Introduction and objectives: cirrhosis of the liver is a chronic developmental disease, which can have a clinical course characterized by phases of decompensation, such as ascites, sometimes associated with rupture of varices, hepatic encephalopathy, the appearance of hepatocellular carcinoma, portal thrombosis. Follow-up at the hepatological clinic aims to avoid, whenever possible, decompensation, to make an early diagnosis of any complications and, when they occur, to resolve them. With these premises, it is easy to understand compliance with therapy and adherence to the hygiene and food habits indicated by international guidelines are essential to improve the clinical picture of each patient. The objectives of the study are two: to reduce access to hepatological visits and to improve the quality of life of the patient and of the caregiver, if he has one. Materials and methods: the project begins with giving informed consent to the patients included in the study. Weekly telephone interviews are scheduled for a period of three months, at the end of which the quality of life questionnaire will be filled out for patients and caregivers. During the telephone nursing monitoring, demographic, clinical and laboratory data will be collected and certain values will be requested, such as body weight, blood pressure and heart rate control, adherence to therapy through the use of a special Clinical Card. Results: out of ten patients, 50% were women and 50% men. 30% are affected by HCV, 50% by exotoxic liver disease, 10% by dysmetabolic liver disease and the remaining 10% by autoimmune liver disease. The Child Turcot Phug classification associates each patient with a result, based on the clinical values of bilirubin, albumin and prothrombin. Based on the data collected, albeit small, it can be observed that access to the clinic is reduced in conjunction with the start of the nursing counseling project. The results obtained showed that the follow up, carried out in contiguity, determines an improvement in the patient's clinical picture. Discussion and conclusions: liver cirrhosis has an important impact on the life expectancy and quality of life of patients and their families. Despite the smallness of the monitoring period and the sample examined, it was possible to note a clear reduction in access to outpatient visits for patients undergoing the project. The same patients expressed greater subjective well-being, feeling taken care of and supported. The results obtained also show a better adherence to therapy, especially diuretic therapy. The data collected can be considered as a positive signal for the management of these patients and a useful resource for reducing healthcare costs and facilitating the home management of the patient and assistance by the caregiver. Key words: liver cirrhosis, nursing counselling, therapeutic adherence, quality of life, prevention
Introduzione ed obiettivi: la cirrosi epatica è una malattia cronica evolutiva, che può avere un decorso clinico caratterizzato da fasi di scompenso, come quello ascitico; può essere associato a ipertensione portale, encefalopatia epatica, comparsa di epatocarcinoma, trombosi portale. Il follow up presso l’ambulatorio epatologico ha lo scopo di prevenire, quando possibile, e trattare gli scompensi, di fare diagnosi precoce di eventuali complicanze e, quando si verificano, di risolverle. Con queste premesse è intuibile che la compliance alla terapia e l’osservazione delle norme igienico/alimentari indicate dalle linee guida internazionali siano essenziali per migliorare il quadro clinico di ogni paziente. Mediante counselling infermieristico ci si prefigge di: ridurre gli accessi alle visite epatologiche e migliorare la qualità di vita del paziente e del caregiver, qualora lo avesse. Materiali e metodi: il progetto prevede l’introduzione della figura dell’infermiere nella gestione domiciliare del paziente epatopatico tramite counselling telefonico settimanale. Lo studio si è svolto analizzando l’andamento della malattia prima e dopo counselling in un campione di 10 pazienti, sottoposti a monitoraggio settimanale, per un periodo di tre mesi, tramite questionari per la raccolta di dati demografici, clinici e di laboratorio e il controllo del peso corporeo, della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca. L’aderenza alla terapia è valutata attraverso l’utilizzo di una Scheda Clinica. Risultati: su dieci pazienti, il 50% erano donne ed il 50% uomini. Il 30% è affetto da HCV, il 50% da C.epatica esotossica, il 10% da C.epatica dismetabolica ed