Climate change, characterized by rising temperatures and the increasing frequency of extreme weather events, is altering the growing conditions for vines, with a direct impact on phenology, berry ripening, and the final quality of wine. These changes require vintners to adopt new agronomic practices to delay grape ripening while ensuring the sustainability and quality of production. Among the techniques analyzed, late pruning and forced regrowth are proposed solutions to postpone berry ripening, particularly in very hot climatic regions. These two approaches help maintain an optimal balance between sugars and acidity and preserve the organoleptic characteristics of the wine. However, they pose challenges regarding yield and vine longevity, as they demand significant resource consumption from the plant to resume its phenological development. Shoot and leaf removal techniques improve sunlight exposure and ventilation, reducing the risk of fungal diseases. Additionally, they contribute to decreasing carbohydrate production, aligning sugar ripeness more closely with phenolic maturity. This work also examines studies that evaluated vine training systems, analyzing the potential of systems like Vertical Shoot Positioning (VSP), Geneva Double Curtain (GDC), Lyre, and Scott-Henry in optimizing vineyard microclimates. The choice of training system should be based on the climatic and environmental conditions of the vineyard, as different forms can enhance the efficiency of light interception and water absorption, thereby contributing to the plant's adaptation to more stressful conditions while maintaining adequate quality standards. The last technique analyzed was the use of shade nets, an innovative method aimed at protecting vines from excessive solar radiation and high temperatures, maintaining optimal conditions for grape maturation, particularly in preserving aromas and acidity. These latter two methods offer significant advantages in terms of wine quality and sustainability, though they require a considerable initial investment, often discouraging growers from adopting them. The paper highlights both the positive and negative aspects of canopy management techniques, emphasizing the importance of an integrated approach that combines various methods to effectively address the challenges of climate change. This adaptive approach allows vintners to select and apply the most appropriate techniques based on local climatic conditions, grape variety, and wine quality objectives. Flexibility in adapting viticultural practices is crucial for managing climate-related uncertainties and ensuring the long-term sustainability of wine production. The study also underscores the need for continuous collaboration among researchers, growers, and other industry stakeholders to develop and refine innovative techniques that enhance vine resilience. Investing in research and innovation will be essential to adapting viticultural practices to evolving climatic conditions, ensuring the long-term economic and environmental sustainability of the wine industry.

