After its defeat during WWII, Japan is forced to accept Potsdam’s Declaration and replace its old constitution with the Nihon-koku kenpo. Emperor Hirohito denies his divine lineage. The author Mishima Yukio, who had developed a deep attachment to traditional Japanese culture and art thanks to his grandmother’s teachings, sees Japan’s surrendering as the start of its moral decline. At 16, Mishima writes the novel Hanazakari no mori, influenced by the Japanese romantic school of the Shōwa era. The work that makes him a successful writer is Kamen no kokuhaku, a novel which contains many autobiographical elements, such as the author’s hard childhood, his homosexual tendencies and his hatred toward his father. Then, after a trip to Greece, Mishima writes Shiosai, his most classical work, followed by his masterpiece: Kinkakuji. The protagonist of the novel, Mizoguchi, develops in his early childhood an obsession with the idea of beauty, which resembles the author’s. During the ‘50s, Mishima gets more politically involved and elaborates the concept of “chrysanthemum and sword”: the victory of the former over the sword (which represents Japan’s disarmament) leads to moral decay: in the essay Bunka boeiron, Mishima examines the close relation among culture, nation, tradition and the key role played by the Emperor. Being “just a writer” is not enough for Mishima, who has now realized that physical decay and moral decay cannot help but go hand in hand. He also wants to be a “man of action”, like he states in Taiyō to tetsu, and starts practising body building and kendo. Mishima, now a full-fledged nationalist, founds the Tate no kai, a paramilitary association and, despite knowing that saving Japan will be almost impossible, decides that it is time to take action. In 1970, during the morning of November 25th, he, along with four of his most trusted and loyal cadets, occupies Tokyo’s military headquarters and takes its commander in chief hostage. After making him gather his soldiers, Mishima delivers an heartfelt speech, hoping to rouse the Japanese’s consciences. But it is all in vain: he only receives boos from the crowd. After this failure, he, along with cadet Morita, commits seppuku. Mishima’s last work is Hōjō no umi, which encompasses all of his ideas and beliefs: decadent romanticism, classicism, nationalism and Nietzschean active nihilism. The tetralogy goes from 1912 to 1970 and its protagonists are the progressive reincarnation of the one that came before them: the work’s real protagonist, Honda, is looking for his best friend Kiyoaki’s reincarnation after his death in the tetralogy’s first book, Haru no Yuki. In Homba, Honda finds out that his friend has reincarnated as the swordsman Isao, who will then reincarnate as the princess Ying Chan in Akatsuki no tera. However, it is never explicitly revealed if Tennin gosui’s protagonist, Toru, is Ying Chan’s actual reincarnation or just an “imposter”. In its final pages, the work calls into question not only the concept of reincarnation, but the existence of its protagonist, Honda. In the end, we readers are left with the doubt that Honda may have spent his entire life looking for something that has been lost in time, just like Mishima did with his beloved Japan.
Ho deciso di affrontare una tesi su Mishima Yukio poichè ammirato dalla sua strenua difesa della patria sino ad immolarsi. Il Giappone sconfitto nel secondo conflitto mondiale, accetta la dichiarazione di Postdam: entra in vigore la Nihon-koku kenpo, la costituzione del Giappone. Hiroito nega la sua discendenza divina: per l'autore è resa materiale e morale del Giappone. Si appassiona al Giappone antico grazie all'anziana nonna che lo educa al teatro classico. Ciò emerge con La foresta in fiore, scritta appena sedicenne: emerge il desiderio e l’atteggiamento romantico, tipico della Scuola Romantica dell’era Shōwa. Il vero successo dell’autore è Confessioni di una maschera, romanzo autobiografico, i cui temi sono l’omosessualità, le cicatrici dell’infanzia, l’odio verso il padre con l'utilizzo di una prosa elegante. Mishima, dopo un viaggio in Grecia, scrive La voce delle onde, un esempio di romanzo classico e a trentun anni il suo capolavoro: Il Padiglione d’oro. L’autore, ossessionato dalla bellezza come Mizoguchi, riporta un incidente realmente avvenuto nel 1950, dandone una propria interpretazione. Si apre a questo punto la trasformazione politica di Mishima. Nel secondo capitolo della mia disamina emerge il concetto di crisantemo e spada: l'atteggiamento inoffensivo per il disarmo imposto porta la degenerazione morale. Nel saggio In difesa della cultura, emerge il concetto di azione e l’autore esamina il rapporto tra cultura, tradizione, nazione e ruolo dell’imperatore. Una corporeità adeguata diventa fondamentale per passare dalla penna alla spada: a metà degli anni ’50 pratica il kendō, ben descritto in Sole e acciaio. Il conflitto mishimiano parola-azione corrisponde a quello forma corporea-stile letterario: il decadimento fisico è decadenza morale. La morte è azione morale e atto estetico: morte eroica e bellezza coincidono. Questo concetto si incarna nel seppuku: il termine martirio, è presente in Patriottismo e A briglia sciolta. Il Mishima nazionalista fonda il Tate no kai, una associazione para-militare, e, ormai disilluso, prepara l’azione. Occupa la base del Quartiere generale della difesa a Tokyo con alcuni fedeli cadetti il mattino del 25 Novembre 1970. Prendono in ostaggio il comandante, radunano i suoi uomini ed egli pronuncia il suo proclama. In risposta ottiene insulti e fischi, quindi insieme al cadetto Morita si dà la morte col rito del seppuku. L’ultimo capitolo intitolato “Eternamente Mishima Yukio” chiarisce il suicidio non come gesto di chiusura con la vita quanto conquista dell’immortalità. La morte perde valenza negativa e davanti a telecamere, uomini e fotografi si dà una fine spettacolare, conferma della bellezza-morte. La sua ultima opera letteraria, Mare della fertilità, è terminata ben prima del giorno del seppuku. Opera sintesi di tutte le sue convinzioni, pone l’accento su alcune tematiche: il nichilismo attivo che ne evidenzia la lezione di Nietzsche e il classicismo. La tetralogia si estende dal 1912 al 1970 ed i protagonisti sono via via la reincarnazione di quello precedente. Honda insegue la reincarnazione del suo amico Kiyoaki in Neve di primavera che si reincarna in Isao in A briglia sciolta, e nella principessa Ying Chan in Il tempio dell’alba, e infine, forse, in Toru nella Decomposizione dell’angelo. L'opera stupisce mettendo in dubbio l’idea della reincarnazione e la stessa esistenza di Honda. Egli cerca qualcosa che si è perso nel tempo e si conclude con l'immagine del vuoto assoluto.
