I suoli contaminati a causa dell’attività antropica rappresentano un problema per l’ambiente e per la salute umana. È necessario quindi individuare le migliori strategie per la gestione e il recupero di tali siti. Attualmente esistono diversi metodi per la bonifica dei siti contaminati che risultano essere molto efficienti nel ridurre la presenza dei contaminanti, ma per contro possono compromettere l’attività biologica, la struttura e la fertilità del suolo. Negli ultimi anni la ricerca si è rivolta verso strategie di rimedio meno impattanti dal punto di vista ambientale ed economicamente sostenibili; tra queste forme troviamo le fitotecnologie, che per la bonifica si servono delle capacità di alcune famiglie di piante di contribuire a detossificare, ad asportare oppure a immobilizzare i contaminanti. Affinché tali tecniche di rimedio si dimostrino efficaci è necessario che il materiale vegetale adoperato sia adatto allo scopo che ci si prefigge per la gestione del sito contaminato, pertanto è necessario adottare tecniche di screening in grado di caratterizzare al meglio le piante in relazioni agli obbiettivi delle diverse forme di fitorimedio. Nell’ottica di individuare le strategie di selezione più adatte, in questo lavoro si è voluto mettere a confronto diversi studi di screening effettuati su cloni di pioppo, al fine di mettere in luce le scelte migliori per la selezione riguardanti i parametri valutati, gli approcci analitici e le tecniche di coltivazione. Gli studi analizzati sono stati selezionati in quanto hanno testato varietà clonali commerciali per la risposta alla presenza di contaminanti inorganici e hanno proposto tecniche di selezione rapida. Dall’analisi dei risultati si evidenzia un’estrema variabilità tra cloni nella risposta alla presenza di contaminanti inorganici, aggiunti singolarmente o in miscela, per quanto riguarda la produzione di biomassa e la capacità di assorbire e traslocare elementi potenzialmente tossici nei diversi tessuti. I dati hanno poi messo in evidenza che per valutare al meglio le performance dei diversi cloni è necessario considerare l’influenza di alcune variabili come il tipo e la concentrazione del contaminante, la disponibilità di nutrienti, la co-presenza di altri elementi tossici e il pH del substrato. L’analisi degli studi ha mostrato che per poter associare con maggiore precisione le piante testate ai diversi approcci di fitorimedio, oltre a conoscere la capacità di tollerare e assorbire i contaminanti e l’impatto sulla produzione di biomassa, può essere utile avere una migliore comprensione dei pattern di allocazione dei contaminati nei tessuti della pianta, ottenibile con un campionamento mirato del materiale vegetale, e valutare la risposta alla contaminazione per quanto riguarda l’assorbimento e la concentrazione nei tessuti di macronutrienti come N, P e K e la produzione di pigmenti fogliari. ​

Selezione di cloni di pioppo adatti al fitorimedio di suoli contaminati da elementi potenzialmente tossici ​

BERRINO, SAMUELE
2020/2021

Abstract

I suoli contaminati a causa dell’attività antropica rappresentano un problema per l’ambiente e per la salute umana. È necessario quindi individuare le migliori strategie per la gestione e il recupero di tali siti. Attualmente esistono diversi metodi per la bonifica dei siti contaminati che risultano essere molto efficienti nel ridurre la presenza dei contaminanti, ma per contro possono compromettere l’attività biologica, la struttura e la fertilità del suolo. Negli ultimi anni la ricerca si è rivolta verso strategie di rimedio meno impattanti dal punto di vista ambientale ed economicamente sostenibili; tra queste forme troviamo le fitotecnologie, che per la bonifica si servono delle capacità di alcune famiglie di piante di contribuire a detossificare, ad asportare oppure a immobilizzare i contaminanti. Affinché tali tecniche di rimedio si dimostrino efficaci è necessario che il materiale vegetale adoperato sia adatto allo scopo che ci si prefigge per la gestione del sito contaminato, pertanto è necessario adottare tecniche di screening in grado di caratterizzare al meglio le piante in relazioni agli obbiettivi delle diverse forme di fitorimedio. Nell’ottica di individuare le strategie di selezione più adatte, in questo lavoro si è voluto mettere a confronto diversi studi di screening effettuati su cloni di pioppo, al fine di mettere in luce le scelte migliori per la selezione riguardanti i parametri valutati, gli approcci analitici e le tecniche di coltivazione. Gli studi analizzati sono stati selezionati in quanto hanno testato varietà clonali commerciali per la risposta alla presenza di contaminanti inorganici e hanno proposto tecniche di selezione rapida. Dall’analisi dei risultati si evidenzia un’estrema variabilità tra cloni nella risposta alla presenza di contaminanti inorganici, aggiunti singolarmente o in miscela, per quanto riguarda la produzione di biomassa e la capacità di assorbire e traslocare elementi potenzialmente tossici nei diversi tessuti. I dati hanno poi messo in evidenza che per valutare al meglio le performance dei diversi cloni è necessario considerare l’influenza di alcune variabili come il tipo e la concentrazione del contaminante, la disponibilità di nutrienti, la co-presenza di altri elementi tossici e il pH del substrato. L’analisi degli studi ha mostrato che per poter associare con maggiore precisione le piante testate ai diversi approcci di fitorimedio, oltre a conoscere la capacità di tollerare e assorbire i contaminanti e l’impatto sulla produzione di biomassa, può essere utile avere una migliore comprensione dei pattern di allocazione dei contaminati nei tessuti della pianta, ottenibile con un campionamento mirato del materiale vegetale, e valutare la risposta alla contaminazione per quanto riguarda l’assorbimento e la concentrazione nei tessuti di macronutrienti come N, P e K e la produzione di pigmenti fogliari. ​
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
870983_relazionefinaleberrinosamuele.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 4.82 MB
Formato Adobe PDF
4.82 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/31591