La presente tesi ha come oggetto di studio le conseguenze dei sistemi di rilevamento sismico, per mezzo di air guns, sulla fauna marina. Tali dispositivi emettono impulsi ad alte intensità e basse frequenze con lo scopo di ottenere immagini del fondale marino: per la ricerca di nuove risorse (petrolio, gas) e per studi sulla geologia della terra. Le ricerche sono state svolte in situ lungo le coste australiane. La prima ha indagato gli effetti provocati dagli air guns sugli organismi zooplanctonici, al fine di dimostrare come gli impulsi possano determinare la diminuzione dell’abbondanza e l’incremento della mortalità dei vari taxa campionati, in un raggio di 1,2 km dalla sorgente di disturbo. In seguito, è stato affrontato l’effetto del disturbo generato da un air gun su due specie di pesci (Pseudocaranx dentex, Pagus auratus) e una specie di calamaro (Sephiuteutis australis), con lo scopo di verificare se il disturbo possa provocare danni fisici e risposte di allarme, quali: variazioni negli schooling patterns, nei modello e velocità di nuoto degli animali. L’ultimo articolo era volto a quantificare le risposte comportamentali, durante la migrazione, in una specie di cetacei misticeti (Megaptera novaeangliae) in condizioni di disturbo da parte degli air guns, in maniera da sviluppare un modello “dose-risposta” efficiente: misurando la deviazione dalla rotta migratoria degli esemplari campionati e calcolando la probabilità che una risposta si verifichi. Dai risultati ottenuti nei lavori trattati nell’elaborato si evince che i sistemi di rilevamento sismico abbiano un effetto negativo sulla fauna e sull’ecosistema marino, rendendo necessario limitare l’inquinamento acustico tramite l’utilizzo di linee guida per tutelare le specie e migliorando la tecnologia dei dispositivi di indagine, per renderli meno invasivi.

Conseguenze dell’uso dei sistemi di rilevamento sismico sulla fauna marina

BROCCARDO, SAMUELE
2019/2020

Abstract

La presente tesi ha come oggetto di studio le conseguenze dei sistemi di rilevamento sismico, per mezzo di air guns, sulla fauna marina. Tali dispositivi emettono impulsi ad alte intensità e basse frequenze con lo scopo di ottenere immagini del fondale marino: per la ricerca di nuove risorse (petrolio, gas) e per studi sulla geologia della terra. Le ricerche sono state svolte in situ lungo le coste australiane. La prima ha indagato gli effetti provocati dagli air guns sugli organismi zooplanctonici, al fine di dimostrare come gli impulsi possano determinare la diminuzione dell’abbondanza e l’incremento della mortalità dei vari taxa campionati, in un raggio di 1,2 km dalla sorgente di disturbo. In seguito, è stato affrontato l’effetto del disturbo generato da un air gun su due specie di pesci (Pseudocaranx dentex, Pagus auratus) e una specie di calamaro (Sephiuteutis australis), con lo scopo di verificare se il disturbo possa provocare danni fisici e risposte di allarme, quali: variazioni negli schooling patterns, nei modello e velocità di nuoto degli animali. L’ultimo articolo era volto a quantificare le risposte comportamentali, durante la migrazione, in una specie di cetacei misticeti (Megaptera novaeangliae) in condizioni di disturbo da parte degli air guns, in maniera da sviluppare un modello “dose-risposta” efficiente: misurando la deviazione dalla rotta migratoria degli esemplari campionati e calcolando la probabilità che una risposta si verifichi. Dai risultati ottenuti nei lavori trattati nell’elaborato si evince che i sistemi di rilevamento sismico abbiano un effetto negativo sulla fauna e sull’ecosistema marino, rendendo necessario limitare l’inquinamento acustico tramite l’utilizzo di linee guida per tutelare le specie e migliorando la tecnologia dei dispositivi di indagine, per renderli meno invasivi.
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