Regional lymph nodes represent the most common site of metastatic dissemination in melanoma. The presence or absence of nodal disease is considered the most important prognostic factor in patients with clinically localized melanoma. Low sensibility of diagnostic modern imaging techniques makes lymph nodes histopathological analysis the only tool which is able to certainly define their level of involvement. Planar lymphoscintigraphy is an accurate and widely established technique which is able to identify the sentinel lymph node, defined as the lymph node, or lymph nodes, which receive the lymphatic drainage directly from the primary tumor. The construction of lymphoscintigraphic images is based on the detection of gamma emissions which are registered after a radioactive tracer administration, typically 99mTc labelled human albumin nanocolloids, which is composed of particles with a diameter inferior to 80 nm. Thanks to their minimal size, nanocolloids are able to migrate towards the lymphatic system and penetrate lymph nodes. The procedure comprehends both dynamic acquisitions, analyzing the activity distribution over time to determine the tracer path from the administration site to sentinel lymph node, and early or late static acquisitions of the interested lymphatic basin. When the lymph node location is determined, the removal is carried out. During intraoperative procedure the lymph node localization will be defined by a probe able to reveal radioactive emissions, a gamma probe capable of defining the area with the highest activity values. Analysing the lymph node with the highest probability of containing micrometastasis, it’s possibile to obtain a very precise disease staging avoiding possible complications and risks of a complete lymph node dissection. The introduction of SPECT/CT systems in sentinel lymph node identification protocol gives more accuracy and sensibility to the procedure. SPECT/CT images enhance the performances of the technique and they allow a better establishment of number and exact spatial localization of sentinel lymph nodes, improving the correct staging of the disease and providing a real map for the surgeon. The following report aims to highlight the advantages related to the combination between traditional planar lymphoscintigraphic images and typical tridimensional SPECT/CT imaging. The lymphatic migration analysis has been carried out throgh an observational study in a cohort of 290 patients suffering from cutaneous melanoma, all afferent to A. O. U. “Città della Salute e della Scienza” in Turin.
I linfonodi regionali rappresentano il sito più comune di disseminazione metastatica del melanoma. La presenza o assenza di malattia linfonodale è considerata il fattore prognostico più importante nei pazienti con melanoma clinicamente localizzato. La bassa sensibilità delle moderne tecniche di imaging diagnostico, tuttavia, rendono l’analisi istopatologica dei linfonodi l’unico strumento in grado di definire con certezza il loro grado di coinvolgimento. La linfoscintigrafia planare è una tecnica accurata ed ampiamente consolidata in grado d’identificare il linfonodo sentinella, definito come il linfonodo, o i linfonodi, che ricevono il drenaggio linfatico direttamente dal tumore primitivo. La costruzione delle immagini linfoscintigrafiche si basa sulla detezione delle emissioni gamma registrate in seguito alla somministrazione di un radiotracciante, tipicamente nanocolloidi di albumina umana marcati con 99mTc, costituito da particelle di diametro inferiore a 80 nm. Grazie alla loro ridotta dimensione, i nanocolloidi sono in grado di migrare lungo il sistema linfatico e di penetrare all’interno dei linfonodi. La procedura comprende sia acquisizioni dinamiche, analizzando la distribuzione di attività nel tempo per determinare il percorso del tracciante dal punto di iniezione al linfonodo sentinella, sia acquisizioni statiche precoci o tardive in corrispondenza del bacino linfonodale analizzato. Definita la posizione del linfonodo si procede alla sua asportazione. In sede d’intervento la localizzazione del linfonodo sarà indicata da una sonda rilevatrice di emissioni, una sonda gamma-probe in grado di delineare l’area con il più alto numero di conteggi. Esaminando quindi il linfonodo con la più alta probabilità di contenere micrometastasi è possibile ottenere una stadiazione di malattia molto accurata evitando i possibili rischi e le complicanze connesse ad una dissezione linfonodale estesa. L’introduzione di sistemi SPECT/CT nel protocollo per l’identificazione del linfonodo sentinella conferisce maggiore accuratezza e sensibilità alla procedura. Le immagini SPECT/CT migliorano le performances della metodica consentendo una miglior definizione del numero e dell’esatta localizzazione dei linfonodi sentinella e forniscono una vera e propria mappa per il chirurgo. Il seguente elaborato si propone quindi di mettere in evidenza i vantaggi legati alla combinazione tra le tradizionali immagini linfoscintigrafiche planari con l’imaging a tre dimensioni tipico della SPECT/CT. L’analisi della migrazione linfatica è stata condotta mediante uno studio osservazionale in una coorte di 290 pazienti affetti da melanoma cutaneo, tutti afferenti all’A. O. U. “Città della Salute e della Scienza” di Torino.
Contributo della SPECT/CT nella linfoscintigrafia per la ricerca del linfonodo sentinella nel melanoma
BONADIES, GREGORIO
2020/2021
Abstract
I linfonodi regionali rappresentano il sito più comune di disseminazione metastatica del melanoma. La presenza o assenza di malattia linfonodale è considerata il fattore prognostico più importante nei pazienti con melanoma clinicamente localizzato. La bassa sensibilità delle moderne tecniche di imaging diagnostico, tuttavia, rendono l’analisi istopatologica dei linfonodi l’unico strumento in grado di definire con certezza il loro grado di coinvolgimento. La linfoscintigrafia planare è una tecnica accurata ed ampiamente consolidata in grado d’identificare il linfonodo sentinella, definito come il linfonodo, o i linfonodi, che ricevono il drenaggio linfatico direttamente dal tumore primitivo. La costruzione delle immagini linfoscintigrafiche si basa sulla detezione delle emissioni gamma registrate in seguito alla somministrazione di un radiotracciante, tipicamente nanocolloidi di albumina umana marcati con 99mTc, costituito da particelle di diametro inferiore a 80 nm. Grazie alla loro ridotta dimensione, i nanocolloidi sono in grado di migrare lungo il sistema linfatico e di penetrare all’interno dei linfonodi. La procedura comprende sia acquisizioni dinamiche, analizzando la distribuzione di attività nel tempo per determinare il percorso del tracciante dal punto di iniezione al linfonodo sentinella, sia acquisizioni statiche precoci o tardive in corrispondenza del bacino linfonodale analizzato. Definita la posizione del linfonodo si procede alla sua asportazione. In sede d’intervento la localizzazione del linfonodo sarà indicata da una sonda rilevatrice di emissioni, una sonda gamma-probe in grado di delineare l’area con il più alto numero di conteggi. Esaminando quindi il linfonodo con la più alta probabilità di contenere micrometastasi è possibile ottenere una stadiazione di malattia molto accurata evitando i possibili rischi e le complicanze connesse ad una dissezione linfonodale estesa. L’introduzione di sistemi SPECT/CT nel protocollo per l’identificazione del linfonodo sentinella conferisce maggiore accuratezza e sensibilità alla procedura. Le immagini SPECT/CT migliorano le performances della metodica consentendo una miglior definizione del numero e dell’esatta localizzazione dei linfonodi sentinella e forniscono una vera e propria mappa per il chirurgo. Il seguente elaborato si propone quindi di mettere in evidenza i vantaggi legati alla combinazione tra le tradizionali immagini linfoscintigrafiche planari con l’imaging a tre dimensioni tipico della SPECT/CT. L’analisi della migrazione linfatica è stata condotta mediante uno studio osservazionale in una coorte di 290 pazienti affetti da melanoma cutaneo, tutti afferenti all’A. O. U. “Città della Salute e della Scienza” di Torino.File | Dimensione | Formato | |
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