La transizione energetica attualmente in atto prevede un processo di progressiva decarbonizzazione e di incremento delle fonti di energia rinnovabile all’interno del mix energetico globale. Il passaggio al nuovo paradigma energetico non è a impatto zero per il sistema elettrico: esso implica tutta una serie di tematiche da affrontare per garantire l’adeguata stabilità e flessibilità della rete. Queste sfide possono essere affrontate attraverso l’acquisizione di capacità di stoccaggio che abilita il disaccoppiamento tra produzione e consumo dell’energia elettrica. L’obiettivo di questa ricerca è quello di determinare i sistemi di accumulo, fattori chiave e abilitanti della penetrazione di fonti rinnovabili, più adatti ad accompagnare la transizione energetica e, di questi, verificare la sostenibilità economico-finanziaria. Dalla rassegna di diversi sistemi di stoccaggio e dalla loro comparazione attraverso gli indici prestazionali più significativi, la tecnologia di immagazzinamento elettrochimico emerge come la più promettente grazie alla sua flessibilità di performance, di servizi offerti, di design, di efficienza e di costo. In particolare, dall’analisi spiccano i Battery Energy Storage System agli ioni di litio la cui crucialità e il cui deployment su larga scala sono confermati anche da studi di mercato svolti da fonti accreditate come Bloomberg New Energy Finance. Si dimostra che, pur confermando il ruolo chiave delle batterie, queste non saranno le uniche ad accompagnare il cambiamento. Nel ventaglio delle tecnologie disponibili emerge anche l’idrogeno quale sistema di accumulo complementare. Al fine di testare la fattibilità economica di un investimento in un BESS front of the meter è stato elaborato un business case prendendo spunto dal progetto pilota UPI (Unità di Produzione Integrate) lanciato da Terna nel 2017. Dall’analisi economico-finanziaria sviluppata sono emersi risultati positivi; questo è stato possibile grazie al sostegno economico garantito da uno schema di remunerazione dedicato. Dallo studio effettuato si evince che lo sviluppo su scala globale di questi sistemi dipende e dipenderà dalla cornice legislativa, tariffaria e di prezzo che l’accompagnerà.
Contributo dei sistemi di accumulo alla transizione energetica. Il ruolo dei Battery Energy Storage System
VILLA, ALBERTO
2019/2020
Abstract
La transizione energetica attualmente in atto prevede un processo di progressiva decarbonizzazione e di incremento delle fonti di energia rinnovabile all’interno del mix energetico globale. Il passaggio al nuovo paradigma energetico non è a impatto zero per il sistema elettrico: esso implica tutta una serie di tematiche da affrontare per garantire l’adeguata stabilità e flessibilità della rete. Queste sfide possono essere affrontate attraverso l’acquisizione di capacità di stoccaggio che abilita il disaccoppiamento tra produzione e consumo dell’energia elettrica. L’obiettivo di questa ricerca è quello di determinare i sistemi di accumulo, fattori chiave e abilitanti della penetrazione di fonti rinnovabili, più adatti ad accompagnare la transizione energetica e, di questi, verificare la sostenibilità economico-finanziaria. Dalla rassegna di diversi sistemi di stoccaggio e dalla loro comparazione attraverso gli indici prestazionali più significativi, la tecnologia di immagazzinamento elettrochimico emerge come la più promettente grazie alla sua flessibilità di performance, di servizi offerti, di design, di efficienza e di costo. In particolare, dall’analisi spiccano i Battery Energy Storage System agli ioni di litio la cui crucialità e il cui deployment su larga scala sono confermati anche da studi di mercato svolti da fonti accreditate come Bloomberg New Energy Finance. Si dimostra che, pur confermando il ruolo chiave delle batterie, queste non saranno le uniche ad accompagnare il cambiamento. Nel ventaglio delle tecnologie disponibili emerge anche l’idrogeno quale sistema di accumulo complementare. Al fine di testare la fattibilità economica di un investimento in un BESS front of the meter è stato elaborato un business case prendendo spunto dal progetto pilota UPI (Unità di Produzione Integrate) lanciato da Terna nel 2017. Dall’analisi economico-finanziaria sviluppata sono emersi risultati positivi; questo è stato possibile grazie al sostegno economico garantito da uno schema di remunerazione dedicato. Dallo studio effettuato si evince che lo sviluppo su scala globale di questi sistemi dipende e dipenderà dalla cornice legislativa, tariffaria e di prezzo che l’accompagnerà.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/31082