Il nocciolo europeo (Corylus avellana L.) è una specie forestale ad habitus cespuglioso e fortemente pollonifera, oggi coltivata a livello globale per l'utilizzo a scopo alimentare del seme. C. avellana L. è una specie monoica diclina, dicogama, con fiori riuniti in infiorescenze ad antesi invernale. Il nocciolo europeo presenta incompatibilità di tipo sporofitico e impollinazione anemofila, la quale precede di circa 4 mesi la fecondazione; questa si verifica normalmente nel mese di maggio, quando l'ovario risulta essere completamente sviluppato. Il frutto di C. avellana L. è una nucula e arriva a maturazione nei mesi di agosto e settembre. La corilicoltura mondiale è in costante crescita e ha prodotto nel 2018 circa 830.000 t di nocciole. I due maggiori paesi produttori sono la Turchia (61,6%) e l'Italia (15,8%), che sta incrementando le superfici in Lazio e Piemonte. Il crescente interesse per la nocciola è determinato dal forte aumento della domanda di prodotto da parte dell'industria dolciaria. La realizzazione e gestione di un corileto moderno richiedono un ambiente vocato alla coltura e scelte tecniche competenti. La specie è soggetta a numerose avversità di tipo biotico (funghi, virus, fitofagi) e abiotico che possono comprometterne gravemente la produttività; all'interno della seconda tipologia troviamo il fenomeno delle nocciole, problematica che causa importanti perdite economiche ai corilicoltori. Essa si verifica quando la doppia fecondazione non ha successo, oppure quando l'embrione va incontro ad aborto. Benché siano state osservate differenze varietali circa l'incidenza dei vuoti sulle produzioni, si tratta di un problema presente in tutte le cultivar di C. avellana L. Le esatte cause che determinano la formazione dei vuoti sono ancora poco chiare, sebbene molte ipotesi siano state avanzate: qualità degli impollinatori; turbe esogene e/o endogene alle strutture riproduttive prima o durante la fecondazione; traslocazione eterozigote e conseguente sterilità del polline; condizioni climatiche avverse e squilibri nutrizionali delle piante. In questo elaborato vengono analizzati due casi studio che indagano in particolare su questi ultimi due aspetti, portando in entrambi i casi a conclusioni significative circa le strategie da adottare nel contrasto alla problematica dei vuoti. Silva et al. (1996) hanno evidenziato come le condizioni climatiche in alcuni mesi del ciclo riproduttivo (maggio-luglio) influenzino i tassi percentuali di nocciole vuote, i quali tendono a diminuire con temperature più alte, elevato numero di ore di luce e bassi valori di umidità relativa. Solar e Stampar (2001) hanno invece osservato come applicazioni primaverili di boro e zinco a livello fogliare abbiano ridotto le percentuali di frutti vuoti prodotti in corileti di 'Tonda di Giffoni' situati in Slovenia, confermando l'influenza dello stato nutrizionale delle piante sulla formazione di nocciole vuote. Appare chiaro che un'alta incidenza del fenomeno sia favorita dal contemporaneo verificarsi di numerose concause, ed è per questo che un approccio integrato e non univoco potrebbe rivelarsi il più vincente, nel tentativo di abbattere i tassi percentuali di frutti vuoti sulle produzioni corilicole a livello globale.
La problematica dei vuoti nel nocciolo europeo (Corylus avellana L.)
CUSSOTTO, ANDREA
2019/2020
Abstract
Il nocciolo europeo (Corylus avellana L.) è una specie forestale ad habitus cespuglioso e fortemente pollonifera, oggi coltivata a livello globale per l'utilizzo a scopo alimentare del seme. C. avellana L. è una specie monoica diclina, dicogama, con fiori riuniti in infiorescenze ad antesi invernale. Il nocciolo europeo presenta incompatibilità di tipo sporofitico e impollinazione anemofila, la quale precede di circa 4 mesi la fecondazione; questa si verifica normalmente nel mese di maggio, quando l'ovario risulta essere completamente sviluppato. Il frutto di C. avellana L. è una nucula e arriva a maturazione nei mesi di agosto e settembre. La corilicoltura mondiale è in costante crescita e ha prodotto nel 2018 circa 830.000 t di nocciole. I due maggiori paesi produttori sono la Turchia (61,6%) e l'Italia (15,8%), che sta incrementando le superfici in Lazio e Piemonte. Il crescente interesse per la nocciola è determinato dal forte aumento della domanda di prodotto da parte dell'industria dolciaria. La realizzazione e gestione di un corileto moderno richiedono un ambiente vocato alla coltura e scelte tecniche competenti. La specie è soggetta a numerose avversità di tipo biotico (funghi, virus, fitofagi) e abiotico che possono comprometterne gravemente la produttività; all'interno della seconda tipologia troviamo il fenomeno delle nocciole, problematica che causa importanti perdite economiche ai corilicoltori. Essa si verifica quando la doppia fecondazione non ha successo, oppure quando l'embrione va incontro ad aborto. Benché siano state osservate differenze varietali circa l'incidenza dei vuoti sulle produzioni, si tratta di un problema presente in tutte le cultivar di C. avellana L. Le esatte cause che determinano la formazione dei vuoti sono ancora poco chiare, sebbene molte ipotesi siano state avanzate: qualità degli impollinatori; turbe esogene e/o endogene alle strutture riproduttive prima o durante la fecondazione; traslocazione eterozigote e conseguente sterilità del polline; condizioni climatiche avverse e squilibri nutrizionali delle piante. In questo elaborato vengono analizzati due casi studio che indagano in particolare su questi ultimi due aspetti, portando in entrambi i casi a conclusioni significative circa le strategie da adottare nel contrasto alla problematica dei vuoti. Silva et al. (1996) hanno evidenziato come le condizioni climatiche in alcuni mesi del ciclo riproduttivo (maggio-luglio) influenzino i tassi percentuali di nocciole vuote, i quali tendono a diminuire con temperature più alte, elevato numero di ore di luce e bassi valori di umidità relativa. Solar e Stampar (2001) hanno invece osservato come applicazioni primaverili di boro e zinco a livello fogliare abbiano ridotto le percentuali di frutti vuoti prodotti in corileti di 'Tonda di Giffoni' situati in Slovenia, confermando l'influenza dello stato nutrizionale delle piante sulla formazione di nocciole vuote. Appare chiaro che un'alta incidenza del fenomeno sia favorita dal contemporaneo verificarsi di numerose concause, ed è per questo che un approccio integrato e non univoco potrebbe rivelarsi il più vincente, nel tentativo di abbattere i tassi percentuali di frutti vuoti sulle produzioni corilicole a livello globale.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
860003_relazionefinale-cussottoandrea.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.38 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.38 MB | Adobe PDF |
Se sei interessato/a a consultare l'elaborato, vai nella sezione Home in alto a destra, dove troverai le informazioni su come richiederlo. I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/30648