Il cambiamento climatico, caratterizzato dall’aumento delle temperature e dalla maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi, sta modificando le condizioni di crescita delle viti, con un impatto diretto sulla fenologia, sulla maturazione degli acini e sulla qualità finale del vino. Questi cambiamenti richiedono ai viticoltori di adottare nuove pratiche agronomiche per ritardare la maturazione dell’uva, garantendo al contempo la sostenibilità e la qualità della produzione. Tra le tecniche analizzate, la potatura ritardata e la forzatura della ricrescita sono delle soluzioni proposte per posticipare la maturazione degli acini, soprattutto in zone climatiche molto calde. Questi due approcci aiutano a mantenere un equilibrio ottimale tra zuccheri ed acidità e preservare le caratteristiche organolettiche del vino. Tuttavia, presentano problematiche riguardanti la resa e la longevità della pianta, in quanto comportano un grande consumo di risorse alla stessa per riprendere il proprio sviluppo fenologico. La rimozione dei germogli e delle foglie sono tecniche che migliorano l’esposizione alla luce solare e alla ventilazione riducendo il rischio di malattie fungine. Infine, contribuiscono a diminuire la produzione di carboidrati per avvicinare la maturazione zuccherina a quella fenolica. L’elaborato esamina anche studi che hanno valutato la gestione della forma di allevamento delle viti analizzando le potenzialità di sistemi come la controspalliera (Vertical Shoot Positioning, VSP), il Geneva Double Curtain (GDC), la Lyra e lo Scoot-Henry nell'ottimizzare il microclima del vigneto. La scelta della forma di allevamento va fatta in base alle condizioni climatiche e ambientali in cui si trova il vigneto perché forme diverse possono migliorare l’efficienza dell’intercettazione della luce solare e l’assorbimento di acqua e, quindi, contribuire all’adattamento delle piante a condizioni più stressanti e al mantenimento di standard qualitativi adeguati. L’ultima tecnica analizzata è stata l’uso dei teli ombreggianti, un ulteriore innovazione che ha l'intento di protegge le viti dall'eccessiva esposizione alla radiazione solare e alle alte temperature, mantenendo condizioni ottimali per la maturazione dell'uva preservandone, in particolare, gli aromi e l’acidità. Quest’ ultimi due metodi offrono grandi vantaggi in termini di qualità e sostenibilità della produzione vinicola, ma comportano un investimento iniziale cospicuo che, spesso, ne scoraggia l'applicazione da parte dei viticoltori. La relazione fa emergere aspetti positivi e negativi delle tecniche di gestione della chioma e pone l’importanza su approccio integrato che combini diverse tecniche per affrontare efficacemente le sfide del cambiamento climatico. Questo approccio adattativo consente ai viticoltori di selezionare e applicare le tecniche più appropriate in base alle condizioni climatiche locali, alla varietà di vite e agli obiettivi di qualità del vino. La flessibilità nell’adattamento delle pratiche viticole è cruciale per gestire le incertezze legate al clima e garantire la sostenibilità a lungo termine della produzione viticole. L’elaborato evidenzia, anche, la necessità di una collaborazione continua tra ricercatori, viticoltori e altri attori del settore per sviluppare e affinare tecniche innovative che migliorino la resilienza delle viti. Investire nella ricerca e nell’innovazione sarà essenziale per adattare le pratiche viticole alle condizioni climatiche in evoluzione, assicurando la sostenibilità economica e ambientale del settore vitivinicolo nel lungo periodo.

Tecniche di gestione della chioma per ritardare la maturazione dell'acino e affrontare i cambiamenti climatici

