Title: Endogenous enzymatic activity of radicular dentin obtured with different bioceramic cement Objective: This in vitro study assessed the influence on the activity of endogenous metalloproteinases in radicular dentin of different endodontic sealers (traditional sealers vs bioceramic sealers), filling techniques (warm vs cold) and adhesive techniques (Self Etch vs Etch & Rinse). Materials and methods: The samples were shaped with Proglider and ProTaper Next X1 and X2, irrigated with 5% sodium hypochlorite and 10% ethylenediaminetetraacetic acid. The samples were divided into 4 groups according to the different obturation techniques and endodontic sealer used. Group 1: warm filling with ZoE sealer; Group 2: cold filling with resinous sealer; Group 3: cold filling with bioceramic sealer; Group 4: warm filling with bioceramic selaer. Subsequently, the post-space was prepared and each group was divided into 2 subgroups by the adhesive procedure used (Self Etch VS Etch and Rinse). The posts of both groups were cemented with dual resin cement. The in situ zymography was performed with gelatin conjugated with fluorescein. The endogenous enzymatic activity in the hybrid layer was evaluated after 24 hours with a multi-photon confocal laser scanning microscope. The collected images were analysed, quantified and processed with ImageJ software. A three-way ANOVA and a post-hoc Tukey test were used to identify the effects of the three variables and an additional one-way ANOVA to evaluate the differences within each variable (α = 0.05). Results: For all samples, the highest enzymatic activity appeared to be concentrated in the hybrid layer and in the dentinal tubules below the hybrid layer. The statistical analysis performed on the in-situ zymography highlighted significant differences for the adhesive application method (ER vs SE) and obturation technique (Warm vs Cold) (p <0.05), while the endodontic sealer variable has not resulted to be statistically significant. Depending on the variable method of application of the adhesive, the ER groups produced higher enzymatic activity than the SE groups. For the variable obturation techniques, a decrease in fluorescence in the hybrid layer was identified in the warm obturation group. The one-way Anova test calculated for all groups indicated the presence of comparable fluorescence within the hybrid layers when BC and traditional sealers were used with a warm root canal obturation protocol, in both SE and ER modes. However, when a cold obturation technique was used, the ER group, regardless of the obturation material, showed an increase in the activity of the MMPs. Conclusions: The results obtained show how bioceramic sealers can be used in radicular dentin without altering the endogenous enzymatic activity. The presence of heat due to the root canal obturation technique might modify the internal enzymatic activity, however the mechanisms through which this occurs require further investigation. The ER adhesive system produces an increase in collagenolytic activity. Nonetheless, this elevation is not evident when the ER system is used in conjunction with a warm obturation technique.
Titolo: Attività enzimatica endogena della dentina radicolare otturata con diversi cementi bioceramici Obiettivo: Questo studio in vitro ha valutato l'influenza sull'attività delle metalloproteinasi endogene a livello della dentina radicolare di differenti cementi endodontici (cementi tradizionali vs cementi bioceramici), tecniche di otturazione (caldo vs freddo) e tecniche adesive (Self Etch vs Etch and Rinse). Materiali e metodi: i campioni sono stati sagomati con Proglider e ProTaper Next X1 e X2, irrigati con ipoclorito di sodio al 5% e acido etilendiamminotetraacetico al 10%. Sono stati divisi in 4 gruppi secondo tecniche di otturazione e cemento endodontico utilizzato. Gruppo 1: otturazione a caldo con cemento ZoE; Gruppo 2: otturazione a freddo con cemento resinoso; Gruppo 3: otturazione a freddo con cemento bioceramico; Gruppo 4: otturazione a caldo con cemento bioceramico. Successivamente è stato preparato il post-space e ogni gruppo è stato suddiviso in 2 sottogruppi secondo la procedura adesiva utilizzata (Self Etch VS Etch & Rinse). I perni di entrambi i gruppi sono stati cementati con cemento resinoso duale. La zimografia in situ è stata effettuata con gelatina coniugata con fluoresceina e a distanza di 24h si è valutata l'attività enzimatica endogena a livello dello strato ibrido con un microscopio a scansione laser confocale multi-fotone. Le immagini raccolte sono state analizzate, quantificate ed elaborate con il software ImageJ. Sono stati utilizzati un ANOVA a tre vie e un test post-hoc di Tukey per identificare gli effetti delle tre variabili e un'ANOVA unidirezionale aggiuntiva per valutare le differenze all'interno di ciascuna variabile (α = 0,05) Risultati: Per tutti i campioni, l'attività enzimatica più elevata è sembrata essere concentrata nello strato ibrido e nei tubuli dentinali sotto lo strato ibrido. L'analisi statistica della zimografia in situ ha identificato differenze significative per le variabili modalità di applicazione dell'adesivo (ER vs SE) e tecnica di otturazione (Caldo vs Freddo) (p <0,05) e non per la variabile cemento endodontico. Per la variabile modalità di applicazione dell'adesivo, i gruppi ER hanno prodotto una attività enzimatica più alta rispetto ai gruppi SE. Per la variabile tecniche di otturazione, nel gruppo otturazione a caldo è stata identificata una diminuzione della fluorescenza a livello dello strato ibrido. Il test Anova ad una via calcolato per tutti i gruppi ha indicato la presenza di una fluorescenza comparabile all'interno degli strati ibridi quando BC e cementi tradizionali sono stati utilizzati con un protocollo di chiusura canalare a caldo, sia in modalità SE che ER. Tuttavia, quando è stata utilizzata una tecnica di otturazione a freddo, il gruppo ER, indipendentemente dal materiale di otturazione, ha mostrato un aumento dell'attività delle MMPs. Conclusioni: I risultati ottenuti mostrano come i cementi bioceramici possano essere utilizzati a livello radicolare senza alterare la funzionalità enzimatica endogena. La presenza del calore dovuta alla tecnica di otturazione canalare può modificare l'attività enzimatica interna, ma i meccanismi attraverso i quali ciò avviene necessitano di ulteriori indagini. Il sistema adesivo ER produce un innalzamento dell'attività collagenolitica. Tuttavia, tale innalzamento non si evidenzia quando il sistema ER è usato in associazione ad una tecnica di otturazione a caldo.
