L'ipocalcemia è una malattia dovuta ad un'eccessiva concentrazione di calcio nella dieta somministrata durante l'asciutta che induce un'alterazione del metabolismo minerale, caratterizzata da una diminuzione significativa della concentrazione ematica di calcio nel periodo successivo al parto. È una patologia spesso sottostimata ma si stima che colpisca il 50% delle pluripare e il 25% delle primipare portando gravi perdite economiche al'allevamento. Nelle vacche ipocalcemiche non è raro che si presentino altre patologie quali chetosi, dislocazione dell'abomaso, ritenzione di placenta, metriti e mastiti con ripercussioni negative sulle performance produttive e riproduttive (Rodríguez et al., 2017). Tra gli aspetti più importanti che possono contrastare e prevenire l'insorgenza di questa patologia c'è l'importanza di una corretta nutrizione minerale effettuata attraverso il bilanciamento ionico (DCAD) della dieta (Lean, 2006; Melendez et al., 2017). Tuttavia, avere a disposizione la concentrazione di minerali presenti nella razione può risultare oneroso da realizzare, specialmente per i foraggi, in quanto il loro contenuto è molto variabile, per cui sarebbero necessarie analisi periodiche nel corso dell'anno. Recentemente, con l'utilizzando della tecnica a fluorescenza a raggi X (XRF), i costi per la determinazione dei minerali si sono sensibilmente ridotti (Berzaghi et al., 2018). In alternativa, un sistema indiretto, molto interessante e poco costoso, è la misurazione del pH delle urine delle bovine prossime al parto. I vantaggi di questa determinazione, oltre al basso costo, sono di evitare le eventuali imprecisioni delle analisi e l'arrivo tardivo dei risultati di laboratorio e le repentine variazioni del contenuto di minerali nei foraggi (Melendez et al., 2017).
L'ipocalcemia bovina
SACCONA, SARA
2019/2020
Abstract
L'ipocalcemia è una malattia dovuta ad un'eccessiva concentrazione di calcio nella dieta somministrata durante l'asciutta che induce un'alterazione del metabolismo minerale, caratterizzata da una diminuzione significativa della concentrazione ematica di calcio nel periodo successivo al parto. È una patologia spesso sottostimata ma si stima che colpisca il 50% delle pluripare e il 25% delle primipare portando gravi perdite economiche al'allevamento. Nelle vacche ipocalcemiche non è raro che si presentino altre patologie quali chetosi, dislocazione dell'abomaso, ritenzione di placenta, metriti e mastiti con ripercussioni negative sulle performance produttive e riproduttive (Rodríguez et al., 2017). Tra gli aspetti più importanti che possono contrastare e prevenire l'insorgenza di questa patologia c'è l'importanza di una corretta nutrizione minerale effettuata attraverso il bilanciamento ionico (DCAD) della dieta (Lean, 2006; Melendez et al., 2017). Tuttavia, avere a disposizione la concentrazione di minerali presenti nella razione può risultare oneroso da realizzare, specialmente per i foraggi, in quanto il loro contenuto è molto variabile, per cui sarebbero necessarie analisi periodiche nel corso dell'anno. Recentemente, con l'utilizzando della tecnica a fluorescenza a raggi X (XRF), i costi per la determinazione dei minerali si sono sensibilmente ridotti (Berzaghi et al., 2018). In alternativa, un sistema indiretto, molto interessante e poco costoso, è la misurazione del pH delle urine delle bovine prossime al parto. I vantaggi di questa determinazione, oltre al basso costo, sono di evitare le eventuali imprecisioni delle analisi e l'arrivo tardivo dei risultati di laboratorio e le repentine variazioni del contenuto di minerali nei foraggi (Melendez et al., 2017).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/30888