L’evoluzione ha permesso alle colture di attuare strategie di adattamento rispetto ai vari scenari climatici in relazione alla carenza di acqua. Questo elemento, fra i vari fattori di crescita delle piante, rappresenta quello che maggiormente impatta sulle produzioni agricole. Presente da millenni nel bacino del Mediterraneo, l’olivo (Olea europea L.) è una pianta particolarmente adatta agli ambienti aridi. Coltivata in asciutta, i sesti d’impianto adottati in passato prevedevano poche piante per unità di superficie. Negli ultimi decenni si è registrata una inversione di tendenza: gli impianti sono diventati via via più intesivi fino all’ arrivo, negli anni duemila, degli impianti superintensivi, fenomeno che ha reso necessario irrigare questa coltura. L’obiettivo della ricerca è capire quali sono gli effetti della carenza di acqua sulla fisiologia delle colture e contemporaneamente studiare gli adattamenti morfo-fisiologici specifici che l’olivo possiede e/o mette in atto per superare questa tipologia di stress. La descrizione delle principali funzioni svolte dall’acqua all’interno del sistema pianta, traslocata nel continuum suolo-pianta-atmosfera, è stata la premessa necessaria a comprendere le dinamiche legate a questo fattore. La ricerca si è soffermata su diversi punti: l’assorbimento radicale, il trasporto dell’acqua all’ interno dello xilema e il fenomeno della traspirazione, quale motore del movimento dell’acqua nella pianta. Viene effettuato inoltre un focus sulle acquaporine, proteine che facilitano notevolmente il trasporto di acqua nelle cellule. La ricerca ha ampliato il suo orizzonte, indagando i principali effetti causati dalla carenza idrica sulla fisiologia delle piante in generale: dall’acquisizione di dati bibliografici sono emersi i motivi che portano ad una diminuzione della produzione. In situazioni di stress idrico, l’olivo mette in atto adattamenti fisiologici e morfologici a livello di radice, fusto e foglia, permettendogli di sopravvivere al periodo di siccità primaverile-estivo, tipico delle aree di coltivazione del sud Italia. La carenza d’acqua caratterizzante il clima mediterraneo, l’accentuazione della siccità dovuta ai cambiamenti climatici e la tecnica di coltivazione tramite impianti superintensivi di recente introduzione, pone la necessità di ricercare strategie di irrigazione più sostenibili.

Adattamenti funzionali dell'olivo allo stress idrico

MARUCCIA, STEFANO
2020/2021

Abstract

L’evoluzione ha permesso alle colture di attuare strategie di adattamento rispetto ai vari scenari climatici in relazione alla carenza di acqua. Questo elemento, fra i vari fattori di crescita delle piante, rappresenta quello che maggiormente impatta sulle produzioni agricole. Presente da millenni nel bacino del Mediterraneo, l’olivo (Olea europea L.) è una pianta particolarmente adatta agli ambienti aridi. Coltivata in asciutta, i sesti d’impianto adottati in passato prevedevano poche piante per unità di superficie. Negli ultimi decenni si è registrata una inversione di tendenza: gli impianti sono diventati via via più intesivi fino all’ arrivo, negli anni duemila, degli impianti superintensivi, fenomeno che ha reso necessario irrigare questa coltura. L’obiettivo della ricerca è capire quali sono gli effetti della carenza di acqua sulla fisiologia delle colture e contemporaneamente studiare gli adattamenti morfo-fisiologici specifici che l’olivo possiede e/o mette in atto per superare questa tipologia di stress. La descrizione delle principali funzioni svolte dall’acqua all’interno del sistema pianta, traslocata nel continuum suolo-pianta-atmosfera, è stata la premessa necessaria a comprendere le dinamiche legate a questo fattore. La ricerca si è soffermata su diversi punti: l’assorbimento radicale, il trasporto dell’acqua all’ interno dello xilema e il fenomeno della traspirazione, quale motore del movimento dell’acqua nella pianta. Viene effettuato inoltre un focus sulle acquaporine, proteine che facilitano notevolmente il trasporto di acqua nelle cellule. La ricerca ha ampliato il suo orizzonte, indagando i principali effetti causati dalla carenza idrica sulla fisiologia delle piante in generale: dall’acquisizione di dati bibliografici sono emersi i motivi che portano ad una diminuzione della produzione. In situazioni di stress idrico, l’olivo mette in atto adattamenti fisiologici e morfologici a livello di radice, fusto e foglia, permettendogli di sopravvivere al periodo di siccità primaverile-estivo, tipico delle aree di coltivazione del sud Italia. La carenza d’acqua caratterizzante il clima mediterraneo, l’accentuazione della siccità dovuta ai cambiamenti climatici e la tecnica di coltivazione tramite impianti superintensivi di recente introduzione, pone la necessità di ricercare strategie di irrigazione più sostenibili.
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