Alla base di questa tesi vi è lo studio della televisione, non tanto quanto mezzo di comunicazione di massa per eccellenza fine a sé stesso, ma, quanto questo mezzo, così potente, sia riuscito a imporsi come modello di lingua all'interno del nostro paese. Sia la televisione che la lingua hanno subito numerosi cambiamenti nel corso del tempo e la loro evoluzione si è sempre affiancata e mossa in parallelo, influenzandosi a vicenda. Il tema che riguarda l'evoluzione della televisione e tutto ciò che deriva da essa è da sempre molto rilevante per la nostra società. Quest'ultima, nella forma in cui viviamo oggi, è permeata dalla tecnologia (cellulare, internet, radio, computer), e questo ha modificato radicalmente il rapporto dei parlanti con la lingua. Questo, però, non è un dato nuovo, in quanto, già dal suo esordio, la televisione influenzava il rapporto tra cittadini e lingua italiana. La televisione ha subito moltissimi cambiamenti che si possono delineare all'interno di tre grandi fasi: l'età della scarsità, l'età della concorrenza e l'età dell'abbondanza. È importante sottolineare anche il ruolo sociolinguistico della televisione in quanto la situazione linguistica prima dell'Unità d'Italia, 1861, ma anche negli anni immediatamente successivi, era contraddistinta dalle varietà linguistiche e dalla presenza dei dialetti. Dopo questa prima fase storica, segue una parte empirica, in cui viene svolta un'analisi linguistica che analizzerà la lingua della televisione. Fino agli anni Ottanta era presente soltanto la distinzione tra scritto e parlato, ma con l'avvento della televisione, gli studiosi hanno stabilito che fosse il caso di istituire una terza varietà linguistica: il trasmesso. L'analisi è stata compiuta su due programmi televisivi, di due generi molto diversi e distanti tra loro e mi ha permesso di trarre e confrontare molti tratti linguistici caratterizzanti dell'italiano della televisione contemporanea. Dopo aver analizzato i tratti linguistici, ho deciso di prendere in considerazione anche i vari tratti sociolinguistici: diatopia, diastratia, diamesia e diafasia. Ovviamente questi tratti sociolinguistici sono stati analizzati sempre in relazione alla lingua trasmessa dalla televisione, facendo emergere quanto i contesti, l'estrazione sociale, la provenienza geografica e il grado di istruzione possano influire sul programma televisivo.

Lingua trasmessa: la televisione come modello di italiano

ZUCCARINI, SILVIA
2019/2020

Abstract

Alla base di questa tesi vi è lo studio della televisione, non tanto quanto mezzo di comunicazione di massa per eccellenza fine a sé stesso, ma, quanto questo mezzo, così potente, sia riuscito a imporsi come modello di lingua all'interno del nostro paese. Sia la televisione che la lingua hanno subito numerosi cambiamenti nel corso del tempo e la loro evoluzione si è sempre affiancata e mossa in parallelo, influenzandosi a vicenda. Il tema che riguarda l'evoluzione della televisione e tutto ciò che deriva da essa è da sempre molto rilevante per la nostra società. Quest'ultima, nella forma in cui viviamo oggi, è permeata dalla tecnologia (cellulare, internet, radio, computer), e questo ha modificato radicalmente il rapporto dei parlanti con la lingua. Questo, però, non è un dato nuovo, in quanto, già dal suo esordio, la televisione influenzava il rapporto tra cittadini e lingua italiana. La televisione ha subito moltissimi cambiamenti che si possono delineare all'interno di tre grandi fasi: l'età della scarsità, l'età della concorrenza e l'età dell'abbondanza. È importante sottolineare anche il ruolo sociolinguistico della televisione in quanto la situazione linguistica prima dell'Unità d'Italia, 1861, ma anche negli anni immediatamente successivi, era contraddistinta dalle varietà linguistiche e dalla presenza dei dialetti. Dopo questa prima fase storica, segue una parte empirica, in cui viene svolta un'analisi linguistica che analizzerà la lingua della televisione. Fino agli anni Ottanta era presente soltanto la distinzione tra scritto e parlato, ma con l'avvento della televisione, gli studiosi hanno stabilito che fosse il caso di istituire una terza varietà linguistica: il trasmesso. L'analisi è stata compiuta su due programmi televisivi, di due generi molto diversi e distanti tra loro e mi ha permesso di trarre e confrontare molti tratti linguistici caratterizzanti dell'italiano della televisione contemporanea. Dopo aver analizzato i tratti linguistici, ho deciso di prendere in considerazione anche i vari tratti sociolinguistici: diatopia, diastratia, diamesia e diafasia. Ovviamente questi tratti sociolinguistici sono stati analizzati sempre in relazione alla lingua trasmessa dalla televisione, facendo emergere quanto i contesti, l'estrazione sociale, la provenienza geografica e il grado di istruzione possano influire sul programma televisivo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/30976