L'organismo umano non è sterile ma contiene milioni di batteri con cui vive in simbiosi e che costituiscono il microbiota umano. Il più studiato è quello intestinale in quanto il suo equilibrio con l'organismo, definito eubiosi, è fondamentale per preservare lo stato di salute sia fisica che mentale. Il fattore che influenza maggiormente il microbiota intestinale è la dieta, infatti diversi regimi alimentari possono apportare sostanziali modifiche sia benefiche che dannose. Una dieta ricca di grassi, soprattutto di origine animale, provoca un aumento di batteri gram negativi e del rapporto Firmicutes/Bacteroidetes. Questi cambiamenti sono implicati nell'insorgenza dell'obesità e di stati infiammatori sistemici. Un esempio di questo regime alimentare è la dieta occidentale, ricca di lipidi, sale e zuccheri che rappresenta uno dei fattori predisponenti alla comparsa di disturbi metabolici. Al contrario consumare una dieta ricca di fibre presenta molti vantaggi. Le fibre prebiotiche vengono infatti fermentate dai batteri intestinali e permettono una crescita selettiva di batteri benefici a scapito di quelli patogeni. Tra i prodotti di fermentazione ci sono gli Short Chain Fatty Acids (SCFAs) che sono molto importanti per regolare i processi metabolici dell'organismo e per mantenere l'omeostasi. La dieta mediterranea è ricca di verdure, frutta e cereali ed è stata classificata come uno dei migliori regimi alimentari che permette di mantenere lo stato di eubiosi e di conseguenza tutte le funzioni dell'organismo. In conclusione, intervenire sulla dieta risulta essere il miglior metodo per modulare il microbiota intestinale al fine di evitare l'instaurarsi di uno stato di disbiosi, correlato a molte malattie.
IL MICROBIOTA: EFFETTI POSITIVI E NEGATIVI DELLA DIETA
COSTA, SARA
2019/2020
Abstract
L'organismo umano non è sterile ma contiene milioni di batteri con cui vive in simbiosi e che costituiscono il microbiota umano. Il più studiato è quello intestinale in quanto il suo equilibrio con l'organismo, definito eubiosi, è fondamentale per preservare lo stato di salute sia fisica che mentale. Il fattore che influenza maggiormente il microbiota intestinale è la dieta, infatti diversi regimi alimentari possono apportare sostanziali modifiche sia benefiche che dannose. Una dieta ricca di grassi, soprattutto di origine animale, provoca un aumento di batteri gram negativi e del rapporto Firmicutes/Bacteroidetes. Questi cambiamenti sono implicati nell'insorgenza dell'obesità e di stati infiammatori sistemici. Un esempio di questo regime alimentare è la dieta occidentale, ricca di lipidi, sale e zuccheri che rappresenta uno dei fattori predisponenti alla comparsa di disturbi metabolici. Al contrario consumare una dieta ricca di fibre presenta molti vantaggi. Le fibre prebiotiche vengono infatti fermentate dai batteri intestinali e permettono una crescita selettiva di batteri benefici a scapito di quelli patogeni. Tra i prodotti di fermentazione ci sono gli Short Chain Fatty Acids (SCFAs) che sono molto importanti per regolare i processi metabolici dell'organismo e per mantenere l'omeostasi. La dieta mediterranea è ricca di verdure, frutta e cereali ed è stata classificata come uno dei migliori regimi alimentari che permette di mantenere lo stato di eubiosi e di conseguenza tutte le funzioni dell'organismo. In conclusione, intervenire sulla dieta risulta essere il miglior metodo per modulare il microbiota intestinale al fine di evitare l'instaurarsi di uno stato di disbiosi, correlato a molte malattie.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/30618