According to F.C. Donders, the amplitude of accommodation (AA) is defined as the difference between the value of the near point and that of the far point expressed in dioptres, or rather the variation in dioptric power that the lens can achieve. "Calculating the amplitude of accommodation expressed in dioptres is crucial in many clinical situations such as strabismus from altered AC/A ratio, phorias, convergence deficits, accommodative spasms, presbyopia, accommodative asthenopia.” [Salmoiraghi e Viganò, 2021] This study is aimed at examining the effect of using accommodative or non-accommodative aims in detecting Push Up test data. In addition, the correspondence between the amplitude of accommodation, analysed on a sample of subjects, and the average values, divided into age groups in the works of Donders, Duane, Hofstetter, Scheiman and Wick, was considered. To this purpose, a random sample of subjects aged between 20 and 35 was selected, and underwent the Push Up test, with the tool of the Lang fixation stick by using both the numbers equivalent to maximum visual acuity (10/10) and a non-accommodative black vertical aim, similar to that used by Alexander Duane, in 1922, in “Studies in monocular and binocular accommodation with their clinic applications”. This study shows that Sergienko and Nikonenko's thesis [2015] is correct, since AA values, derived with the aid of non-accommodation aim, overestimate the value of AA obtained through accommodation aim (0,67 ± 0,20 D). Moreover, it can also be noted that most of the AA values in the data sample of this study are underestimated with regard to tables and theoretical formulas known in literature.
Secondo F. C. Donders, l’ampiezza accomodativa (AA) è definita come la differenza tra il valore del punto prossimo e il punto remoto espressa in diottrie, ossia la variazione di potere diottrico che il cristallino è capace di effettuare. “Calcolare l’ampiezza accomodativa espressa in diottrie risulta di cruciale importanza in molte situazioni cliniche quali strabismi da alterato rapporto AC/C, forie, deficit di convergenza, spasmi accomodativi, presbiopia, astenopia accomodativa.” [Salmoiraghi e Viganò, 2021]. L’obiettivo di questo studio è analizzare l’effetto dell’uso di mire accomodative o non-accomodative nel rilevare i dati del test del Push Up. Inoltre, si è considerata la corrispondenza tra l’ampiezza accomodativa, analizzata su un campione di 52 soggetti, e i valori medi tabulati per fascia di età nei lavori di Donders, Duane, Hofstetter, Scheiman e Wick. A tale fine è stato selezionato un campione casuale di soggetti di età compresa tra i 20 e i 35 anni, ai quali è stato somministrato il test del Push Up utilizzando come strumento una Paletta di Fissazione di Lang, che presenta sia una mira accomodativa composta da numeri equivalenti alla massima acuità visiva (10/10), che una mira verticale nera, non accomodativa, analoga a quella impiegata da Alexander Duane, nel 1922, in “Studies in monocular and binocular accommodation with their clinic applications”. In questo studio viene dimostrato come la tesi di Sergienko e Nikonenko [2015] sia corretta, in quanto i valori di AA ricavati tramite l’ausilio della mira non accomodativa sovrastimano il valore di AA ricavato tramite la mira accomodativa di 0,67 ± 0,20 D. È possibile notare inoltre come la maggior parte dei valori di AA del campione di dati del presente studio siano sottostimati rispetto alle tabelle e alle formule teoriche conosciute in letteratura.
Analisi dell’ampiezza accomodativa e l’importanza della mira nel test del Push Up
TIRANTE, ANDREA
2019/2020
Abstract
Secondo F. C. Donders, l’ampiezza accomodativa (AA) è definita come la differenza tra il valore del punto prossimo e il punto remoto espressa in diottrie, ossia la variazione di potere diottrico che il cristallino è capace di effettuare. “Calcolare l’ampiezza accomodativa espressa in diottrie risulta di cruciale importanza in molte situazioni cliniche quali strabismi da alterato rapporto AC/C, forie, deficit di convergenza, spasmi accomodativi, presbiopia, astenopia accomodativa.” [Salmoiraghi e Viganò, 2021]. L’obiettivo di questo studio è analizzare l’effetto dell’uso di mire accomodative o non-accomodative nel rilevare i dati del test del Push Up. Inoltre, si è considerata la corrispondenza tra l’ampiezza accomodativa, analizzata su un campione di 52 soggetti, e i valori medi tabulati per fascia di età nei lavori di Donders, Duane, Hofstetter, Scheiman e Wick. A tale fine è stato selezionato un campione casuale di soggetti di età compresa tra i 20 e i 35 anni, ai quali è stato somministrato il test del Push Up utilizzando come strumento una Paletta di Fissazione di Lang, che presenta sia una mira accomodativa composta da numeri equivalenti alla massima acuità visiva (10/10), che una mira verticale nera, non accomodativa, analoga a quella impiegata da Alexander Duane, nel 1922, in “Studies in monocular and binocular accommodation with their clinic applications”. In questo studio viene dimostrato come la tesi di Sergienko e Nikonenko [2015] sia corretta, in quanto i valori di AA ricavati tramite l’ausilio della mira non accomodativa sovrastimano il valore di AA ricavato tramite la mira accomodativa di 0,67 ± 0,20 D. È possibile notare inoltre come la maggior parte dei valori di AA del campione di dati del presente studio siano sottostimati rispetto alle tabelle e alle formule teoriche conosciute in letteratura.File | Dimensione | Formato | |
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