The global spread of Pentecostalism constitutes one of the most socially relevant religious phenomena in the contemporary world. The Pentecostal movement finds its center of gravity in the direct experience of the force of the Spirit: an experience accessible to every believer that manifests itself through direct divine revelation, healing powers and exorcism. These three elements, commonly referred to as "gifts", combine to establish the boundaries of the Pentecostal belief system. The rapid spread of Pentecostalism, starting from the beginning of the 20th century, has affected both countries characterized by a pluralist religious context, and countries more characterized by the "monopoly" of a particular religious confession. The birth and development of an "indigenous" Pentecostalism in Africa, Asia and Latin America, in the second half of the last century, has rapidly shifted the center of gravity of Christianity: already today about 60% of the two billion Christians live in the south hemisphere of the world. The symbiotic relationship that links Italy to Catholicism has led to a more modest diffusion of Pentecostalism than in other contexts, tending to be confined to the evangelical enclaves in the South or to the diasporas linked to the Pentecostal immigration churches. The aim of this study is to determine whether and to what extent this trend is changing. In this regard, the research question is this: what do young people think of Pentecostalism as a countercultural movement? The emphasis placed on the gifts of the Spirit contradicts both traditional, relatively ordinary and rationalized patterns of religiosity, and the secular cultures that seem to predominate in our time. This contradiction takes shape through the exasperation of the most vitalistic elements of religious experience and the redefinition of the role of language: a language conceptualized not only as part of the "intellectual" side but as a symbol of fusion between thought and feeling. These elements contribute to generate a form of resistance to the bureaucratic and secularized world. Pentecostalism presents substantial uniformity in many beliefs and rituals throughout the world; the same religious concepts, however, are packaged with different cultural "wraps". To answer the research question, I therefore tried to establish which cultural profile, in the light of these considerations, could be more suitable for a greater diffusion of Pentecostalism in Italy. From what I have been able to observe in my field research, a Pentecostalism less inclined to an uncontrolled emotionality and more ordered from the liturgical point of view seems to be gaining more support, especially considering the younger age groups. The qualitative research was carried out in three different churches over a period of six months, according to the model of participant observation. Thematic interviews were conducted on a small selected sample of participants in a semi-structured discursive form. The biographical material was then subjected to verification according to the comprehensive analysis model. Future research could be aimed at evaluating the degree of penetration of other cultural models in italian pentecostal churches, also in the light of an increasingly dynamic multiculturalism.
La diffusione globale del pentecostalismo costituisce uno dei fenomeni religiosi socialmente più rilevanti nel mondo contemporaneo. Il movimento pentecostale trova il suo centro di gravità nell'esperienza diretta della forza dello Spirito: un'esperienza accessibile a ogni credente, che si manifesta attraverso la rivelazione divina diretta, i poteri di guarigione e l'esorcismo. Questi tre elementi, comunemente definiti "doni", concorrono a stabilire i confini del sistema di credenza pentecostale. La rapida diffusione del pentecostalismo, a partire da inizio XX secolo, ha interessato sia Paesi caratterizzati da un contesto religioso pluralista, sia Paesi maggiormente caratterizzati dal "monopolio" di una particolare confessione religiosa. La nascita e lo sviluppo di un pentecostalismo "indigeno" in Africa, Asia e America Latina, nella seconda metà del secolo appena trascorso, ha rapidamente spostato il baricentro del cristianesimo: già oggi il 60% circa dei due miliardi di cristiani vive nell'emisfero sud del mondo. Il nesso particolare che lega l'Italia al cattolicesimo ha determinato una diffusione del pentecostalismo più modesta rispetto ad altri contesti, tendenzialmente confinata alle enclavi evangeliche nel sud del Paese o alle diaspore legate alle chiese pentecostali dell'immigrazione. L'obiettivo di questo studio è quello di determinare se e in quale misura questa tendenza stia cambiando. A questo proposito, la domanda della ricerca è la seguente: cosa pensano i giovani evangelici del pentecostalismo come movimento controculturale? L'enfasi posta sui doni dello Spirito contraddice sia i modelli di religiosità tradizionali, relativamente ordinari e razionalizzati, sia le culture laiche che sembrano predominare nel nostro tempo. Questa contraddizione prende corpo attraverso l'esasperazione degli elementi più vitalistici dell'esperienza religiosa e la ridefinizione del ruolo del linguaggio: un linguaggio concettualizzato non solo come parte del lato "intellettuale" ma come simbolo di fusione tra pensiero e sentimento. Questi elementi contribuiscono a generare una forma di resistenza al mondo burocratizzato e secolarizzato. Il pentecostalismo presenta una sostanziale uniformità in molte credenze e rituali in tutto il mondo; gli stessi concetti religiosi, ad ogni modo, vengono confezionati con diversi "involucri" culturali. Per rispondere alla domanda della ricerca ho cercato quindi di stabilire quale profilo culturale, alla luce di queste considerazioni, potrebbe risultare più idoneo per una maggiore diffusione del pentecostalismo in Italia. Da quanto ho potuto osservare nella mia ricerca sul campo, un pentecostalismo meno propenso a un'emotività incontrollata e più ordinato dal punto di vista liturgico sembra ottenere più consensi, soprattutto considerando le fasce più giovani d'età. La ricerca, di tipo qualitativo, si è svolta in tre differenti chiese per un periodo di sei mesi, secondo il modello dell'osservazione partecipante. Le interviste tematiche sono state condotte su un piccolo campione selezionato di partecipanti, in forma discorsiva semi-strutturata. Il materiale biografico è stata poi sottoposto a verifica secondo il modello di analisi comprensiva. Ricerche future potrebbero essere volte a valutare il grado di penetrazione di altri modelli culturali nelle chiese pentecostali italiane, anche alla luce di un multiculturalismo sempre più dinamico.
