La storia recente della nostra Forza Armata pone in evidenza come l’Aviazione dell’Esercito sia stata spesso considerata come un’entità difficilmente collocabile nei ranghi di un‘organizzazione complessa, orientata prettamente ad un approccio terrestre alle operazioni. Le ragioni di questa mancata sinergia sono riconducibili fondamentalmente a due concause. La prima è data da problematiche d’impiego e di supporto logistico, difficili da ricondurre a modelli terrestri; la seconda è, probabilmente, generata da una Dottrina d’Impiego della Specialità non adeguatamente approfondita negli Istituti di Formazione di base e nei programmi di Alta Formazione della F.A. Un ulteriore elemento che contribuisce, oggi, a mantenere questo divario è il contesto socio-economico che porta, inevitabilmente, a chiedersi perché si debbano impegnare risorse importanti per una realtà quale l’Aviazione dell’Esercito (AVES). Gli assetti e le unità dell’Aviazione dell’Esercito (AVES), si trovano, ogni giorno, ad affrontare nuove sfide in Teatri Operativi (Te.Op.) posti a distanze strategiche dalla madrepatria, caratterizzati da livelli di complessità, volatilità e incertezza. Il lavoro risulta mirato a comprendere come l’unità dell’Esercito opera, anche in sinergia con gli enti civili. Dopo una breve discussione sui riferimenti normativi attualmente vigenti in Italia e in Europa, si passerà alla descrizione fisica di un eliporto, analizzandone, in particolare, le tipologie di pavimentazioni. Sarà presentato il nuovo progetto per l’elicottero di esplorazione e scorta AH-129 e, infine, come la Forza Armata potrebbe operare sugli attuali aeroporti “minimi”, attualmente in disuso o con un’esigua capacità di afflusso.

PROGETTAZIONE DI UN ELIPORTO: EVOLUZIONE DELLE PIATTAFORME CIVILI E MILITARI

FORTINI, GASPARE
2020/2021

Abstract

La storia recente della nostra Forza Armata pone in evidenza come l’Aviazione dell’Esercito sia stata spesso considerata come un’entità difficilmente collocabile nei ranghi di un‘organizzazione complessa, orientata prettamente ad un approccio terrestre alle operazioni. Le ragioni di questa mancata sinergia sono riconducibili fondamentalmente a due concause. La prima è data da problematiche d’impiego e di supporto logistico, difficili da ricondurre a modelli terrestri; la seconda è, probabilmente, generata da una Dottrina d’Impiego della Specialità non adeguatamente approfondita negli Istituti di Formazione di base e nei programmi di Alta Formazione della F.A. Un ulteriore elemento che contribuisce, oggi, a mantenere questo divario è il contesto socio-economico che porta, inevitabilmente, a chiedersi perché si debbano impegnare risorse importanti per una realtà quale l’Aviazione dell’Esercito (AVES). Gli assetti e le unità dell’Aviazione dell’Esercito (AVES), si trovano, ogni giorno, ad affrontare nuove sfide in Teatri Operativi (Te.Op.) posti a distanze strategiche dalla madrepatria, caratterizzati da livelli di complessità, volatilità e incertezza. Il lavoro risulta mirato a comprendere come l’unità dell’Esercito opera, anche in sinergia con gli enti civili. Dopo una breve discussione sui riferimenti normativi attualmente vigenti in Italia e in Europa, si passerà alla descrizione fisica di un eliporto, analizzandone, in particolare, le tipologie di pavimentazioni. Sarà presentato il nuovo progetto per l’elicottero di esplorazione e scorta AH-129 e, infine, come la Forza Armata potrebbe operare sugli attuali aeroporti “minimi”, attualmente in disuso o con un’esigua capacità di afflusso.
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