulla gestione post-chirurgica ottimale nei pz affetti da TC in stadio I. Sia la SA che il TA sono associati a prognosi favorevole, sottolineando l’importanza dell’individualizzazione delle scelte terapeutiche. I fattori istopatologici e la classificazione di rischio dell’EAU forniscono importanti informazioni prognostiche, utili nella stratificazione del trattamento. Ulteriori indagini sono necessarie per affinare gli algoritmi di trattamento e ottimizzare i risultati per i pz con TC in stadio I. L’aumentata incidenza di secondi tumori nei pz con precedente TC sottolinea la necessità di un monitoraggio a lungo termine.
Decisioni terapeutiche ed outcome dei pazienti con tumore germinale del testicolo in stadio I: esperienza monocentrica.
CAVAGLIA', ISABELLA
2023/2024
Abstract
Introduzione. Il tumore del testicolo (Testicular Cancer, TC) è la neoplasia solida più comune negli uomini di età compresa tra i 15 e i 40 anni. Nella maggior parte dei casi, essa viene diagnosticata al primo stadio di malattia. Nonostante la prognosi sia eccellente, la strategia post-chirurgica ottimale, ad oggi comprendente quasi esclusivamente chemioterapia adiuvante o sorveglianza attiva (SA), rimane controversa. Materiali e metodi. L’obiettivo del nostro studio monocentrico retrospettivo era di confrontare la sopravvivenza libera da recidiva (Relapse Free Survival, RFS) nei pazienti (pz) con TC in stadio I sottoposti a terapia adiuvante (TA) o a SA, in base all’istologia. Inoltre, abbiamo valutato i tradizionali fattori prognostici istopatologici di recidiva e riclassificato i casi di seminoma secondo il nuovo modello di stratificazione di rischio dell’EAU. Infine, abbiamo descritto la sopravvivenza globale (Overall Survival, OS) e l’incidenza di secondi tumori all’interno della nostra casistica. Sono stati valutati tutti i pz trattati per TC in stadio I presso il nostro centro dal 2016 al 2023. I pz con follow-up inadeguato, malattia avanzata, informazioni cliniche insufficienti o istologie diverse da seminoma e non-seminoma testicolare sono stati esclusi. Risultati. Su 191 casi identificati, 131 sono risultati eleggibili (80 seminomi, 50 non-seminomi, 1 pz con istologia non specificata). Il TA (quasi esclusivamente chemioterapico) è stato somministrato al 53.8% dei pz con seminoma e al 58.8% dei pz con non-seminoma. Con un follow up mediano di 39.4 mesi, la RFS a 5 anni nella popolazione complessiva è stata del 98.2% per i pz sottoposti a TA e dell’85.2% per quelli in SA (p=0.014). Nei seminomi, la RFS a 5 anni per i pz sottoposti a TA vs SA è stata rispettivamente del 97.1% vs 89.7% (p=0.27); nei non-seminomi è risultata del 100.0% vs 76.4% (p=0.015). Prendendo in considerazione i fattori prognostici istopatologici tradizionali, la proporzione di pz con seminoma sottoposti a TA era del 16.7% in quelli con T<4.0 cm e senza invasione della rete testis, del 55.6% in quelli con uno solo dei due fattori di rischio e dell’82.1% in quelli che li presentavano entrambi (p<0.001). Nei pz con non-seminoma, il TA è stato ricevuto dal 4.8% dei pz senza invasione linfovascolare (LVI) e dal 96.6% dei pz con LVI (p<0.001). Seguendo la nuova classificazione di rischio dell’EAU, rispettivamente il 22.5%, 50.0% e 18.8% dei pz con seminoma è ricaduto nelle categorie di rischio molto basso, basso e alto (8.8% dei pz non valutabili per informazioni insufficienti). Come atteso, l’indicazione al TA è aumentata significativamente all’aumentare della classe di rischio: rispettivamente 16.7%, 62.5%, 86.7% per le categorie di rischio molto basso, basso e alto (p<0.001). La OS a 5 anni è risultata del 96.9% (98.4% nei seminomi e 94.5% nei non-seminomi). Infine, il 7.6% dei pz (10 su 131) ha sviluppato una seconda neoplasia; tre di questi casi sono stati diagnosticati successivamente al TC. Conclusioni. Questo studio contribuisce al dibattito sulla gestione post-chirurgica ottimale nei pz affetti da TC in stadio I. Sia la SA che il TA sono associati a prognosi favorevole, sottolineando l’importanza dell’individualizzazione delle scelte terapeutiche. I fattori istopatologici e la classificazione di rischio dell’EAU forniscono importanti informazioni prognostiche, utili nella stratificazione del trattamento. Ulteriori indagini sono necessarie per affinare gli algoritmi di trattamento e ottimizzare i risultati per i pz con TC in stadio I. L’aumentata incidenza di secondi tumori nei pz con precedente TC sottolinea la necessità di un monitoraggio a lungo termine.File | Dimensione | Formato | |
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