I Doni dello Spirito: pentecostalismo e carismatismo contemporanei
RUSSO, LORENZO
2019/2020
Abstract
La diffusione globale del pentecostalismo costituisce uno dei fenomeni religiosi socialmente più rilevanti nel mondo contemporaneo. Il movimento pentecostale trova il suo centro di gravità nell'esperienza diretta della forza dello Spirito: un'esperienza accessibile a ogni credente, che si manifesta attraverso la rivelazione divina diretta, i poteri di guarigione e l'esorcismo. Questi tre elementi, comunemente definiti "doni", concorrono a stabilire i confini del sistema di credenza pentecostale. La rapida diffusione del pentecostalismo, a partire da inizio XX secolo, ha interessato sia Paesi caratterizzati da un contesto religioso pluralista, sia Paesi maggiormente caratterizzati dal "monopolio" di una particolare confessione religiosa. La nascita e lo sviluppo di un pentecostalismo "indigeno" in Africa, Asia e America Latina, nella seconda metà del secolo appena trascorso, ha rapidamente spostato il baricentro del cristianesimo: già oggi il 60% circa dei due miliardi di cristiani vive nell'emisfero sud del mondo. Il nesso particolare che lega l'Italia al cattolicesimo ha determinato una diffusione del pentecostalismo più modesta rispetto ad altri contesti, tendenzialmente confinata alle enclavi evangeliche nel sud del Paese o alle diaspore legate alle chiese pentecostali dell'immigrazione. L'obiettivo di questo studio è quello di determinare se e in quale misura questa tendenza stia cambiando. A questo proposito, la domanda della ricerca è la seguente: cosa pensano i giovani evangelici del pentecostalismo come movimento controculturale? L'enfasi posta sui doni dello Spirito contraddice sia i modelli di religiosità tradizionali, relativamente ordinari e razionalizzati, sia le culture laiche che sembrano predominare nel nostro tempo. Questa contraddizione prende corpo attraverso l'esasperazione degli elementi più vitalistici dell'esperienza religiosa e la ridefinizione del ruolo del linguaggio: un linguaggio concettualizzato non solo come parte del lato "intellettuale" ma come simbolo di fusione tra pensiero e sentimento. Questi elementi contribuiscono a generare una forma di resistenza al mondo burocratizzato e secolarizzato. Il pentecostalismo presenta una sostanziale uniformità in molte credenze e rituali in tutto il mondo; gli stessi concetti religiosi, ad ogni modo, vengono confezionati con diversi "involucri" culturali. Per rispondere alla domanda della ricerca ho cercato quindi di stabilire quale profilo culturale, alla luce di queste considerazioni, potrebbe risultare più idoneo per una maggiore diffusione del pentecostalismo in Italia. Da quanto ho potuto osservare nella mia ricerca sul campo, un pentecostalismo meno propenso a un'emotività incontrollata e più ordinato dal punto di vista liturgico sembra ottenere più consensi, soprattutto considerando le fasce più giovani d'età. La ricerca, di tipo qualitativo, si è svolta in tre differenti chiese per un periodo di sei mesi, secondo il modello dell'osservazione partecipante. Le interviste tematiche sono state condotte su un piccolo campione selezionato di partecipanti, in forma discorsiva semi-strutturata. Il materiale biografico è stata poi sottoposto a verifica secondo il modello di analisi comprensiva. Ricerche future potrebbero essere volte a valutare il grado di penetrazione di altri modelli culturali nelle chiese pentecostali italiane, anche alla luce di un multiculturalismo sempre più dinamico.File | Dimensione | Formato | |
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