Negli ultimi anni gli Species Distribution Models (SDM) hanno acquisito un ruolo centrale nella valutazione della distribuzione e delle possibili implicazioni dei cambiamenti climatici sulle specie animali e vegetali. La civetta nana (Glaucidium passerinum) è il più piccolo Strigidae europeo con le popolazioni più numerose in Russia, Svezia e Finlandia. La sua presenza è strettamente legata ai boschi di conifere in cui trova riparo dai predatori e caccia piccoli roditori e piccoli passeriformi. Sulle Alpi occidentali è presente come relitto glaciale e raggiunge il limite sud-occidentale della sua distribuzione. Fino ai primi anni 2000 la popolazione era valutata in 5/15 coppie riproduttive tra Piemonte e Val d’Aosta, ma recenti studi hanno evidenziato come questa stima sia estremamente “prudente” e vada rivista anche a fronte della possibile recente espansione della specie in questo territorio. In questo elaborato si è scelto di valutare la distribuzione potenziale della civetta nana sulle Alpi occidentali partendo dai dati di presenza attualmente disponibili. Per la realizzazione di queste mappe di distribuzione sono state prese in considerazione le variabili di habitat più influenti per la specie in oggetto e ci si è avvalsi del programma MaxEnt, noto per avere ottime performance con dati incompleti o di sola presenza. Si è deciso di valutare diverse scale di riferimento, tramite l’utilizzo delle moving windows, per indagare quale fosse la più adatta per lo studio di questa specie durante il periodo riproduttivo, da marzo a luglio, e durante il periodo non riproduttivo, da agosto a febbraio. Successivamente è stato prodotto un modello di distribuzione utilizzando solo le variabili climatiche che potrebbero influenzare la distribuzione della specie. Per confrontare le superfici ad alta vocazionalità ottenute dai vari modelli è stato calcolato un valore di cutoff tramite la True Skill Statistic (TSS). Infine è stato realizzato un modello di distribuzione che unisse le variabili climatiche con quelle di habitat ed è quindi stato proiettato nel ventennio 2041-2060 seguendo due possibili scenari di cambiamento climatico, uno più contenuto e uno in linea con le attuali emissioni. Con questo studio si può valutare l’attuale territorio idoneo per la specie in circa 2000 km2, di cui il 60% all’interno di boschi di conifere e il 30% all’interno di aree protette. Valutando i possibili scenari di cambiamento climatico a cui andremo in contro la specie verrà spinta verso altitudini maggiori perdendo progressivamente le aree in cui la vegetazione criofila verrà sostituita da vegetazione di latifoglie. Nel ventennio 2041-2060 solo il 35% dei territori climaticamente idonei per lei ricadranno all’interno di boschi di conifere. La tutela dei boschi alpini di conifere è quindi necessaria per la salvaguardia di questa specie, vanno evitati disboscamenti su larga scala e l’abbattimento di alberi senescenti con buchi di picchio utilizzati dalla civetta nana come dispense e per la nidificazione. Per ottenere una localizzazione più precisa delle aree da tutelare al fine di conservare questa specie i modelli di distribuzione di questo elaborato potrebbero essere utilizzati per una validazione sul campo, specialmente per quelle aree con una ridotta disponibilità di dati.

Modelli di distribuzione della civetta nana (Glaucidium passerinum) sull'arco alpino occidentale

CRAVERO, FILIPPO
2019/2020

Abstract

Negli ultimi anni gli Species Distribution Models (SDM) hanno acquisito un ruolo centrale nella valutazione della distribuzione e delle possibili implicazioni dei cambiamenti climatici sulle specie animali e vegetali. La civetta nana (Glaucidium passerinum) è il più piccolo Strigidae europeo con le popolazioni più numerose in Russia, Svezia e Finlandia. La sua presenza è strettamente legata ai boschi di conifere in cui trova riparo dai predatori e caccia piccoli roditori e piccoli passeriformi. Sulle Alpi occidentali è presente come relitto glaciale e raggiunge il limite sud-occidentale della sua distribuzione. Fino ai primi anni 2000 la popolazione era valutata in 5/15 coppie riproduttive tra Piemonte e Val d’Aosta, ma recenti studi hanno evidenziato come questa stima sia estremamente “prudente” e vada rivista anche a fronte della possibile recente espansione della specie in questo territorio. In questo elaborato si è scelto di valutare la distribuzione potenziale della civetta nana sulle Alpi occidentali partendo dai dati di presenza attualmente disponibili. Per la realizzazione di queste mappe di distribuzione sono state prese in considerazione le variabili di habitat più influenti per la specie in oggetto e ci si è avvalsi del programma MaxEnt, noto per avere ottime performance con dati incompleti o di sola presenza. Si è deciso di valutare diverse scale di riferimento, tramite l’utilizzo delle moving windows, per indagare quale fosse la più adatta per lo studio di questa specie durante il periodo riproduttivo, da marzo a luglio, e durante il periodo non riproduttivo, da agosto a febbraio. Successivamente è stato prodotto un modello di distribuzione utilizzando solo le variabili climatiche che potrebbero influenzare la distribuzione della specie. Per confrontare le superfici ad alta vocazionalità ottenute dai vari modelli è stato calcolato un valore di cutoff tramite la True Skill Statistic (TSS). Infine è stato realizzato un modello di distribuzione che unisse le variabili climatiche con quelle di habitat ed è quindi stato proiettato nel ventennio 2041-2060 seguendo due possibili scenari di cambiamento climatico, uno più contenuto e uno in linea con le attuali emissioni. Con questo studio si può valutare l’attuale territorio idoneo per la specie in circa 2000 km2, di cui il 60% all’interno di boschi di conifere e il 30% all’interno di aree protette. Valutando i possibili scenari di cambiamento climatico a cui andremo in contro la specie verrà spinta verso altitudini maggiori perdendo progressivamente le aree in cui la vegetazione criofila verrà sostituita da vegetazione di latifoglie. Nel ventennio 2041-2060 solo il 35% dei territori climaticamente idonei per lei ricadranno all’interno di boschi di conifere. La tutela dei boschi alpini di conifere è quindi necessaria per la salvaguardia di questa specie, vanno evitati disboscamenti su larga scala e l’abbattimento di alberi senescenti con buchi di picchio utilizzati dalla civetta nana come dispense e per la nidificazione. Per ottenere una localizzazione più precisa delle aree da tutelare al fine di conservare questa specie i modelli di distribuzione di questo elaborato potrebbero essere utilizzati per una validazione sul campo, specialmente per quelle aree con una ridotta disponibilità di dati.
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