Quando osserviamo qualcuno eseguire un’azione si crea un attivazione all’interno del nostro corpo di aree visive e circuiti motori che normalmente si attiverebbero durante l’esecuzione di quella stessa azione. A seguito degli esperimenti si è constatato che il sistema motorio non si attiva unicamente durante l’attuazione dell’azione in sè, ma anche durante l’osservazione. Questo implica una certa correlazione tra controllo e rappresentazione dell’azione. Questo rapporto nasce dal bisogno degli organismi viventi di costruire dei modelli di sè (Gallese, 2003). Il ruolo della visualizzazione attraverso l’uso dei neuroni specchio viene insegnato agli sportivi partendo da un principio di rilassamento. Il mental coach guiderà l’atleta in una raffigurazione mentale di immagini visive prima semplici ed in seguito sempre più complesse. Si prosegue con l’inserimento progressivo di stimoli immaginativi acustici, tattili, cinestetici, olfattivi, incoraggiando il progressivo sviluppo di una capacità immaginativa polisensoriale ed immersiva. Partendo da questo presupposto, ogni atleta cerca di perfezionarsi giorno dopo giorno. Una grande differenza la si può mettere in atto dedicando del tempo per una preparazione mentale. Questo approccio si basa su verità scientifiche e la dimostrazione sul campo di atleti che applicano queste metodologie ne è la prova del suo successo. “Tu, i tuoi ricordi e le tue ambizioni non siete altro che il comportamento di un vasto insieme di neuroni e delle loro molecole.” (Francis Crick)

Visualizzazione e neuroni specchio, dalla mente alla realtà applicato allo sport

INDELICATO, FRANCESCA
2019/2020

Abstract

Quando osserviamo qualcuno eseguire un’azione si crea un attivazione all’interno del nostro corpo di aree visive e circuiti motori che normalmente si attiverebbero durante l’esecuzione di quella stessa azione. A seguito degli esperimenti si è constatato che il sistema motorio non si attiva unicamente durante l’attuazione dell’azione in sè, ma anche durante l’osservazione. Questo implica una certa correlazione tra controllo e rappresentazione dell’azione. Questo rapporto nasce dal bisogno degli organismi viventi di costruire dei modelli di sè (Gallese, 2003). Il ruolo della visualizzazione attraverso l’uso dei neuroni specchio viene insegnato agli sportivi partendo da un principio di rilassamento. Il mental coach guiderà l’atleta in una raffigurazione mentale di immagini visive prima semplici ed in seguito sempre più complesse. Si prosegue con l’inserimento progressivo di stimoli immaginativi acustici, tattili, cinestetici, olfattivi, incoraggiando il progressivo sviluppo di una capacità immaginativa polisensoriale ed immersiva. Partendo da questo presupposto, ogni atleta cerca di perfezionarsi giorno dopo giorno. Una grande differenza la si può mettere in atto dedicando del tempo per una preparazione mentale. Questo approccio si basa su verità scientifiche e la dimostrazione sul campo di atleti che applicano queste metodologie ne è la prova del suo successo. “Tu, i tuoi ricordi e le tue ambizioni non siete altro che il comportamento di un vasto insieme di neuroni e delle loro molecole.” (Francis Crick)
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/31121