il restante 10% da C.epatica autoimmune. Basandosi sui dati raccolti, seppur esigui, si è potuto osservare come l’accesso all’ambulatorio si sia ridotto in concomitanza con l’inizio del progetto di counselling infermieristico. I risultati ottenuti hanno evidenziato che il follow up, eseguito in contiguità, determina un miglioramento del quadro clinico del paziente. Discussioni e conclusioni: la cirrosi epatica ha un impatto importante sull’aspettativa e qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie. Nonostante l’esiguità del periodo di monitoraggio e del campione esaminato, si è potuto notare una netta riduzione degli accessi alle visite ambulatoriali dei pazienti esaminati. Gli stessi pazienti hanno espresso maggior benessere soggettivo sentendendosi presi in carico e supportati nella malattia. Dai risultati ottenuti si osserva, inoltre, una migliore adesione alla terapia, specialmente quella diuretica. I dati raccolti possono essere considerati come un segnale positivo per la gestione di questi malati ed un’utile risorsa per ridurre costi sanitari e facilitare la gestione domiciliare del malato e l’assistenza da parte del caregiver. Parole chiave: cirrosi epatica, counselling infermieristico, aderenza alla terapia, qualità di vita, prevenzione
Il paziente epatopatico cronico: gestione infermieristica del paziente a domicilio
REVIGLIO, MARTINA VITTORIA
2020/2021
Abstract
Introduzione ed obiettivi: la cirrosi epatica è una malattia cronica evolutiva, che può avere un decorso clinico caratterizzato da fasi di scompenso, come quello ascitico; può essere associato a ipertensione portale, encefalopatia epatica, comparsa di epatocarcinoma, trombosi portale. Il follow up presso l’ambulatorio epatologico ha lo scopo di prevenire, quando possibile, e trattare gli scompensi, di fare diagnosi precoce di eventuali complicanze e, quando si verificano, di risolverle. Con queste premesse è intuibile che la compliance alla terapia e l’osservazione delle norme igienico/alimentari indicate dalle linee guida internazionali siano essenziali per migliorare il quadro clinico di ogni paziente. Mediante counselling infermieristico ci si prefigge di: ridurre gli accessi alle visite epatologiche e migliorare la qualità di vita del paziente e del caregiver, qualora lo avesse. Materiali e metodi: il progetto prevede l’introduzione della figura dell’infermiere nella gestione domiciliare del paziente epatopatico tramite counselling telefonico settimanale. Lo studio si è svolto analizzando l’andamento della malattia prima e dopo counselling in un campione di 10 pazienti, sottoposti a monitoraggio settimanale, per un periodo di tre mesi, tramite questionari per la raccolta di dati demografici, clinici e di laboratorio e il controllo del peso corporeo, della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca. L’aderenza alla terapia è valutata attraverso l’utilizzo di una Scheda Clinica. Risultati: su dieci pazienti, il 50% erano donne ed il 50% uomini. Il 30% è affetto da HCV, il 50% da C.epatica esotossica, il 10% da C.epatica dismetabolica ed il restante 10% da C.epatica autoimmune. Basandosi sui dati raccolti, seppur esigui, si è potuto osservare come l’accesso all’ambulatorio si sia ridotto in concomitanza con l’inizio del progetto di counselling infermieristico. I risultati ottenuti hanno evidenziato che il follow up, eseguito in contiguità, determina un miglioramento del quadro clinico del paziente. Discussioni e conclusioni: la cirrosi epatica ha un impatto importante sull’aspettativa e qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie. Nonostante l’esiguità del periodo di monitoraggio e del campione esaminato, si è potuto notare una netta riduzione degli accessi alle visite ambulatoriali dei pazienti esaminati. Gli stessi pazienti hanno espresso maggior benessere soggettivo sentendendosi presi in carico e supportati nella malattia. Dai risultati ottenuti si osserva, inoltre, una migliore adesione alla terapia, specialmente quella diuretica. I dati raccolti possono essere considerati come un segnale positivo per la gestione di questi malati ed un’utile risorsa per ridurre costi sanitari e facilitare la gestione domiciliare del malato e l’assistenza da parte del caregiver. Parole chiave: cirrosi epatica, counselling infermieristico, aderenza alla terapia, qualità di vita, prevenzioneFile | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
892652_doc.tesi.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
671.62 kB
Formato
Adobe PDF
|
671.62 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/32278