Attività enzimatica endogena della dentina radicolare otturata con diversi cementi bioceramici
DIRUTIGLIANO, ANDREA
2019/2020
Abstract
Titolo: Attività enzimatica endogena della dentina radicolare otturata con diversi cementi bioceramici Obiettivo: Questo studio in vitro ha valutato l'influenza sull'attività delle metalloproteinasi endogene a livello della dentina radicolare di differenti cementi endodontici (cementi tradizionali vs cementi bioceramici), tecniche di otturazione (caldo vs freddo) e tecniche adesive (Self Etch vs Etch and Rinse). Materiali e metodi: i campioni sono stati sagomati con Proglider e ProTaper Next X1 e X2, irrigati con ipoclorito di sodio al 5% e acido etilendiamminotetraacetico al 10%. Sono stati divisi in 4 gruppi secondo tecniche di otturazione e cemento endodontico utilizzato. Gruppo 1: otturazione a caldo con cemento ZoE; Gruppo 2: otturazione a freddo con cemento resinoso; Gruppo 3: otturazione a freddo con cemento bioceramico; Gruppo 4: otturazione a caldo con cemento bioceramico. Successivamente è stato preparato il post-space e ogni gruppo è stato suddiviso in 2 sottogruppi secondo la procedura adesiva utilizzata (Self Etch VS Etch & Rinse). I perni di entrambi i gruppi sono stati cementati con cemento resinoso duale. La zimografia in situ è stata effettuata con gelatina coniugata con fluoresceina e a distanza di 24h si è valutata l'attività enzimatica endogena a livello dello strato ibrido con un microscopio a scansione laser confocale multi-fotone. Le immagini raccolte sono state analizzate, quantificate ed elaborate con il software ImageJ. Sono stati utilizzati un ANOVA a tre vie e un test post-hoc di Tukey per identificare gli effetti delle tre variabili e un'ANOVA unidirezionale aggiuntiva per valutare le differenze all'interno di ciascuna variabile (α = 0,05) Risultati: Per tutti i campioni, l'attività enzimatica più elevata è sembrata essere concentrata nello strato ibrido e nei tubuli dentinali sotto lo strato ibrido. L'analisi statistica della zimografia in situ ha identificato differenze significative per le variabili modalità di applicazione dell'adesivo (ER vs SE) e tecnica di otturazione (Caldo vs Freddo) (p <0,05) e non per la variabile cemento endodontico. Per la variabile modalità di applicazione dell'adesivo, i gruppi ER hanno prodotto una attività enzimatica più alta rispetto ai gruppi SE. Per la variabile tecniche di otturazione, nel gruppo otturazione a caldo è stata identificata una diminuzione della fluorescenza a livello dello strato ibrido. Il test Anova ad una via calcolato per tutti i gruppi ha indicato la presenza di una fluorescenza comparabile all'interno degli strati ibridi quando BC e cementi tradizionali sono stati utilizzati con un protocollo di chiusura canalare a caldo, sia in modalità SE che ER. Tuttavia, quando è stata utilizzata una tecnica di otturazione a freddo, il gruppo ER, indipendentemente dal materiale di otturazione, ha mostrato un aumento dell'attività delle MMPs. Conclusioni: I risultati ottenuti mostrano come i cementi bioceramici possano essere utilizzati a livello radicolare senza alterare la funzionalità enzimatica endogena. La presenza del calore dovuta alla tecnica di otturazione canalare può modificare l'attività enzimatica interna, ma i meccanismi attraverso i quali ciò avviene necessitano di ulteriori indagini. Il sistema adesivo ER produce un innalzamento dell'attività collagenolitica. Tuttavia, tale innalzamento non si evidenzia quando il sistema ER è usato in associazione ad una tecnica di otturazione a caldo.File | Dimensione | Formato | |
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