Gli astronauti sono una categoria unica nel suo genere, in quanto si trovano a vivere in un ambiente estremo e in isolamento, in presenza di microgravità con conseguente riduzione dei livelli di attività fisica e del carico meccanico. É dunque necessario avere una preparazione fisica e mentale adeguate per gestire le situazioni di emergenza e vivere per mesi in luoghi impervi. Nello spazio gli astronauti non accusano gli effetti della gravità e percepiscono la sensazione dell’assenza di peso. La microgravità infatti determina sintomi che a lungo andare possono inficiare la sanità fisica e mentale degli astronauti. Alcuni di questi sintomi includono confusione spaziale e del controllo motorio. A questi si aggiungono indebolimento osseo, perdita di forza e resistenza a causa dell’ipotrofia muscolare, decrementi dei volumi sanguigni e del sistema immunitario e sviluppo di insulino-resistenza. L’attività fisica ha dunque un ruolo fondamentale nel contrastare gli adattamenti alla microgravità a cui vanno incontro gli astronauti. L’allenamento fisico a cui sono sottoposti consiste in tre fasi: fase pre-missione, in volo e post-missione. Il programma di pre-missione ha l’obiettivo di preparare l’equipaggio alla missione. Si raccomanda un allenamento aerobico affiancato ad allenamenti di forza suddivisi in fase generale, fase di potenza e fase di resistenza alla forza, focalizzando gli interventi su esercizi multiarticolari. Durante la fase di volo l’equipaggio affronta un paio d’ore al giorno di allenamento con lo scopo di mantenere e minimizzare gli effetti della microgravità e ridurre la fase di ricondizionamento nella fase post-missione. Nella fase post-missione l’obiettivo principale è strutturare un programma di recupero allo scopo di prevenire infortuni, di ottenere progressivi miglioramenti fisici e di salute fino a ritornare in modo rapido allo stato precedente alla missione. La programmazione prevede attività aerobica, stretching dinamico e statico e core training. Il corpo umano si adatta velocemente alla microgravità, determinando modificazioni a carico dei sistemi centrali e periferici. Sebbene gli astronauti non effettuino allenamenti per eccellere nello sport, è necessario che siano strutturati piani di lavoro che prevedono attività aerobiche e di forza, sia nella fase precedente che durante la missione, come mezzo per ottimizzare i decrementi delle capacità di prestazione e permettere la riuscita della missione stessa e garantire lo stato di salute. Questo permette il mantenimento di sufficienti livelli di funzioni fisiologiche dell’equipaggio per poter svolgere al meglio gli specifici compiti della missione e per agevolare il recupero post missione.

Preparazione fisica degli astronauti e microgravità

BRANDONI, ELISA
2020/2021

Abstract

Gli astronauti sono una categoria unica nel suo genere, in quanto si trovano a vivere in un ambiente estremo e in isolamento, in presenza di microgravità con conseguente riduzione dei livelli di attività fisica e del carico meccanico. É dunque necessario avere una preparazione fisica e mentale adeguate per gestire le situazioni di emergenza e vivere per mesi in luoghi impervi. Nello spazio gli astronauti non accusano gli effetti della gravità e percepiscono la sensazione dell’assenza di peso. La microgravità infatti determina sintomi che a lungo andare possono inficiare la sanità fisica e mentale degli astronauti. Alcuni di questi sintomi includono confusione spaziale e del controllo motorio. A questi si aggiungono indebolimento osseo, perdita di forza e resistenza a causa dell’ipotrofia muscolare, decrementi dei volumi sanguigni e del sistema immunitario e sviluppo di insulino-resistenza. L’attività fisica ha dunque un ruolo fondamentale nel contrastare gli adattamenti alla microgravità a cui vanno incontro gli astronauti. L’allenamento fisico a cui sono sottoposti consiste in tre fasi: fase pre-missione, in volo e post-missione. Il programma di pre-missione ha l’obiettivo di preparare l’equipaggio alla missione. Si raccomanda un allenamento aerobico affiancato ad allenamenti di forza suddivisi in fase generale, fase di potenza e fase di resistenza alla forza, focalizzando gli interventi su esercizi multiarticolari. Durante la fase di volo l’equipaggio affronta un paio d’ore al giorno di allenamento con lo scopo di mantenere e minimizzare gli effetti della microgravità e ridurre la fase di ricondizionamento nella fase post-missione. Nella fase post-missione l’obiettivo principale è strutturare un programma di recupero allo scopo di prevenire infortuni, di ottenere progressivi miglioramenti fisici e di salute fino a ritornare in modo rapido allo stato precedente alla missione. La programmazione prevede attività aerobica, stretching dinamico e statico e core training. Il corpo umano si adatta velocemente alla microgravità, determinando modificazioni a carico dei sistemi centrali e periferici. Sebbene gli astronauti non effettuino allenamenti per eccellere nello sport, è necessario che siano strutturati piani di lavoro che prevedono attività aerobiche e di forza, sia nella fase precedente che durante la missione, come mezzo per ottimizzare i decrementi delle capacità di prestazione e permettere la riuscita della missione stessa e garantire lo stato di salute. Questo permette il mantenimento di sufficienti livelli di funzioni fisiologiche dell’equipaggio per poter svolgere al meglio gli specifici compiti della missione e per agevolare il recupero post missione.
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