La scelta della forma societaria corretta rappresenta il primo passo verso il successo ed è infatti una delle questioni iniziali che i soggetti che intendono avviare la propria attività devono affrontare. Ma quali sono i criteri che dovrebbero orientare la scelta verso l’una o verso l’altra forma societaria? Quali sono le domande che sarebbe opportuno porsi per poter individuare il più adatto tipo societario? Anzitutto, per poter individuare quale sia il miglior tipo di società è opportuno cercare di comprendere se l’attività sia svolta o meno da più persone, se si vuole tutelare il proprio patrimonio personale o se lo si vuole integrare a quello professionale, se si ha la necessità di adottare una forma giuridica più flessibile o una più orientata ai grandi numeri. L’art. 2247 del Codice civile enuncia la seguente definizione di contratto di società «Con il contratto di società due o più persone conferiscono beni o servizi per l’esercizio in comune di un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili». Sebbene questa definizione rappresenti il minimo comun denominatore tanto delle società di persone quanto di quelle di capitali, le une e le altre differiscono per taluni aspetti fondamentali. In primo luogo, per mettere a fuoco tali differenze, è necessario comprendere quali sono i paradigmi dei due principali gruppi di società: le società di persone e le società di capitali, e in seguito analizzare le varie forme societarie. Le società di persone trovano la propria normativa di riferimento in quella della società semplice (articoli 2251 e seguenti del Codice civile); le società di capitali, invece, hanno quale paradigma la disciplina delle società per azioni (articoli 2325 e seguenti). Facile è comprendere in primis come gli aspetti dimensionali siano differenti: la disciplina delle società di persone si addice infatti ad enti caratterizzati da dimensioni patrimoniali moderate e da un numero di soci limitato, mentre le società di capitali, e quelle per azioni in particolare, si addicono più ad enti caratterizzati da ingenti capitali e compagini sociali variegate. Le società di persone, ossia la società semplice, la società in nome collettivo e la società in accomandita semplice, hanno il pregio di essere sottoposte a minori adempimenti burocratici e contabili (anche se maggiori rispetto alla ditta individuale). D’altro canto, i soci mantengono la responsabilità illimitata della gestione della società (ad eccezione dei soci accomandanti della società in accomandita semplice, ossia quelli privi del potere di amministrazione). Inoltre, rispetto alle società di capitali, dal punto di vista fiscale il reddito va imputato e tassato in capo ai soci in proporzione alle quote possedute. Altro aspetto negativo è la possibilità di eventuali incomprensioni tra i soci con diretti risvolti sull’attività sociale. Le società di capitali, ossia la società per azioni, la società in accomandita per azioni e la società a responsabilità limitata, si contraddistinguono per la responsabilità limitata dei soci (ad esclusione dei soci accomandatari della società in accomandita per azioni) e per la personalità giuridica della società, la quale si traduce in una maggior indipendenza della stessa dai singoli. Tuttavia, tali tipi societari sono caratterizzati da maggiori adempimenti burocratici e contabili e la gestione amministrativa risulta più complessa e meno flessibile. In conclusione, il presente lavoro si pone l’obiettivo di analizzare i tipi societari e le relative caratteristiche, peculiarità, limiti e pregi che le contraddistinguono, rivelandosi un utile strumento che può essere utilizzato da chiunque voglia costituire una società.
LE SOCIETÀ: CARATTERISTICHE, LIMITI E VANTAGGI DELLE FORME SOCIETARIE
CILIESA, CECILIA
2020/2021
Abstract
La scelta della forma societaria corretta rappresenta il primo passo verso il successo ed è infatti una delle questioni iniziali che i soggetti che intendono avviare la propria attività devono affrontare. Ma quali sono i criteri che dovrebbero orientare la scelta verso l’una o verso l’altra forma societaria? Quali sono le domande che sarebbe opportuno porsi per poter individuare il più adatto tipo societario? Anzitutto, per poter individuare quale sia il miglior tipo di società è opportuno cercare di comprendere se l’attività sia svolta o meno da più persone, se si vuole tutelare il proprio patrimonio personale o se lo si vuole integrare a quello professionale, se si ha la necessità di adottare una forma giuridica più flessibile o una più orientata ai grandi numeri. L’art. 2247 del Codice civile enuncia la seguente definizione di contratto di società «Con il contratto di società due o più persone conferiscono beni o servizi per l’esercizio in comune di un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili». Sebbene questa definizione rappresenti il minimo comun denominatore tanto delle società di persone quanto di quelle di capitali, le une e le altre differiscono per taluni aspetti fondamentali. In primo luogo, per mettere a fuoco tali differenze, è necessario comprendere quali sono i paradigmi dei due principali gruppi di società: le società di persone e le società di capitali, e in seguito analizzare le varie forme societarie. Le società di persone trovano la propria normativa di riferimento in quella della società semplice (articoli 2251 e seguenti del Codice civile); le società di capitali, invece, hanno quale paradigma la disciplina delle società per azioni (articoli 2325 e seguenti). Facile è comprendere in primis come gli aspetti dimensionali siano differenti: la disciplina delle società di persone si addice infatti ad enti caratterizzati da dimensioni patrimoniali moderate e da un numero di soci limitato, mentre le società di capitali, e quelle per azioni in particolare, si addicono più ad enti caratterizzati da ingenti capitali e compagini sociali variegate. Le società di persone, ossia la società semplice, la società in nome collettivo e la società in accomandita semplice, hanno il pregio di essere sottoposte a minori adempimenti burocratici e contabili (anche se maggiori rispetto alla ditta individuale). D’altro canto, i soci mantengono la responsabilità illimitata della gestione della società (ad eccezione dei soci accomandanti della società in accomandita semplice, ossia quelli privi del potere di amministrazione). Inoltre, rispetto alle società di capitali, dal punto di vista fiscale il reddito va imputato e tassato in capo ai soci in proporzione alle quote possedute. Altro aspetto negativo è la possibilità di eventuali incomprensioni tra i soci con diretti risvolti sull’attività sociale. Le società di capitali, ossia la società per azioni, la società in accomandita per azioni e la società a responsabilità limitata, si contraddistinguono per la responsabilità limitata dei soci (ad esclusione dei soci accomandatari della società in accomandita per azioni) e per la personalità giuridica della società, la quale si traduce in una maggior indipendenza della stessa dai singoli. Tuttavia, tali tipi societari sono caratterizzati da maggiori adempimenti burocratici e contabili e la gestione amministrativa risulta più complessa e meno flessibile. In conclusione, il presente lavoro si pone l’obiettivo di analizzare i tipi societari e le relative caratteristiche, peculiarità, limiti e pregi che le contraddistinguono, rivelandosi un utile strumento che può essere utilizzato da chiunque voglia costituire una società.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/31549