Nella parte introduttiva della tesi vengono affrontati argomenti riguardanti l’Allelopatia, descrivendone le caratteristiche principali e cercando di distinguere tale fenomeno dalla competizione, con il quale viene spesso confusa. Nella competizione per le risorse, una pianta guadagna un vantaggio su un'altra, assorbendo in modo più efficiente una o più fonti limitate di risorse e quindi esaurendo il pool disponibile (acqua, spazio, luce, gas e macro e micronutrienti necessari alla crescita). L'allelopatia comporta invece la sintesi attiva e/o il rilascio di metaboliti secondari da parte di una pianta che hanno un'influenza negativa sulla crescita di un'altra, indipendentemente dalla disponibilità delle risorse. A seguire vi è la descrizione delle tipologie di allelochimici, quali fenoli, terpeni ed alcaloidi, i relativi meccanismi d’azione e le modalità con cui vengono prodotti. In generale la produzione di questi composti dipende dall'esistenza di precursori e dall'attivazione di geni specializzati; la relativa attivazione per la biosintesi degli allelochimici dipende spesso da stimoli ambientali. In particolare si evidenziano fattori che potrebbero influenzare la produzione. I componenti biotici dell'ecosistema come erbivori, patogeni e decompositori possono alterare le concentrazioni di sostanze chimiche già presenti nei tessuti delle piante o rilasciate dalle piante, inoltre possono stimolare la produzione di sostanze chimiche che normalmente si trovano a livelli molto bassi, o addirittura assenti. E’ stata messa in evidenza poi l’importanza dei composti allelopatici nelle colture da frutta, che differiscono a seconda della specie. Secondo il loro effetto su altre piante, giocano un ruolo importante nel sistema di produzione. Alcune sostanze allelochimiche sono state utilizzate come erbicidi naturali per la gestione delle malerbe e hanno anche migliorato la germinazione dei semi delle piante annuali. A seguito di un’ampia ricerca bibliografica i casi studio si sono concentrati sull’effetto di composti allelochimici in colture arboree frutticole. Sono state prese in considerazione due colture largamente commercializzate, sia a livello italiano che mondiale, kiwi (Actinidia deliciosa) e caffè (Coffea arabica).
Fenomeno dell'allelopatia nelle specie arboree
ARGUINARIZ TORRES, EDOARDO
2020/2021
Abstract
Nella parte introduttiva della tesi vengono affrontati argomenti riguardanti l’Allelopatia, descrivendone le caratteristiche principali e cercando di distinguere tale fenomeno dalla competizione, con il quale viene spesso confusa. Nella competizione per le risorse, una pianta guadagna un vantaggio su un'altra, assorbendo in modo più efficiente una o più fonti limitate di risorse e quindi esaurendo il pool disponibile (acqua, spazio, luce, gas e macro e micronutrienti necessari alla crescita). L'allelopatia comporta invece la sintesi attiva e/o il rilascio di metaboliti secondari da parte di una pianta che hanno un'influenza negativa sulla crescita di un'altra, indipendentemente dalla disponibilità delle risorse. A seguire vi è la descrizione delle tipologie di allelochimici, quali fenoli, terpeni ed alcaloidi, i relativi meccanismi d’azione e le modalità con cui vengono prodotti. In generale la produzione di questi composti dipende dall'esistenza di precursori e dall'attivazione di geni specializzati; la relativa attivazione per la biosintesi degli allelochimici dipende spesso da stimoli ambientali. In particolare si evidenziano fattori che potrebbero influenzare la produzione. I componenti biotici dell'ecosistema come erbivori, patogeni e decompositori possono alterare le concentrazioni di sostanze chimiche già presenti nei tessuti delle piante o rilasciate dalle piante, inoltre possono stimolare la produzione di sostanze chimiche che normalmente si trovano a livelli molto bassi, o addirittura assenti. E’ stata messa in evidenza poi l’importanza dei composti allelopatici nelle colture da frutta, che differiscono a seconda della specie. Secondo il loro effetto su altre piante, giocano un ruolo importante nel sistema di produzione. Alcune sostanze allelochimiche sono state utilizzate come erbicidi naturali per la gestione delle malerbe e hanno anche migliorato la germinazione dei semi delle piante annuali. A seguito di un’ampia ricerca bibliografica i casi studio si sono concentrati sull’effetto di composti allelochimici in colture arboree frutticole. Sono state prese in considerazione due colture largamente commercializzate, sia a livello italiano che mondiale, kiwi (Actinidia deliciosa) e caffè (Coffea arabica).File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
866385_tesi2.0.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.41 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.41 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/31977