Facilities used for the treatment and storage of cereals such as pits, silos and dryers are considered, based on their characteristics, confined spaces. In these places workers must periodically operate to carry out cleaning and maintenance activities. Among the various risks that can be found, that of asphyxiation is usually relevant as, in addition to the poor air exchange caused by the conformation of the confined spaces themselves, the problems deriving from the material maneuvered within these places take over. Cereals, in fact, are often the protagonists of the fermentation phenomena from which the production of unwanted substances that dilute the concentration of oxygen in the atmosphere or interact directly with the human body causing a lack of oxygen absorption. In addition, flours and grains of cereals may, in case of investment or burial of the worker, occlude the respiratory orifices or compress the rib cage determining mechanical asphyxiation. Confined environments are, even today, the cause of numerous accident events, often fatal or with many fatalities. An example is the tragic accident occurred in Cavallermaggiore (CN) in September 2020. The theme of confined workplaces, therefore, presents several critical issues: in addition to being uncomfortable spaces by themselves (poor air exchange, reduced access, often unfavourable microclimate…), there are not any laws in Italy which could define the duration, methods, and contents that a training course about this subject must have in order to be adequate. Another critical issue is the non-univocal identification of the confined spaces themselves and consequently their unsuitable management, caused by an unclear definition by the law. As a demonstration of the presence of many critical points within the confined places, a brief statistical analysis has been proposed by using the databases provided by INAIL. These databases have been filled by an initiative called Infor.Mo. To be more precise, the analysis of injuries resulting from asphyxiation in the area examined has been carried out in a quantitative and qualitative perspective in such a way the results of the analysis are representative of the modes of occurrence considering what differs from one and another. The study is then deepened with field activities, by the analysis of two different grain storage companies in the Pinerolo area. Both adopt the drying treatment to preserve the harvest over the next year. Within these companies, safety documents were examined as well as the working context in order to highlight how the risk of asphyxiation in pits, silos and dryers is assessed and managed. To confirm what has been claimed through the initial bibliographic research, the companies demonstrate a certain difficulty in fully framing the topic and understanding its importance and complexity, consequently, the level of safety achieved may not be suitable to protect the workers involved. The results obtained from the field analysis have been elaborated to draw, from this thesis, solutions which could improve safety in the analysed companies and, in general, in those operating in the same productive area. A collaboration was therefore established with safety consultants, RSPPs and employers to increase and refine some preventive and protective measures. In conclusion, it is recommended that through and update of the law on the matter, which could already take place through the release of the technical standard UNI1601920, through greater information and awareness about the subject of employers and employees and thanks to a greater number of inspections carried out in companies that have spaces confined by ASL Prevention Technicians a safer work environments could be obtained and consequently the reduction of the number of accidents that occur every year in confined places.
Le strutture destinate al trattamento e allo stoccaggio dei cereali quali fosse, silos ed essiccatoi vengono considerate, viste le loro caratteristiche, ambienti confinati. In questi luoghi i lavoratori devono periodicamente accedere per effettuare le operazioni di pulizia e di manutenzione. Tra i vari rischi riscontrabili quello di asfissia è solitamente rilevante in quanto, oltre allo scarso ricambio di aria comportato dalla conformazione degli spazi confinati stessi, subentrano le problematiche derivanti dal materiale manovrato all’interno di questi luoghi. I cereali, infatti, si rendono spesso protagonisti di fenomeni di fermentazione da cui deriva la produzione di sostanze indesiderate che diluiscono la concentrazione di ossigeno in atmosfera o che interagiscono direttamente con l’organismo umano causando un mancato assorbimento dell’ossigeno. Inoltre, farine e granelle di cereali possono, in caso di investimento o seppellimento del lavoratore, occludere gli orifizi respiratori o comprimere la gabbia toracica determinando asfissia meccanica. Gli ambienti confinati si rendono, ancora oggi, protagonisti di numerosi eventi infortunistici spesso mortali e plurimi. Un esempio è il tragico incidente avvenuto a Cavallermaggiore (CN) nel settembre del 2020, dall’analisi del quale si è partiti per lo sviluppo del lavoro. Il tema dei luoghi di lavoro confinati, pertanto, presenta diverse criticità: oltre ad essere di per sé degli spazi disagevoli (accessi ridotti..), è assente un testo normativo che definisca la durata, le modalità e i contenuti che deve avere un corso di formazione in questo ambito per essere considerato adeguato. Ulteriore criticità è la non univoca individuazione degli spazi confinati stessi e di conseguenza una loro inadatta gestione, causata da una definizione di legge poco chiara. A dimostrazione dell’effettiva presenza di diversi punti critici nei riguardi dei luoghi confinati viene proposta una breve analisi statistica usufruendo delle banche dati previste dal programma Infor.Mo dell’INAIL. In particolare, l’analisi quantitativa degli infortuni derivanti da asfissia nel comparto in esame viene affiancata dall’analisi qualitativa degli stessi permettendo così di conoscere anche le diverse modalità di accadimento di un evento infortunistico di questo genere. Lo studio viene quindi approfondito sul campo mediante l’analisi di due differenti ditte di stoccaggio di cereali presenti sul territorio del Pinerolese. All’interno di queste aziende sono stati visionati i documenti della sicurezza nonché il reale contesto lavorativo al fine di evidenziare come viene valutato e gestito il rischio di asfissia in fosse, silos ed essiccatoi. A conferma di quanto sostenuto mediante l’inziale ricerca bibliografica le ditte dimostrano una certa difficoltà nell’inquadrare a pieno l’argomento e a capirne l’importanza e la complessità, di conseguenza, il livello di sicurezza raggiunto può non risultare consono per tutelare i lavoratori coinvolti. I risultati ottenuti dall’analisi sul campo sono stati elaborati al fine di trarre, dal lavoro di tesi, delle proposte di azioni per incrementare la sicurezza nelle ditte analizzate e in quelle operanti nel settore. Si è instaurata quindi una collaborazione con i consulenti della sicurezza, con gli RSPP e con i datori di lavoro per incrementare e perfezionare alcune misure preventive e protettive. In conclusione, si raccomanda che tramite un rafforzo normativo il quale potrebbe già avvenire tramite l’uscita della norma tecnica UNI1601920, attraverso una maggiore informazione e sensibilizzazione circa l’argomento e grazie a un maggior numero di sopralluoghi effettuati nelle aziende che presentano spazi confinati da parte dei Tecnici della Prevenzione delle ASL si potrebbero ottenere ambienti di lavoro più sicuri e di conseguenza la riduzione del numero di infortuni che avvengono ogni anno nei luoghi confinati.
