L’elaborato si propone di fornire un'analisi e una rielaborazione critica della letteratura recente che tratta dello studio della radiazione adattativa dei babbuini (genere Papio) come modello filogeografico ed evoluzionistico delle specie della savana africana durante il Pleistocene. Al genere Papio sono attualmente attribuite sei specie di babbuini, ovvero Papio ursinus, P. cynocephalus, P. kindae, P. anubis, P. papio e P. hamadryas, delle quali si fornisce una descrizione in termini morfologici, geografici e di organizzazione sociale, approfondita ulteriormente al livello di sottospecie. In particolar modo sono state prese in esame le zone di ibridazione tra quest’ultime. Nella seconda parte del manoscritto si fornisce una panoramica degli studi filogenetici e filogeografici condotti sulla base della diversità genetica (mitocondriale e nucleare) e aventi come obiettivo la ricostruzione delle relazioni evolutive tra le diverse specie di babbuini e la datazione dei principali eventi di divergenza filetica che hanno condotto alla diversità attuale del genere Papio. La discordanza rilevata tra la distribuzione geografica degli aplogruppi mitocondriali e quella dei morfotipi sarà discussa e interpretata alla luce della ricostruzione delle dinamiche storiche del gruppo e della loro biologia. Dall'insieme delle evidenze raccolte emerge l’ipotesi secondo cui la diversità genetica attuale riscontrabile nel genere Papio sia riconducibile a frequenti eventi di ibridazione introgressiva e nuclear swamping tra diverse linee filetiche. In ultima analisi, si discute delle condizioni climatiche e relative variazioni che nel passato hanno favorito lo schema evolutivo proposto. Dalla ricostruzione degli eventi paleoclimatici intercorsi in Africa emerge come i cicli di glaciazione che hanno caratterizzato il Pleistocene abbiano giocato un ruolo chiave nella speciazione del genere Papio. L’alternarsi di fasi di aridificazione e periodi più umidi e temperati ha generato un continuo mutamento dei biomi africani permettendo eventi migratori accompagnati da ibridazione introgressiva, in alternanza a periodi di isolamento e differenziamento evolutivo. Ne risulta pertanto un quadro complessivo che delinea l’interconnessione tra la storia evolutiva dei babbuini e i cambiamenti climatici del Pleistocene in Africa.
Cambiamenti climatici del Pleistocene e storia evolutiva dei babbuini (Papio spp, Cercopithecidae)
LISSIOTTO, ENRICO
2019/2020
Abstract
L’elaborato si propone di fornire un'analisi e una rielaborazione critica della letteratura recente che tratta dello studio della radiazione adattativa dei babbuini (genere Papio) come modello filogeografico ed evoluzionistico delle specie della savana africana durante il Pleistocene. Al genere Papio sono attualmente attribuite sei specie di babbuini, ovvero Papio ursinus, P. cynocephalus, P. kindae, P. anubis, P. papio e P. hamadryas, delle quali si fornisce una descrizione in termini morfologici, geografici e di organizzazione sociale, approfondita ulteriormente al livello di sottospecie. In particolar modo sono state prese in esame le zone di ibridazione tra quest’ultime. Nella seconda parte del manoscritto si fornisce una panoramica degli studi filogenetici e filogeografici condotti sulla base della diversità genetica (mitocondriale e nucleare) e aventi come obiettivo la ricostruzione delle relazioni evolutive tra le diverse specie di babbuini e la datazione dei principali eventi di divergenza filetica che hanno condotto alla diversità attuale del genere Papio. La discordanza rilevata tra la distribuzione geografica degli aplogruppi mitocondriali e quella dei morfotipi sarà discussa e interpretata alla luce della ricostruzione delle dinamiche storiche del gruppo e della loro biologia. Dall'insieme delle evidenze raccolte emerge l’ipotesi secondo cui la diversità genetica attuale riscontrabile nel genere Papio sia riconducibile a frequenti eventi di ibridazione introgressiva e nuclear swamping tra diverse linee filetiche. In ultima analisi, si discute delle condizioni climatiche e relative variazioni che nel passato hanno favorito lo schema evolutivo proposto. Dalla ricostruzione degli eventi paleoclimatici intercorsi in Africa emerge come i cicli di glaciazione che hanno caratterizzato il Pleistocene abbiano giocato un ruolo chiave nella speciazione del genere Papio. L’alternarsi di fasi di aridificazione e periodi più umidi e temperati ha generato un continuo mutamento dei biomi africani permettendo eventi migratori accompagnati da ibridazione introgressiva, in alternanza a periodi di isolamento e differenziamento evolutivo. Ne risulta pertanto un quadro complessivo che delinea l’interconnessione tra la storia evolutiva dei babbuini e i cambiamenti climatici del Pleistocene in Africa.File | Dimensione | Formato | |
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