La recente emergenza sanitaria legata alla diffusione del virus COVID-19 ha pesantemente condizionato tutti i settori della società di vari paesi del mondo, imponendo a tutta la popolazione severe limitazioni, indispensabili per salvaguardare la salute umana. Tra i diversi settori colpiti dalla pandemia, anche quello sportivo ha dovuto fare i conti con il SARS-CoV-2, sospendendo ogni forma di attività sportiva, dilettantistica e professionistica. Al fine di risorgere da questa difficile situazione la Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), in qualità di Federazione medica del CONI, ha provveduto a divulgare alcuni protocolli per limitare la trasmissione del virus e per riprendere gradualmente l’attività fisica all’interno di impianti e centri sportivi. Questo non è stato possibile per quelle piccole società che, a causa dei provvedimenti, non potevano garantire ai propri atleti le giuste condizioni per la ripresa delle attività. Da un punto di vista economico, devastante è stato l’impatto del virus sul settore sportivo. Le società sportive dovevano infatti trovare delle modalità di gestione delle spese fisse, a fronte di una riduzione certa dei ricavi dovuta dal mancato versamento delle quote da parte dei tesserati e dal mancato appoggio economico da parte degli sponsor. A tale proposito, fondamentale è stato l’intervento da parte dello Stato, il quale ha disposto un’indennità a tutti i collaboratori sportivi riconosciuti dal Comitato Olimpico Nazionale (CONI), dal Comitato Italiano Paraolimpico (CIP), dalle società e dalle associazioni sportive dilettantistiche che hanno ridotto o cessato la propria attività di collaborazione in seguito all’emergenza Covid.

L’impatto del COVID-19 sulle attività delle associazioni e società sportive dilettantistiche, il caso: PMS Basketball

PASOTTI, ALESSANDRO
2020/2021

Abstract

La recente emergenza sanitaria legata alla diffusione del virus COVID-19 ha pesantemente condizionato tutti i settori della società di vari paesi del mondo, imponendo a tutta la popolazione severe limitazioni, indispensabili per salvaguardare la salute umana. Tra i diversi settori colpiti dalla pandemia, anche quello sportivo ha dovuto fare i conti con il SARS-CoV-2, sospendendo ogni forma di attività sportiva, dilettantistica e professionistica. Al fine di risorgere da questa difficile situazione la Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), in qualità di Federazione medica del CONI, ha provveduto a divulgare alcuni protocolli per limitare la trasmissione del virus e per riprendere gradualmente l’attività fisica all’interno di impianti e centri sportivi. Questo non è stato possibile per quelle piccole società che, a causa dei provvedimenti, non potevano garantire ai propri atleti le giuste condizioni per la ripresa delle attività. Da un punto di vista economico, devastante è stato l’impatto del virus sul settore sportivo. Le società sportive dovevano infatti trovare delle modalità di gestione delle spese fisse, a fronte di una riduzione certa dei ricavi dovuta dal mancato versamento delle quote da parte dei tesserati e dal mancato appoggio economico da parte degli sponsor. A tale proposito, fondamentale è stato l’intervento da parte dello Stato, il quale ha disposto un’indennità a tutti i collaboratori sportivi riconosciuti dal Comitato Olimpico Nazionale (CONI), dal Comitato Italiano Paraolimpico (CIP), dalle società e dalle associazioni sportive dilettantistiche che hanno ridotto o cessato la propria attività di collaborazione in seguito all’emergenza Covid.
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