NICHETTI, LORENZO
2023/2024

Abstract

Il cambiamento climatico, caratterizzato dall’aumento delle temperature e dalla maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi, sta modificando le condizioni di crescita delle viti, con un impatto diretto sulla fenologia, sulla maturazione degli acini e sulla qualità finale del vino. Questi cambiamenti richiedono ai viticoltori di adottare nuove pratiche agronomiche per ritardare la maturazione dell’uva, garantendo al contempo la sostenibilità e la qualità della produzione. Tra le tecniche analizzate, la potatura ritardata e la forzatura della ricrescita sono delle soluzioni proposte per posticipare la maturazione degli acini, soprattutto in zone climatiche molto calde. Questi due approcci aiutano a mantenere un equilibrio ottimale tra zuccheri ed acidità e preservare le caratteristiche organolettiche del vino. Tuttavia, presentano problematiche riguardanti la resa e la longevità della pianta, in quanto comportano un grande consumo di risorse alla stessa per riprendere il proprio sviluppo fenologico. La rimozione dei germogli e delle foglie sono tecniche che migliorano l’esposizione alla luce solare e alla ventilazione riducendo il rischio di malattie fungine. Infine, contribuiscono a diminuire la produzione di carboidrati per avvicinare la maturazione zuccherina a quella fenolica. L’elaborato esamina anche studi che hanno valutato la gestione della forma di allevamento delle viti analizzando le potenzialità di sistemi come la controspalliera (Vertical Shoot Positioning, VSP), il Geneva Double Curtain (GDC), la Lyra e lo Scoot-Henry nell'ottimizzare il microclima del vigneto. La scelta della forma di allevamento va fatta in base alle condizioni climatiche e ambientali in cui si trova il vigneto perché forme diverse possono migliorare l’efficienza dell’intercettazione della luce solare e l’assorbimento di acqua e, quindi, contribuire all’adattamento delle piante a condizioni più stressanti e al mantenimento di standard qualitativi adeguati. L’ultima tecnica analizzata è stata l’uso dei teli ombreggianti, un ulteriore innovazione che ha l'intento di protegge le viti dall'eccessiva esposizione alla radiazione solare e alle alte temperature, mantenendo condizioni ottimali per la maturazione dell'uva preservandone, in particolare, gli aromi e l’acidità. Quest’ ultimi due metodi offrono grandi vantaggi in termini di qualità e sostenibilità della produzione vinicola, ma comportano un investimento iniziale cospicuo che, spesso, ne scoraggia l'applicazione da parte dei viticoltori. La relazione fa emergere aspetti positivi e negativi delle tecniche di gestione della chioma e pone l’importanza su approccio integrato che combini diverse tecniche per affrontare efficacemente le sfide del cambiamento climatico. Questo approccio adattativo consente ai viticoltori di selezionare e applicare le tecniche più appropriate in base alle condizioni climatiche locali, alla varietà di vite e agli obiettivi di qualità del vino. La flessibilità nell’adattamento delle pratiche viticole è cruciale per gestire le incertezze legate al clima e garantire la sostenibilità a lungo termine della produzione viticole. L’elaborato evidenzia, anche, la necessità di una collaborazione continua tra ricercatori, viticoltori e altri attori del settore per sviluppare e affinare tecniche innovative che migliorino la resilienza delle viti. Investire nella ricerca e nell’innovazione sarà essenziale per adattare le pratiche viticole alle condizioni climatiche in evoluzione, assicurando la sostenibilità economica e ambientale del settore vitivinicolo nel lungo periodo.
Canopy management tecniques to delay grape ripening and address climate change
Climate change, characterized by rising temperatures and the increasing frequency of extreme weather events, is altering the growing conditions for vines, with a direct impact on phenology, berry ripening, and the final quality of wine. These changes require vintners to adopt new agronomic practices to delay grape ripening while ensuring the sustainability and quality of production. Among the techniques analyzed, late pruning and forced regrowth are proposed solutions to postpone berry ripening, particularly in very hot climatic regions. These two approaches help maintain an optimal balance between sugars and acidity and preserve the organoleptic characteristics of the wine. However, they pose challenges regarding yield and vine longevity, as they demand significant resource consumption from the plant to resume its phenological development. Shoot and leaf removal techniques improve sunlight exposure and ventilation, reducing the risk of fungal diseases. Additionally, they contribute to decreasing carbohydrate production, aligning sugar ripeness more closely with phenolic maturity. This work also examines studies that evaluated vine training systems, analyzing the potential of systems like Vertical Shoot Positioning (VSP), Geneva Double Curtain (GDC), Lyre, and Scott-Henry in optimizing vineyard microclimates. The choice of training system should be based on the climatic and environmental conditions of the vineyard, as different forms can enhance the efficiency of light interception and water absorption, thereby contributing to the plant's adaptation to more stressful conditions while maintaining adequate quality standards. The last technique analyzed was the use of shade nets, an innovative method aimed at protecting vines from excessive solar radiation and high temperatures, maintaining optimal conditions for grape maturation, particularly in preserving aromas and acidity. These latter two methods offer significant advantages in terms of wine quality and sustainability, though they require a considerable initial investment, often discouraging growers from adopting them. The paper highlights both the positive and negative aspects of canopy management techniques, emphasizing the importance of an integrated approach that combines various methods to effectively address the challenges of climate change. This adaptive approach allows vintners to select and apply the most appropriate techniques based on local climatic conditions, grape variety, and wine quality objectives. Flexibility in adapting viticultural practices is crucial for managing climate-related uncertainties and ensuring the long-term sustainability of wine production. The study also underscores the need for continuous collaboration among researchers, growers, and other industry stakeholders to develop and refine innovative techniques that enhance vine resilience. Investing in research and innovation will be essential to adapting viticultural practices to evolving climatic conditions, ensuring the long-term economic and environmental sustainability of the wine industry.
Autorizzo consultazione esterna dell'elaborato
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Nichetti Lorenzo - Elaborato Finale .pdf

non disponibili

Dimensione 1.67 MB
Formato Adobe PDF
1.67 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/3108