Introduction: pelvic trauma and the potential consequent fracture cause sometimes a relevant bleeding: for this reason, it is necessary an early approach. The literature supports the prehospital application of Pelvic Circumferential Compression Devices (PCCDs). Objectives: contesting the efficacy of PCCDs, by paying attention to their benefits, complications and nurses’ involvements. Materials and methods: to develop the literature review, the research has been led on databases PubMed, CINAHL, SAGE Journals, SpringerLink and ScienceDirect, by including pertinent studies published in the last ten years, available in full text. At the end of the research 16 results have been achieved. Results: the functions of pelvic circumferential compression devices are the control and management of the fracture and the hemorrhage, but they can also cause some complications, like skin injuries. Nurses must apply PCCDs on the great trochanters, but despite the literature supports the easy and quick application of the devices, their positioning has not always been proved optimal. Moreover, the device’s positioning has clinical repercussions: patients with pelvic injury not severe and unstable, thanks to PCCDs have shown a reduction of intensive care hospitalization rates and blood transfusions. However, an article about patients with unstable pelvic injury, treated with pelvic circumferential compression devices, has shown a higher blood transfusion rate, length of stay and onset of complications. Conclusions: the literature supports the necessity of nursing education to improve assistance. Currently, data about the efficacy and clinical repercussions of PCCDs are conflicting, in fact, studies support the need to carry out further research to deepen the topic. Keywords: pelvic trauma, pelvic circumferential compression devices, pelvic binder, pelvic stabilization, T-POD, SAM Pelvic Sling, prehospital application, efficacy, effectiveness, nurse, nursing, nursing care.

Introduzione: il trauma pelvico e la potenziale frattura che ne consegue provocano un sanguinamento talvolta rilevante: per questo motivo è necessario un approccio precoce. La letteratura supporta l’applicazione preospedaliera dei dispositivi di compressione circonferenziale pelvica (PCCDs). Obiettivo: confutare l’efficacia dei PCCDs, prestando attenzione ai loro benefici, complicanze e implicazioni infermieristiche. Materiali e metodi: per elaborare la revisione di letteratura, la ricerca è stata condotta sulle banche dati PubMed, CINAHL, SAGE Journals, SpringerLink e ScienceDirect, includendo gli studi pertinenti pubblicati negli ultimi dieci anni, in formato full text. Al termine della ricerca sono stati ottenuti 16 risultati. Risultati: i dispositivi di compressione circonferenziale pelvica assolvono le funzioni di contenimento e gestione della frattura e dell’emorragia, ma possono anche causare alcune complicanze, tra cui le lesioni cutanee. Gli infermieri devono applicare i PCCDs a livello dei grandi trocanteri, ma, nonostante la letteratura supporti un’applicazione semplice e rapida dei dispositivi, il loro posizionamento non sempre è corretto. Inoltre, l’applicazione del dispositivo ha delle ripercussioni cliniche: i pazienti con lesione pelvica non complessa e instabile, grazie ai PCCDs hanno mostrato una riduzione dei tassi di ricovero in terapia intensiva e delle emotrasfusioni. Tuttavia, un articolo riguardante i pazienti con lesione pelvica instabile, trattati con i dispositivi di compressione circonferenziale pelvica, ha mostrato un maggior tasso di emotrasfusioni, una maggiore durata di degenza e un incremento dell’insorgenza di complicanze. Conclusioni: la letteratura sostiene la necessità della formazione infermieristica per migliorare l’assistenza. Attualmente, i dati riguardanti l’efficacia e le ripercussioni cliniche dei PCCDs sono contrastanti, infatti, gli studi sostengono la necessità di eseguire ulteriori ricerche per approfondire il tema.

Infermiere e trauma pelvico in ambito preospedaliero: revisione di letteratura

MAFFIODO, SAMUELA
2020/2021

Abstract

Introduzione: il trauma pelvico e la potenziale frattura che ne consegue provocano un sanguinamento talvolta rilevante: per questo motivo è necessario un approccio precoce. La letteratura supporta l’applicazione preospedaliera dei dispositivi di compressione circonferenziale pelvica (PCCDs). Obiettivo: confutare l’efficacia dei PCCDs, prestando attenzione ai loro benefici, complicanze e implicazioni infermieristiche. Materiali e metodi: per elaborare la revisione di letteratura, la ricerca è stata condotta sulle banche dati PubMed, CINAHL, SAGE Journals, SpringerLink e ScienceDirect, includendo gli studi pertinenti pubblicati negli ultimi dieci anni, in formato full text. Al termine della ricerca sono stati ottenuti 16 risultati. Risultati: i dispositivi di compressione circonferenziale pelvica assolvono le funzioni di contenimento e gestione della frattura e dell’emorragia, ma possono anche causare alcune complicanze, tra cui le lesioni cutanee. Gli infermieri devono applicare i PCCDs a livello dei grandi trocanteri, ma, nonostante la letteratura supporti un’applicazione semplice e rapida dei dispositivi, il loro posizionamento non sempre è corretto. Inoltre, l’applicazione del dispositivo ha delle ripercussioni cliniche: i pazienti con lesione pelvica non complessa e instabile, grazie ai PCCDs hanno mostrato una riduzione dei tassi di ricovero in terapia intensiva e delle emotrasfusioni. Tuttavia, un articolo riguardante i pazienti con lesione pelvica instabile, trattati con i dispositivi di compressione circonferenziale pelvica, ha mostrato un maggior tasso di emotrasfusioni, una maggiore durata di degenza e un incremento dell’insorgenza di complicanze. Conclusioni: la letteratura sostiene la necessità della formazione infermieristica per migliorare l’assistenza. Attualmente, i dati riguardanti l’efficacia e le ripercussioni cliniche dei PCCDs sono contrastanti, infatti, gli studi sostengono la necessità di eseguire ulteriori ricerche per approfondire il tema.
Nurse and prehospital pelvic trauma: a literature review
Introduction: pelvic trauma and the potential consequent fracture cause sometimes a relevant bleeding: for this reason, it is necessary an early approach. The literature supports the prehospital application of Pelvic Circumferential Compression Devices (PCCDs). Objectives: contesting the efficacy of PCCDs, by paying attention to their benefits, complications and nurses’ involvements. Materials and methods: to develop the literature review, the research has been led on databases PubMed, CINAHL, SAGE Journals, SpringerLink and ScienceDirect, by including pertinent studies published in the last ten years, available in full text. At the end of the research 16 results have been achieved. Results: the functions of pelvic circumferential compression devices are the control and management of the fracture and the hemorrhage, but they can also cause some complications, like skin injuries. Nurses must apply PCCDs on the great trochanters, but despite the literature supports the easy and quick application of the devices, their positioning has not always been proved optimal. Moreover, the device’s positioning has clinical repercussions: patients with pelvic injury not severe and unstable, thanks to PCCDs have shown a reduction of intensive care hospitalization rates and blood transfusions. However, an article about patients with unstable pelvic injury, treated with pelvic circumferential compression devices, has shown a higher blood transfusion rate, length of stay and onset of complications. Conclusions: the literature supports the necessity of nursing education to improve assistance. Currently, data about the efficacy and clinical repercussions of PCCDs are conflicting, in fact, studies support the need to carry out further research to deepen the topic. Keywords: pelvic trauma, pelvic circumferential compression devices, pelvic binder, pelvic stabilization, T-POD, SAM Pelvic Sling, prehospital application, efficacy, effectiveness, nurse, nursing, nursing care.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/3024