This thesis aims to analyze the role played by gender self-stereotyping, in the agency and communal sense, in the perception and evaluation of domestic violence phenomena, within the broader framework of violence against women. The first part of the work offers an in-depth analysis on gender as a category of analysis and on the definition of gender identity. It is highlighted how gender stereotypes in their dual meaning, descriptive and prescriptive, have a strong influence on the construction of gender identities in the sense of female and male. Ample space is devoted to the discussion of ambivalent sexism, as an ideology closely related to gender stereotypes and as a tool aimed at maintaining women in a position of subordination to men. The bibliographic section of the thesis concludes with a chapter focused on the description of the phenomenon of violence against women and domestic violence and the functioning of the myths of domestic violence, which represent widely held false beliefs about domestic violence that operate by minimizing, justifying, and denying aggression between intimate partners through blaming the victim, justifying the abuser, and minimizing the seriousness of the event. These phenomena are investigated through the administration of a questionnaire to a population of 638 people of which 69.6% identify themselves with the female gender, 28.8% with the male gender and 1.6% identify themselves in the category "other". Among the main data that emerged is the importance of stereotypical gender characteristics, both positive and negative, in the construction of people's identity. Men's greater adherence to the myths of domestic violence and moral disengagement is also noted. From the data found in the survey, it emerges how sexism, characterized by a stereotypical conception of gender roles, and the support of biological theories of gender, centered on the presumed natural origin of gender differences, are elements that contribute to the acceptance of myths that justify domestic violence.
La presente tesi si propone di analizzare il ruolo svolto dell’auto-stereotipizzazione di genere, in senso agency e communal, nella percezione e valutazione dei fenomeni di violenza domestica, all’intero del più ampio quadro della violenza contro le donne. La prima parte del lavoro offre un approfondimento sul genere come categoria d’analisi e sulla definizione dell’identità di genere. Viene evidenziato come gli stereotipi di genere nella loro duplice accezione, descrittiva e prescrittiva, abbiano una forte influenza sulla costruzione delle identità di genere in senso femminile e maschile. Ampio spazio viene dedicato alla trattazione del sessismo ambivalente, in quanto ideologia strettamente correlata agli stereotipi di genere e in qualità di strumento volto al mantenimento delle donne in una posizione di subordinazione rispetto agli uomini. La sezione bibliografica della tesi si conclude con un capitolo incentrato sulla descrizione del fenomeno della violenza contro le donne e della violenza domestica e sul funzionamento dei miti della violenza domestica, i quali rappresentano delle false credenze ampiamente diffuse circa la violenza domestica che operano minimizzando, giustificando e negando l’aggressione tra partner intimi attraverso la colpevolizzazione della vittima, la giustificazione dell’abusante e la minimizzazione della serietà dell’evento. Tali fenomeni sono indagati mediante la somministrazione di un questionario ad una popolazione di 638 persone di cui il 69,6% si identifica con il genere femminile, il 28,8% con il genere maschile e l’1,6% si riconosce nella categoria “altro”. Tra i principali dati emersi si riscontra l’importanza che le caratteristiche di genere stereotipiche, sia positive che negative, rivestono nella costruzione dell’identità delle persone. Si rileva, inoltre, la maggior adesione degli uomini ai miti della violenza domestica e al disimpegno morale. Dai dati riscontrati dall’indagine emerge come il sessismo, caratterizzato da una concezione stereotipata dei ruoli di genere, ed il sostegno delle teorie biologiche del genere, incentrate sulla presunta origine naturale delle differenze di genere, siano elementi che concorrono all’accettazione dei miti che giustificano la violenza domestica.
Identità di genere e miti della violenza domestica: un'indagine su atteggiamenti e correlati psico-sociali riferiti alla violenza contro le donne
CREMONA, GIULIANA
2019/2020
Abstract
La presente tesi si propone di analizzare il ruolo svolto dell’auto-stereotipizzazione di genere, in senso agency e communal, nella percezione e valutazione dei fenomeni di violenza domestica, all’intero del più ampio quadro della violenza contro le donne. La prima parte del lavoro offre un approfondimento sul genere come categoria d’analisi e sulla definizione dell’identità di genere. Viene evidenziato come gli stereotipi di genere nella loro duplice accezione, descrittiva e prescrittiva, abbiano una forte influenza sulla costruzione delle identità di genere in senso femminile e maschile. Ampio spazio viene dedicato alla trattazione del sessismo ambivalente, in quanto ideologia strettamente correlata agli stereotipi di genere e in qualità di strumento volto al mantenimento delle donne in una posizione di subordinazione rispetto agli uomini. La sezione bibliografica della tesi si conclude con un capitolo incentrato sulla descrizione del fenomeno della violenza contro le donne e della violenza domestica e sul funzionamento dei miti della violenza domestica, i quali rappresentano delle false credenze ampiamente diffuse circa la violenza domestica che operano minimizzando, giustificando e negando l’aggressione tra partner intimi attraverso la colpevolizzazione della vittima, la giustificazione dell’abusante e la minimizzazione della serietà dell’evento. Tali fenomeni sono indagati mediante la somministrazione di un questionario ad una popolazione di 638 persone di cui il 69,6% si identifica con il genere femminile, il 28,8% con il genere maschile e l’1,6% si riconosce nella categoria “altro”. Tra i principali dati emersi si riscontra l’importanza che le caratteristiche di genere stereotipiche, sia positive che negative, rivestono nella costruzione dell’identità delle persone. Si rileva, inoltre, la maggior adesione degli uomini ai miti della violenza domestica e al disimpegno morale. Dai dati riscontrati dall’indagine emerge come il sessismo, caratterizzato da una concezione stereotipata dei ruoli di genere, ed il sostegno delle teorie biologiche del genere, incentrate sulla presunta origine naturale delle differenze di genere, siano elementi che concorrono all’accettazione dei miti che giustificano la violenza domestica.File | Dimensione | Formato | |
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