Attività di stoccaggio di cereali e rischio di asfissia: analisi e gestione del rischio all’interno di ambienti confinati
SCAGLIA, ALESSIA
2020/2021
Abstract
Le strutture destinate al trattamento e allo stoccaggio dei cereali quali fosse, silos ed essiccatoi vengono considerate, viste le loro caratteristiche, ambienti confinati. In questi luoghi i lavoratori devono periodicamente accedere per effettuare le operazioni di pulizia e di manutenzione. Tra i vari rischi riscontrabili quello di asfissia è solitamente rilevante in quanto, oltre allo scarso ricambio di aria comportato dalla conformazione degli spazi confinati stessi, subentrano le problematiche derivanti dal materiale manovrato all’interno di questi luoghi. I cereali, infatti, si rendono spesso protagonisti di fenomeni di fermentazione da cui deriva la produzione di sostanze indesiderate che diluiscono la concentrazione di ossigeno in atmosfera o che interagiscono direttamente con l’organismo umano causando un mancato assorbimento dell’ossigeno. Inoltre, farine e granelle di cereali possono, in caso di investimento o seppellimento del lavoratore, occludere gli orifizi respiratori o comprimere la gabbia toracica determinando asfissia meccanica. Gli ambienti confinati si rendono, ancora oggi, protagonisti di numerosi eventi infortunistici spesso mortali e plurimi. Un esempio è il tragico incidente avvenuto a Cavallermaggiore (CN) nel settembre del 2020, dall’analisi del quale si è partiti per lo sviluppo del lavoro. Il tema dei luoghi di lavoro confinati, pertanto, presenta diverse criticità: oltre ad essere di per sé degli spazi disagevoli (accessi ridotti..), è assente un testo normativo che definisca la durata, le modalità e i contenuti che deve avere un corso di formazione in questo ambito per essere considerato adeguato. Ulteriore criticità è la non univoca individuazione degli spazi confinati stessi e di conseguenza una loro inadatta gestione, causata da una definizione di legge poco chiara. A dimostrazione dell’effettiva presenza di diversi punti critici nei riguardi dei luoghi confinati viene proposta una breve analisi statistica usufruendo delle banche dati previste dal programma Infor.Mo dell’INAIL. In particolare, l’analisi quantitativa degli infortuni derivanti da asfissia nel comparto in esame viene affiancata dall’analisi qualitativa degli stessi permettendo così di conoscere anche le diverse modalità di accadimento di un evento infortunistico di questo genere. Lo studio viene quindi approfondito sul campo mediante l’analisi di due differenti ditte di stoccaggio di cereali presenti sul territorio del Pinerolese. All’interno di queste aziende sono stati visionati i documenti della sicurezza nonché il reale contesto lavorativo al fine di evidenziare come viene valutato e gestito il rischio di asfissia in fosse, silos ed essiccatoi. A conferma di quanto sostenuto mediante l’inziale ricerca bibliografica le ditte dimostrano una certa difficoltà nell’inquadrare a pieno l’argomento e a capirne l’importanza e la complessità, di conseguenza, il livello di sicurezza raggiunto può non risultare consono per tutelare i lavoratori coinvolti. I risultati ottenuti dall’analisi sul campo sono stati elaborati al fine di trarre, dal lavoro di tesi, delle proposte di azioni per incrementare la sicurezza nelle ditte analizzate e in quelle operanti nel settore. Si è instaurata quindi una collaborazione con i consulenti della sicurezza, con gli RSPP e con i datori di lavoro per incrementare e perfezionare alcune misure preventive e protettive. In conclusione, si raccomanda che tramite un rafforzo normativo il quale potrebbe già avvenire tramite l’uscita della norma tecnica UNI1601920, attraverso una maggiore informazione e sensibilizzazione circa l’argomento e grazie a un maggior numero di sopralluoghi effettuati nelle aziende che presentano spazi confinati da parte dei Tecnici della Prevenzione delle ASL si potrebbero ottenere ambienti di lavoro più sicuri e di conseguenza la riduzione del numero di infortuni che avvengono ogni anno nei luoghi confinati.File | Dimensione | Formato | |
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Elaborato finale Scaglia Alessia.pdf
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Descrizione: A seguito della descrizione degli ambienti confinati presenti nelle strutture di stoccaggio di cereali, l'elaborato finale approfondisce due differenti realtà lavorative nel territorio del Pinerolese. Ne consegue la proposta di misure di miglioramento
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