Both in the international and Italian public opinion, the profession of social worker is represented superficially and in distorted way. The aim of this work is to understand the mechanisms of construction of social representations with the categories of analysis taken from Serge Moscovici's theory, applying them in order to understand the main reasons of this distorted image of the profession in public opinion. While it is true that mass media contribute to communicate a negative image that differs from the actual work of the social worker, they are not the only ones responsible of it. This qualitative research, consisting of an analysis of newspaper articles for the case study "Angeli e Demoni" investigation and the conduct of interviews with key informants, Is aimed to understand what are the social representations of the social worker and the factors that have generated and nurtured them. This work is composed of four chapters and an appendix. The first chapter provides an overview of the history of social work, of the main legal rules and on the areas of intervention, with particular attention to the child protection and the theme of foster care; the second chapter summarizes Moscovici's theory of social representations and provides a review of international and Italian literature about the theme of the media representation of the social work profession; the third chapter illustrates the design of research and the investigative methods; finally, the fourth chapter shows the results of the research and the possible communication strategies to be adopted to encourage the construction of a representation of the profession closest to reality. Full interviews are wrote down in the appendix.
Sia in ambito internazionale che italiano, la professione dell’assistente sociale è spesso rappresentata in modo superficiale e distorto nella pubblica opinione. L’obiettivo di questo lavoro è comprendere i meccanismi di costruzione e diffusione delle rappresentazioni sociali della professione, utilizzando le categorie di analisi tratte dalla teoria di Serge Moscovici. Se è pur vero che i media di massa danno un forte contributo a comunicare un’immagine che si discosta dal reale operato dell’assistente sociale, essi non sono gli unici responsabili. Attraverso una ricerca qualitativa, costituita da un’analisi di articoli di giornale per lo studio di caso dell’inchiesta “Angeli e demoni” e dallo svolgimento di interviste a testimoni privilegiati, si è cercato di comprendere quali sono le rappresentazioni sociali dell’assistente sociale e i fattori che le hanno generate ed alimentate. La tesi si articola in quattro capitoli e un’appendice: nel primo capitolo viene fornita un’ampia panoramica sulla storia del servizio sociale, sulle principali normative di riferimento e sugli ambiti di intervento dell’assistente sociale, con particolare attenzione all’ambito minorile e sul tema dell’istituto dell’affidamento familiare; nel secondo capitolo viene presentata la teoria delle rappresentazioni sociali di Moscovici e una rassegna della letteratura internazionale ed italiana che ha trattato il tema dell’immagine della professione veicolata dei media; il terzo capitolo illustra il disegno e gli strumenti di ricerca utilizzati; infine, il quarto capitolo mostra i risultati della ricerca e le possibili strategie comunicative da adottare per favorire la costruzione di una rappresentazione della professione più aderente alla realtà. Nell’appendice sono riportate le interviste integrali.
Dalla realtà ai luoghi comuni e ritorno: la professione di assistente sociale e la sua rappresentazione mediatica. Decostruzione e superamento di stereotipi e pregiudizi presenti nell'opinione pubblica.
BOCHICCHIO, ILEANA
2020/2021
Abstract
Sia in ambito internazionale che italiano, la professione dell’assistente sociale è spesso rappresentata in modo superficiale e distorto nella pubblica opinione. L’obiettivo di questo lavoro è comprendere i meccanismi di costruzione e diffusione delle rappresentazioni sociali della professione, utilizzando le categorie di analisi tratte dalla teoria di Serge Moscovici. Se è pur vero che i media di massa danno un forte contributo a comunicare un’immagine che si discosta dal reale operato dell’assistente sociale, essi non sono gli unici responsabili. Attraverso una ricerca qualitativa, costituita da un’analisi di articoli di giornale per lo studio di caso dell’inchiesta “Angeli e demoni” e dallo svolgimento di interviste a testimoni privilegiati, si è cercato di comprendere quali sono le rappresentazioni sociali dell’assistente sociale e i fattori che le hanno generate ed alimentate. La tesi si articola in quattro capitoli e un’appendice: nel primo capitolo viene fornita un’ampia panoramica sulla storia del servizio sociale, sulle principali normative di riferimento e sugli ambiti di intervento dell’assistente sociale, con particolare attenzione all’ambito minorile e sul tema dell’istituto dell’affidamento familiare; nel secondo capitolo viene presentata la teoria delle rappresentazioni sociali di Moscovici e una rassegna della letteratura internazionale ed italiana che ha trattato il tema dell’immagine della professione veicolata dei media; il terzo capitolo illustra il disegno e gli strumenti di ricerca utilizzati; infine, il quarto capitolo mostra i risultati della ricerca e le possibili strategie comunicative da adottare per favorire la costruzione di una rappresentazione della professione più aderente alla realtà. Nell’appendice sono riportate le interviste integrali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/31712