Questa tesi vuole evidenziare i trend epidemiologici in crescita e i fattori di rischio del diabete di tipo 1 (DT1) e di tipo 2 (DT2) nella popolazione infantile e giovanile mondiale. Il DT1 o diabete giovanile, mostra tassi di incidenza e prevalenza in aumento, in particolare in Svezia, Finlandia, India, Brasile, Australia, Nuova Zelanda e negli Stati Uniti, regione dove uno studio multicentrico ha evidenziato che la gioventù di bianchi non ispanici riporta i trend di incidenza più elevati. Non si riscontrano differenze significative per sesso e l'incidenza risulta maggiore nei Paesi ad alto reddito. Il DT2, più comune tra gli adulti, recentemente ha presentato incrementi mondiali tra i giovani, soprattutto nelle minoranze etniche e durante il periodo puberale, con casi incidenti più elevati nelle femmine e nelle famiglie con un basso status socioeconomico. Il DT1 è una malattia autoimmune caratterizzata dall'assenza di produzione di insulina da parte delle cellule β pancreatiche. Il DT2, invece, è rappresentato da insulino-resistenza periferica o da un'alterazione della secrezione di insulina e ad esordio giovanile si manifesta con una perdita più accelerata della funzione β-cellulare e con un fenotipo patologico più aggressivo, rispetto all'insorgenza in età adulta. Diversi sono i determinanti che contribuiscono all'eziologia multifattoriale dei due tipi di diabete. I fattori di suscettibilità genetica legati al tipo 1 riguardano soprattutto i geni del sistema dell'antigene leucocitario umano (HLA). L'ereditarietà familiare risulta più rilevante (90%) nei figli di genitori con DT2 rispetto a quelli con il tipo 1 (10-20%), in cui l'ereditarietà sembra più significativamente determinata dal genitore maschio affetto. La migrazione verso Paesi con tassi di incidenza elevati, le infezioni enterovirali, la stagionalità e il mese di nascita sono fattori ambientali che possono favorire l'insorgenza del DT1 nei giovani. È stata anche ipotizzata una relazione tra un'elevata esposizione agli inquinanti atmosferici ed un rischio maggiore di contrarre queste due forme di diabete. Un ruolo fondamentale nello sviluppo del DT1 è costituito dalla durata dell'allattamento al seno, dal periodo di introduzione del latte vaccino nella dieta del neonato e dal contenuto di grassi saturi nell'alimentazione, che se consumati in quantità elevate tendono a favorire l'insorgenza di sovrappeso e obesità, condizioni strettamente legate anche al rischio di sviluppo del DT2. I fattori determinanti delle prime fasi di vita, come la nascita pretermine, il sovrappeso e il diabete materni, ma anche un basso apporto di vitamina D nella dieta materna, possono contribuire al rischio di sviluppo di entrambi i tipi di diabete. La pubertà rappresenta un fattore di rischio fisiologico per lo sviluppo dell'insulino-resistenza puberale, ma anche psicosociale per i comportamenti di auto-cura alterabili durante l'adolescenza. La sindrome dell'ovaio policistico e la malattia del fegato grasso non alcolica costituiscono due condizioni patologiche che predispongono i giovani all'insorgenza del DT2, insieme con stress, traumi e sintomi depressivi, che contribuiscono allo sviluppo dei due tipi di diabete. Il diabete mellito rappresenta anche tra i più giovani un'epidemia in espansione a livello globale. Risulta quindi fondamentale comprendere i fattori di rischio e le complicanze di questa patologia, al fine di prevenire e anticipare il suo esordio in questa fascia d'età.
L'epidemia mondiale di diabete: focus sul diabete giovanile
LANDO, STEFANIA
2019/2020
Abstract
Questa tesi vuole evidenziare i trend epidemiologici in crescita e i fattori di rischio del diabete di tipo 1 (DT1) e di tipo 2 (DT2) nella popolazione infantile e giovanile mondiale. Il DT1 o diabete giovanile, mostra tassi di incidenza e prevalenza in aumento, in particolare in Svezia, Finlandia, India, Brasile, Australia, Nuova Zelanda e negli Stati Uniti, regione dove uno studio multicentrico ha evidenziato che la gioventù di bianchi non ispanici riporta i trend di incidenza più elevati. Non si riscontrano differenze significative per sesso e l'incidenza risulta maggiore nei Paesi ad alto reddito. Il DT2, più comune tra gli adulti, recentemente ha presentato incrementi mondiali tra i giovani, soprattutto nelle minoranze etniche e durante il periodo puberale, con casi incidenti più elevati nelle femmine e nelle famiglie con un basso status socioeconomico. Il DT1 è una malattia autoimmune caratterizzata dall'assenza di produzione di insulina da parte delle cellule β pancreatiche. Il DT2, invece, è rappresentato da insulino-resistenza periferica o da un'alterazione della secrezione di insulina e ad esordio giovanile si manifesta con una perdita più accelerata della funzione β-cellulare e con un fenotipo patologico più aggressivo, rispetto all'insorgenza in età adulta. Diversi sono i determinanti che contribuiscono all'eziologia multifattoriale dei due tipi di diabete. I fattori di suscettibilità genetica legati al tipo 1 riguardano soprattutto i geni del sistema dell'antigene leucocitario umano (HLA). L'ereditarietà familiare risulta più rilevante (90%) nei figli di genitori con DT2 rispetto a quelli con il tipo 1 (10-20%), in cui l'ereditarietà sembra più significativamente determinata dal genitore maschio affetto. La migrazione verso Paesi con tassi di incidenza elevati, le infezioni enterovirali, la stagionalità e il mese di nascita sono fattori ambientali che possono favorire l'insorgenza del DT1 nei giovani. È stata anche ipotizzata una relazione tra un'elevata esposizione agli inquinanti atmosferici ed un rischio maggiore di contrarre queste due forme di diabete. Un ruolo fondamentale nello sviluppo del DT1 è costituito dalla durata dell'allattamento al seno, dal periodo di introduzione del latte vaccino nella dieta del neonato e dal contenuto di grassi saturi nell'alimentazione, che se consumati in quantità elevate tendono a favorire l'insorgenza di sovrappeso e obesità, condizioni strettamente legate anche al rischio di sviluppo del DT2. I fattori determinanti delle prime fasi di vita, come la nascita pretermine, il sovrappeso e il diabete materni, ma anche un basso apporto di vitamina D nella dieta materna, possono contribuire al rischio di sviluppo di entrambi i tipi di diabete. La pubertà rappresenta un fattore di rischio fisiologico per lo sviluppo dell'insulino-resistenza puberale, ma anche psicosociale per i comportamenti di auto-cura alterabili durante l'adolescenza. La sindrome dell'ovaio policistico e la malattia del fegato grasso non alcolica costituiscono due condizioni patologiche che predispongono i giovani all'insorgenza del DT2, insieme con stress, traumi e sintomi depressivi, che contribuiscono allo sviluppo dei due tipi di diabete. Il diabete mellito rappresenta anche tra i più giovani un'epidemia in espansione a livello globale. Risulta quindi fondamentale comprendere i fattori di rischio e le complicanze di questa patologia, al fine di prevenire e anticipare il suo esordio in questa fascia d'età.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/30557