Introduction. The diagnostic-therapeutic path of the critically ill patient provides for a continuous re-evaluation of the vital functions and the early execution of therapeutic interventions that can solve the more serious problems encountered. The indication for intubation may be linked to an obstruction of the airways from various causes, for example facial or direct trauma to the airways, the presence of vomiting in the case of concomitant absence of protective reflexes, inadequate ventilation in spontaneous breathing or hypoxia refractory to oxygen administration, coma with GCS < 9. Objective. Identify, in the out-of-hospital setting, the best approach to the critically ill patient with the need for ventilatory support, comparing tracheal intubation with the use of supraglottic devices with reference to the success of the procedures and short and long-term outcomes. Materials and methods. Analysis and comparison of the guidelines of the European Resuscitation Council, SIAARTI guidelines, reviews and articles based on the research conducted on portals and databases and on textbooks. Results. Rapid establishment of a clear airway in critically ill patients is a priority for out-of-hospital emergency personnel. From the analysis conducted in this paper it emerged that the use of supraglottic devices and tracheal intubation had similar results in terms of survival and neurological consequences. However, tracheal intubation, when performed by inexperienced professionals and in an unplanned manner, has a lower success rate than supraglottic devices. Conclusion. The use of supraglottic aids in an out-of-hospital environment is safe in terms of outcomes and preferable to orotracheal intubation in cases where a professional resource expert in the procedure is not available (such as an anesthesiologist). It would therefore be desirable that the nurse who works in the out-of-hospital setting be trained in the use of supraglottic aids. Keyword. "prehospital" - "airway" - "management" - "SGA versus intubation".

Introduzione. Il percorso diagnostico-terapeutico del paziente critico prevede una rivalutazione continua delle funzioni vitali e l’esecuzione precoce di interventi terapeutici che possono risolvere le problematiche di maggiore gravità incontrate. L’indicazione all’intubazione può essere legata ad una ostruzione delle vie aeree da diverse cause per esempio trauma facciale o diretto alle vie aeree, presenza di vomito in caso di concomitante assenza di riflessi di protezione, inadeguata ventilazione in respiro spontaneo o ipossia refrattaria alla somministrazione di ossigeno, stato di coma con GCS < 9. Obiettivo. Individuare, nel setting extraospedaliero, il miglior approccio al paziente critico con necessità di supporto ventilatorio, comparando l’intubazione tracheale con l’utilizzo di presidi sovraglottici in riferimento al successo delle procedure e di esiti a breve e lungo termine. Materiali e metodi. Analisi e confronto delle linee guida dell’European Resuscitation Council, linee guida SIAARTI, revisioni e articoli in base alla ricerca condotta su portali e banche dati e sui libri di testo. Risultati. La rapida creazione di una via aerea pervia nei pazienti critici è una priorità per il personale di soccorso extraospedaliero. Dall’analisi condotta in questo elaborato è emerso che l’utilizzo di presidi sovraglottici e l’intubazione tracheale hanno avuto dei risultati non differenti in termini di sopravvivenza e conseguenze neurologiche. Tuttavia, l’intubazione tracheale, quando effettuata da professionisti non esperti ed in maniera non pianificata, presenta un minor tasso di successo rispetto ai presidi sovraglottici. Conclusione. L’utilizzo dei presidi sovraglottici in ambiente extraospedaliero risulta sicuro in termini di esiti e preferibile alla intubazione orotracheale nei casi in cui non sia disponibile una risorsa professionale esperta nella procedura (come ad esempio il medico anestesista). Sarebbe quindi auspicabile che l’infermiere che opera in ambiente extraospedaliero venisse addestrato all’uso dei presidi sovraglottici. Parole chiave. “prehospital” – “airway” – “management” – “SGA versus intubation”.

