La disciplina delle Golden Shares, evolutasi più di recente nella ormai conosciuta disciplina sui Golden Powers, ha affrontato nel corso della storia numerosi cambiamenti sia nazionali che comunitari da parte della Commissione Europea. Il presente elaborato offre un'analisi di quello che erano e, soprattutto, che tuttora sono i Golden Powers, con particolare riferimento alle ultime vicende normative modificative della disciplina. Conferiti al Governo, i Golden Powers definiscono quei “poteri speciali” di intervento nei settori strategici dell'economia nazionale, con i quali si possono limitare alcune operazioni economico-finanziarie condotte dalle imprese operanti in settori di rilevanza strategica. Facendo riferimento ai settori a cui la normativa si riferisce, i poteri speciali trovano applicazione (tramite appositi D.P.C.M.) nei settori della difesa e della sicurezza nazionale e nei settori dell'energia, dei trasporti e delle telecomunicazioni (fino alla sicurezza cibernetica ed alla tecnologia 5G). Analizzando le vicende normative più modificative della disciplina ed i rispettivi Decreti attuativi, si nota come nel tempo si è giunti ad un ampliamento dei settori ritenuti di rilevanza strategica per gli interessi essenziali dello Stato, fino ad a arrivare al recente “Decreto Liquidità” il quale, a seguito dell'emergenza sanitaria mondiale del 2020, ha ampliato non solo i settori ma anche i soggetti tenuti alla notifica, nonché modificando la procedura stessa dell'esercizio dei poteri speciali. I Golden Powers dunque, alla luce delle ultime evoluzioni normative, oltre ad offrire una salvaguardia degli assetti proprietari delle società operanti nei settori strategici e di interesse nazionale, aderisce anche alle indicazioni guida dell'Unione Europea la quale, da sempre, si impegna a garantire un meccanismo di coordinamento tra gli Stati e la Commissione. Ogni intervento adottato dallo Stato nei settori ritenuti strategici dovrà, dunque, essere ispirato ad un elevato grado di equilibrio e di ragionevolezza, incentrando l'obiettivo sulla protezione e non sulla limitazione.
DALLA GOLDEN SHARE AL GOLDEN POWER
DIMOFTE, BIANCA ROXANA
2019/2020
Abstract
La disciplina delle Golden Shares, evolutasi più di recente nella ormai conosciuta disciplina sui Golden Powers, ha affrontato nel corso della storia numerosi cambiamenti sia nazionali che comunitari da parte della Commissione Europea. Il presente elaborato offre un'analisi di quello che erano e, soprattutto, che tuttora sono i Golden Powers, con particolare riferimento alle ultime vicende normative modificative della disciplina. Conferiti al Governo, i Golden Powers definiscono quei “poteri speciali” di intervento nei settori strategici dell'economia nazionale, con i quali si possono limitare alcune operazioni economico-finanziarie condotte dalle imprese operanti in settori di rilevanza strategica. Facendo riferimento ai settori a cui la normativa si riferisce, i poteri speciali trovano applicazione (tramite appositi D.P.C.M.) nei settori della difesa e della sicurezza nazionale e nei settori dell'energia, dei trasporti e delle telecomunicazioni (fino alla sicurezza cibernetica ed alla tecnologia 5G). Analizzando le vicende normative più modificative della disciplina ed i rispettivi Decreti attuativi, si nota come nel tempo si è giunti ad un ampliamento dei settori ritenuti di rilevanza strategica per gli interessi essenziali dello Stato, fino ad a arrivare al recente “Decreto Liquidità” il quale, a seguito dell'emergenza sanitaria mondiale del 2020, ha ampliato non solo i settori ma anche i soggetti tenuti alla notifica, nonché modificando la procedura stessa dell'esercizio dei poteri speciali. I Golden Powers dunque, alla luce delle ultime evoluzioni normative, oltre ad offrire una salvaguardia degli assetti proprietari delle società operanti nei settori strategici e di interesse nazionale, aderisce anche alle indicazioni guida dell'Unione Europea la quale, da sempre, si impegna a garantire un meccanismo di coordinamento tra gli Stati e la Commissione. Ogni intervento adottato dallo Stato nei settori ritenuti strategici dovrà, dunque, essere ispirato ad un elevato grado di equilibrio e di ragionevolezza, incentrando l'obiettivo sulla protezione e non sulla limitazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/30353