Gli alberi in ambiente urbano forniscono una serie di servizi ecosistemici di fondamentale importanza. Per massimizzare i benefici connessi alla loro presenza, gli alberi richiedono una corretta gestione e tecniche di potatura adeguate. La capitozzatura, ovvero qualsiasi taglio nodale condotto in corrispondenza di una ramificazione laterale non sufficientemente sviluppata in diametro per poter assumere il ruolo di terminale, è una tecnica di potatura che presenta effetti negativi sia dal punto di vista fisiologico che fitopatologico come dimostrato dagli studi di Karlovic, Lang e Mc Ivor. Le ferite provocate dalla capitozzatura sono un’ideale via di penetrazione di funghi cariogeni, ovvero agenti di carie del legno, che approfittano dello stato di stress fisiologico della pianta conseguenti alla capitozzatura per insediarsi e svilupparsi. L’albero, in risposta alla ferita e/o all’infezione, tenta di compartimentalizzare producendo barriere fisiche e chimiche per limitare l’avanzamento degli agenti cariogeni. Tuttavia, nel caso della ferita da capitozzatura, non sempre questi meccanismi sono efficaci nel contrastare la diffusione della carie nell’organo legnoso. L’insorgenza di carie potrebbe col tempo compromettere la stabilità della pianta e portare ad un deperimento generale della stessa. Oltre a favorire l’insorgenza di carie del legno, la capitozzatura può presentare altri effetti negativi, tra cui una ricrescita accelerata, un indebolimento dei rami, un maggior rischio di scottature da sole, un disseccamento di parte dell’apparato radicale o nei casi più gravi e col tempo dell’intera pianta. Sotto il profilo economico, come dimostrato da Campanella la capitozzatura è anche più onerosa, nel tempo, rispetto ad altre tecniche di potature, tra cui il “pollarding” e quelle che perseguono un diradamento selettivo. In conclusione, per le ragioni sopra illustrate, la maggior parte dei ricercatori è concorde nell’affermare che la capitozzatura non è una tecnica sostenibile.

Effetti della capitozzatura sull'insorgenza o aggravamento di fitopatie, con particolare riferimento alle malattie del legno.

GERMANETTO, GIACOMO
2020/2021

Abstract

Gli alberi in ambiente urbano forniscono una serie di servizi ecosistemici di fondamentale importanza. Per massimizzare i benefici connessi alla loro presenza, gli alberi richiedono una corretta gestione e tecniche di potatura adeguate. La capitozzatura, ovvero qualsiasi taglio nodale condotto in corrispondenza di una ramificazione laterale non sufficientemente sviluppata in diametro per poter assumere il ruolo di terminale, è una tecnica di potatura che presenta effetti negativi sia dal punto di vista fisiologico che fitopatologico come dimostrato dagli studi di Karlovic, Lang e Mc Ivor. Le ferite provocate dalla capitozzatura sono un’ideale via di penetrazione di funghi cariogeni, ovvero agenti di carie del legno, che approfittano dello stato di stress fisiologico della pianta conseguenti alla capitozzatura per insediarsi e svilupparsi. L’albero, in risposta alla ferita e/o all’infezione, tenta di compartimentalizzare producendo barriere fisiche e chimiche per limitare l’avanzamento degli agenti cariogeni. Tuttavia, nel caso della ferita da capitozzatura, non sempre questi meccanismi sono efficaci nel contrastare la diffusione della carie nell’organo legnoso. L’insorgenza di carie potrebbe col tempo compromettere la stabilità della pianta e portare ad un deperimento generale della stessa. Oltre a favorire l’insorgenza di carie del legno, la capitozzatura può presentare altri effetti negativi, tra cui una ricrescita accelerata, un indebolimento dei rami, un maggior rischio di scottature da sole, un disseccamento di parte dell’apparato radicale o nei casi più gravi e col tempo dell’intera pianta. Sotto il profilo economico, come dimostrato da Campanella la capitozzatura è anche più onerosa, nel tempo, rispetto ad altre tecniche di potature, tra cui il “pollarding” e quelle che perseguono un diradamento selettivo. In conclusione, per le ragioni sopra illustrate, la maggior parte dei ricercatori è concorde nell’affermare che la capitozzatura non è una tecnica sostenibile.
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