Comparazione tra l'utilizzo dell'intubazione orotracheale e dei presidi sovraglottici nel paziente critico exatraospedalero. Una revisione di letteratura

GATI', CHRISTIAN
2021/2022

Abstract

Introduzione. Il percorso diagnostico-terapeutico del paziente critico prevede una rivalutazione continua delle funzioni vitali e l’esecuzione precoce di interventi terapeutici che possono risolvere le problematiche di maggiore gravità incontrate. L’indicazione all’intubazione può essere legata ad una ostruzione delle vie aeree da diverse cause per esempio trauma facciale o diretto alle vie aeree, presenza di vomito in caso di concomitante assenza di riflessi di protezione, inadeguata ventilazione in respiro spontaneo o ipossia refrattaria alla somministrazione di ossigeno, stato di coma con GCS < 9. Obiettivo. Individuare, nel setting extraospedaliero, il miglior approccio al paziente critico con necessità di supporto ventilatorio, comparando l’intubazione tracheale con l’utilizzo di presidi sovraglottici in riferimento al successo delle procedure e di esiti a breve e lungo termine. Materiali e metodi. Analisi e confronto delle linee guida dell’European Resuscitation Council, linee guida SIAARTI, revisioni e articoli in base alla ricerca condotta su portali e banche dati e sui libri di testo. Risultati. La rapida creazione di una via aerea pervia nei pazienti critici è una priorità per il personale di soccorso extraospedaliero. Dall’analisi condotta in questo elaborato è emerso che l’utilizzo di presidi sovraglottici e l’intubazione tracheale hanno avuto dei risultati non differenti in termini di sopravvivenza e conseguenze neurologiche. Tuttavia, l’intubazione tracheale, quando effettuata da professionisti non esperti ed in maniera non pianificata, presenta un minor tasso di successo rispetto ai presidi sovraglottici. Conclusione. L’utilizzo dei presidi sovraglottici in ambiente extraospedaliero risulta sicuro in termini di esiti e preferibile alla intubazione orotracheale nei casi in cui non sia disponibile una risorsa professionale esperta nella procedura (come ad esempio il medico anestesista). Sarebbe quindi auspicabile che l’infermiere che opera in ambiente extraospedaliero venisse addestrato all’uso dei presidi sovraglottici. Parole chiave. “prehospital” – “airway” – “management” – “SGA versus intubation”.
Comparison between the use of orotracheal intubation and supraglottic aids in the critically ill patient outside the hospital. A literature review
Introduction. The diagnostic-therapeutic path of the critically ill patient provides for a continuous re-evaluation of the vital functions and the early execution of therapeutic interventions that can solve the more serious problems encountered. The indication for intubation may be linked to an obstruction of the airways from various causes, for example facial or direct trauma to the airways, the presence of vomiting in the case of concomitant absence of protective reflexes, inadequate ventilation in spontaneous breathing or hypoxia refractory to oxygen administration, coma with GCS < 9. Objective. Identify, in the out-of-hospital setting, the best approach to the critically ill patient with the need for ventilatory support, comparing tracheal intubation with the use of supraglottic devices with reference to the success of the procedures and short and long-term outcomes. Materials and methods. Analysis and comparison of the guidelines of the European Resuscitation Council, SIAARTI guidelines, reviews and articles based on the research conducted on portals and databases and on textbooks. Results. Rapid establishment of a clear airway in critically ill patients is a priority for out-of-hospital emergency personnel. From the analysis conducted in this paper it emerged that the use of supraglottic devices and tracheal intubation had similar results in terms of survival and neurological consequences. However, tracheal intubation, when performed by inexperienced professionals and in an unplanned manner, has a lower success rate than supraglottic devices. Conclusion. The use of supraglottic aids in an out-of-hospital environment is safe in terms of outcomes and preferable to orotracheal intubation in cases where a professional resource expert in the procedure is not available (such as an anesthesiologist). It would therefore be desirable that the nurse who works in the out-of-hospital setting be trained in the use of supraglottic aids. Keyword. "prehospital" - "airway" - "management" - "SGA versus intubation".
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