Until the end of the last century, the general thoughts on the ecological role of urban soils was quite pessimistic due to their pedogenetic involution, caused by physical and chemical decay. Along with the increase of globalization and highly manscaped territories, the change in land use has been identified as an important cause of the fluctuation of soils’ chemicals components and physical structure. Following the transformation of a larger and larger portion of soil, international taxonomy has adopted some new terms to describe urban soils features; also, the perspective of the loss of the function of these soils has been gradually replaced by a more hopeful point of view on a kind of usefulness never considered before. For example, regarding the problem of the greenhouse gases emission, the variety of composition and functionality of urban soils has become the object of research about possible C and N stocking process. It has been discovered that some problematic features of these soils can also be useful for the stability of carbon sink: the sealing of soil with artificial materials, for example, keeps most of the organic substance from entering the soil, but it also slows down the mineralization of the substance already in contact with the natural horizons and the following release of elements of interest. The hardest case studies to find are indeed the ones about sealed soils, because for a long time they were considered ecologically useless due to the loss of nutrients and the impossibility for vegetation to grow again in these spots, even after the unsealing process. More recent case studies have pointed out the chance of a functional purpose for these sites in the context of carbon stocking, mostly linked to the input of anthropogenic debris into sealed soils, which show a very optimistic C storage potential due to these extra-pedogenetic materials, despite the general tendency to store around the half of the quantity of carbon found in unsealed soils. Therefore, the importance of the ecological and climatic role of urban soils is proportional to the increasing of their presence on a global scale, and so is the need of acting on the improvement of their function to control the climate emergency generated from the release of greenhouse gases in the atmosphere.
Fino alla fine del secolo scorso, l'opinione generalizzata sul ruolo ecologico dei suoli urbani era piuttosto pessimistica a causa del degrado fisico e chimico che si riscontra comunemente nella maggior parte delle situazioni. Con l'aumento dell’estensione delle aree urbane e dei territori pesantemente influenzati dall'azione antropica, il cambio d’uso ha assunto un’importanza fondamentale nel contesto della causalità delle fluttuazioni della composizione chimica e della struttura fisica dei suoli. In seguito alla trasformazione di una sempre più vasta porzione dei suoli, la tassonomia internazionale ha adottato alcune nuove definizioni per descrivere le caratteristiche dei suoli urbani, e la prospettiva della funzionalità perduta di questo ambiente è stata gradualmente sostituita da una visione più possibilistica nei riguardi di alcune potenzialità raramente considerate in precedenza. Nel contesto del problema dell'emissione dei gas serra, ad esempio, i suoli urbani nella loro varietà compositiva e funzionale sono diventati oggetto di ricerche sulla possibilità di stoccaggio di carbonio e azoto in diverse forme chimiche. È stato infatti riscontrato che alcune caratteristiche problematiche di questi suoli sono le stesse che possono essere sfruttate per l'immagazzinamento dei composti carboniosi: l'impermeabilizzazione con materiali artificiali, ad esempio, impedisce l'apporto al suolo di gran parte della materia organica che vi entrerebbe in contatto altrimenti, ma allo stesso tempo inibisce la mineralizzazione rapida delle sostanze organiche già presenti negli orizzonti naturali e il conseguente rilascio degli elementi di interesse. Proprio sui suoli impermeabilizzati si è concentrata la maggior difficoltà di reperimento di ricerche e casi studio, in quanto ritenuti per molto tempo ormai privi di qualunque valore ecologico, data la perdita di fertilità chimica, fisica e biologica tale da impedire qualunque insediamento vegetativo anche in caso di unsealing. Casi studi di datazione recente hanno tuttavia evidenziato una possibile funzionalità di questi siti nell’ambito dello stoccaggio di carbonio legata soprattutto all’apporto di detriti antropogenici ai suoli sigillati, i quali, nonostante la tendenza complessiva che vede un accumulo di carbonio corrispondente a meno della metà della quantità riscontrata nei suoli urbani scoperti, tramite questi input di materiali extra-pedogenetici presentano un potenziale di immagazzinamento di carbonio più ottimistico. L’importanza del ruolo climatico-ecologico de suoli urbani risulta dunque proporzionale all’aumento delle superfici coinvolte a livello globale, così come la necessità di un’azione mirata al miglioramento della loro funzionalità, anche per il loro potenziale contributo al controllo dell’emergenza climatica generata dalle emissioni di gas serra in atmosfera.
Potenziale dei suoli urbani nello stoccaggio del carbonio
LOSURDO, LORENA
2020/2021
Abstract
Fino alla fine del secolo scorso, l'opinione generalizzata sul ruolo ecologico dei suoli urbani era piuttosto pessimistica a causa del degrado fisico e chimico che si riscontra comunemente nella maggior parte delle situazioni. Con l'aumento dell’estensione delle aree urbane e dei territori pesantemente influenzati dall'azione antropica, il cambio d’uso ha assunto un’importanza fondamentale nel contesto della causalità delle fluttuazioni della composizione chimica e della struttura fisica dei suoli. In seguito alla trasformazione di una sempre più vasta porzione dei suoli, la tassonomia internazionale ha adottato alcune nuove definizioni per descrivere le caratteristiche dei suoli urbani, e la prospettiva della funzionalità perduta di questo ambiente è stata gradualmente sostituita da una visione più possibilistica nei riguardi di alcune potenzialità raramente considerate in precedenza. Nel contesto del problema dell'emissione dei gas serra, ad esempio, i suoli urbani nella loro varietà compositiva e funzionale sono diventati oggetto di ricerche sulla possibilità di stoccaggio di carbonio e azoto in diverse forme chimiche. È stato infatti riscontrato che alcune caratteristiche problematiche di questi suoli sono le stesse che possono essere sfruttate per l'immagazzinamento dei composti carboniosi: l'impermeabilizzazione con materiali artificiali, ad esempio, impedisce l'apporto al suolo di gran parte della materia organica che vi entrerebbe in contatto altrimenti, ma allo stesso tempo inibisce la mineralizzazione rapida delle sostanze organiche già presenti negli orizzonti naturali e il conseguente rilascio degli elementi di interesse. Proprio sui suoli impermeabilizzati si è concentrata la maggior difficoltà di reperimento di ricerche e casi studio, in quanto ritenuti per molto tempo ormai privi di qualunque valore ecologico, data la perdita di fertilità chimica, fisica e biologica tale da impedire qualunque insediamento vegetativo anche in caso di unsealing. Casi studi di datazione recente hanno tuttavia evidenziato una possibile funzionalità di questi siti nell’ambito dello stoccaggio di carbonio legata soprattutto all’apporto di detriti antropogenici ai suoli sigillati, i quali, nonostante la tendenza complessiva che vede un accumulo di carbonio corrispondente a meno della metà della quantità riscontrata nei suoli urbani scoperti, tramite questi input di materiali extra-pedogenetici presentano un potenziale di immagazzinamento di carbonio più ottimistico. L’importanza del ruolo climatico-ecologico de suoli urbani risulta dunque proporzionale all’aumento delle superfici coinvolte a livello globale, così come la necessità di un’azione mirata al miglioramento della loro funzionalità, anche per il loro potenziale contributo al controllo dell’emergenza climatica generata dalle emissioni di gas serra in atmosfera.File | Dimensione | Formato | |
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