Disamina sul concetto di morte nell'universo di Mishima Yukio
MARGARITELLI, IACOPO
2019/2020
Abstract
Ho deciso di affrontare una tesi su Mishima Yukio poichè ammirato dalla sua strenua difesa della patria sino ad immolarsi. Il Giappone sconfitto nel secondo conflitto mondiale, accetta la dichiarazione di Postdam: entra in vigore la Nihon-koku kenpo, la costituzione del Giappone. Hiroito nega la sua discendenza divina: per l'autore è resa materiale e morale del Giappone. Si appassiona al Giappone antico grazie all'anziana nonna che lo educa al teatro classico. Ciò emerge con La foresta in fiore, scritta appena sedicenne: emerge il desiderio e l’atteggiamento romantico, tipico della Scuola Romantica dell’era Shōwa. Il vero successo dell’autore è Confessioni di una maschera, romanzo autobiografico, i cui temi sono l’omosessualità, le cicatrici dell’infanzia, l’odio verso il padre con l'utilizzo di una prosa elegante. Mishima, dopo un viaggio in Grecia, scrive La voce delle onde, un esempio di romanzo classico e a trentun anni il suo capolavoro: Il Padiglione d’oro. L’autore, ossessionato dalla bellezza come Mizoguchi, riporta un incidente realmente avvenuto nel 1950, dandone una propria interpretazione. Si apre a questo punto la trasformazione politica di Mishima. Nel secondo capitolo della mia disamina emerge il concetto di crisantemo e spada: l'atteggiamento inoffensivo per il disarmo imposto porta la degenerazione morale. Nel saggio In difesa della cultura, emerge il concetto di azione e l’autore esamina il rapporto tra cultura, tradizione, nazione e ruolo dell’imperatore. Una corporeità adeguata diventa fondamentale per passare dalla penna alla spada: a metà degli anni ’50 pratica il kendō, ben descritto in Sole e acciaio. Il conflitto mishimiano parola-azione corrisponde a quello forma corporea-stile letterario: il decadimento fisico è decadenza morale. La morte è azione morale e atto estetico: morte eroica e bellezza coincidono. Questo concetto si incarna nel seppuku: il termine martirio, è presente in Patriottismo e A briglia sciolta. Il Mishima nazionalista fonda il Tate no kai, una associazione para-militare, e, ormai disilluso, prepara l’azione. Occupa la base del Quartiere generale della difesa a Tokyo con alcuni fedeli cadetti il mattino del 25 Novembre 1970. Prendono in ostaggio il comandante, radunano i suoi uomini ed egli pronuncia il suo proclama. In risposta ottiene insulti e fischi, quindi insieme al cadetto Morita si dà la morte col rito del seppuku. L’ultimo capitolo intitolato “Eternamente Mishima Yukio” chiarisce il suicidio non come gesto di chiusura con la vita quanto conquista dell’immortalità. La morte perde valenza negativa e davanti a telecamere, uomini e fotografi si dà una fine spettacolare, conferma della bellezza-morte. La sua ultima opera letteraria, Mare della fertilità, è terminata ben prima del giorno del seppuku. Opera sintesi di tutte le sue convinzioni, pone l’accento su alcune tematiche: il nichilismo attivo che ne evidenzia la lezione di Nietzsche e il classicismo. La tetralogia si estende dal 1912 al 1970 ed i protagonisti sono via via la reincarnazione di quello precedente. Honda insegue la reincarnazione del suo amico Kiyoaki in Neve di primavera che si reincarna in Isao in A briglia sciolta, e nella principessa Ying Chan in Il tempio dell’alba, e infine, forse, in Toru nella Decomposizione dell’angelo. L'opera stupisce mettendo in dubbio l’idea della reincarnazione e la stessa esistenza di Honda. Egli cerca qualcosa che si è perso nel tempo e si conclude con l'immagine del vuoto assoluto.File | Dimensione | Formato | |
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