The purpose of this report is the valuation of two methods used, in the period between 18/10/2021 and 01/06/2022, at the laboratory of Immunohematology and Transfusion Medicine (SIMT) of the hospital of Mondovì (ASL CN1), for the research of antierythrocyte irregular antibodies, through the execution of the indirect antiglobulin test (IAT). In particular, the IAT performed with the method in gel card and the IAT performed with the method in microplate are analyzed and compared. For this purpose, the 3-cell antibody screening tests were carried out with the method of choice according to the laboratory guidelines (microplate) and the IAT in an emergency regime (in gel card). In addition, antibody analysis was also carried out, using the IAT on extended panels of both methods, with the intent to discriminate a specific antibody population present in the subject’s blood sample. Analyzing specifically the data described we can certainly define that both methods continue to be sensitive in detecting the main antierythrocyte antibodies of greater clinical relevance, namely basically those of the Rh, Kell, Duffy and Kidd system. Antibodies from systems linked to a lower clinical impact, such as anti-M and anti-Lua, are detected less by the method in microplate. The method in gel card definitely allows to better intercept the IgM component of antibodies, as well as their reactivity even at lower temperatures. Positive direct antiglobulin test (DAT) interference is almost similar on both methods, as low is the detection of non-specific reactions related only to the method. So, in conclusion, both methods retain the initial characteristics of sensitivity and specificity: slightly more sensitive the method in gel card, penalized sometimes by a lower specificity linked to greater interference related to less clinical impact. On the other hand, the method in microplate is more specific in intercepting antibodies related to the greater clinical impact, losing a few times the necessary sensitivity in intercepting the antibodies in which perhaps the IgM component is prevalent. What is certainly confirmed by this analysis is that having two methods to be able to correctly identify the data relating to a positive IAT is fundamental because it allows both to compensate the gap between sensitivity and specificity, allowing to analyze with scrupulousness and accuracy the data helping the clinician to implement the best therapeutic strategies to protect patient safety.
Lo scopo del presente elaborato è la valutazione di due metodiche utilizzate, nel periodo compreso tra il 18/10/2021 e il 01/06/2022, presso il laboratorio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale (SIMT) dell’ospedale di Mondovì (ASLCN1), per la ricerca degli anticorpi irregolari antieritrocitari, attraverso l’esecuzione del Test di Coombs Indiretto (TCI). Nello specifico vengono analizzate e messe a confronto il TCI eseguito con metodica in gel schedina e il TCI eseguito con la metodica in micropiastra. A tale scopo sono stati eseguiti i test di screening anticorpale a 3 cellule con la metodica di elezione secondo le linee guida del laboratorio (micropiastra) e il TCI in regime d’urgenza (in gel schedina). In aggiunta sono quindi state effettuate anche le analisi di determinazione anticorpale, utilizzando i TCI sui pannelli estesi di entrambe le metodiche, con l’intento di discriminare una specifica popolazione anticorpale presente nel campione ematico del soggetto. Analizzando nello specifico i dati descritti possiamo sicuramente definire che entrambe le metodiche continuano ad essere sensibili nel rilevare i principali anticorpi antieritrocitari di maggior rilevanza clinica, ovvero fondamentalmente quelli del sistema Rh, Kell, Duffy e Kidd. Gli anticorpi dei sistemi legati ad un minor impatto clinico, come l’anti-M e l’anti-Lua, sono rilevati meno dalla metodica in micropiastra. La metodica in gel schedina permette sicuramente di intercettare meglio la componente IgM degli anticorpi, nonché la loro reattività anche a temperature più basse. L’interferenza da test di Coombs Diretto (TCD) positivo è pressoché simile su entrambe le metodiche, come bassa è la rilevazione di reazioni aspecifiche legate solo alla metodica. Concludendo quindi entrambe le metodiche conservano le caratteristiche iniziali di sensibilità e specificità: leggermente più sensibile la metodica in gel schedina, penalizzata alcune volte da una minor specificità legata a maggior interferenze legate a minor impatto clinico. Di contro la metodica in micropiastra è più specifica nell’intercettare gli anticorpi correlati al maggior impatto clinico perdendo alcune volte quella necessaria sensibilità nell’intercettare gli anticorpi in cui è prevalente forse la componente IgM. Quello che sicuramente è confermato da tale analisi è che avere a disposizione due metodiche per poter identificare correttamente il dato relativo ad un TCI positivo è fondamentale poiché permette ad entrambe di compensare il gap tra sensibilità e specificità, permettendo di poter analizzare con scrupolo e accuratezza il dato aiutando il clinico a mettere in atto le migliori strategie terapeutiche a tutela della sicurezza del paziente.
Ricerca anticorpi anti eritrocitari: comparazione di due metodiche analitiche
LANDRA, ALBERTO
2021/2022
Abstract
Lo scopo del presente elaborato è la valutazione di due metodiche utilizzate, nel periodo compreso tra il 18/10/2021 e il 01/06/2022, presso il laboratorio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale (SIMT) dell’ospedale di Mondovì (ASLCN1), per la ricerca degli anticorpi irregolari antieritrocitari, attraverso l’esecuzione del Test di Coombs Indiretto (TCI). Nello specifico vengono analizzate e messe a confronto il TCI eseguito con metodica in gel schedina e il TCI eseguito con la metodica in micropiastra. A tale scopo sono stati eseguiti i test di screening anticorpale a 3 cellule con la metodica di elezione secondo le linee guida del laboratorio (micropiastra) e il TCI in regime d’urgenza (in gel schedina). In aggiunta sono quindi state effettuate anche le analisi di determinazione anticorpale, utilizzando i TCI sui pannelli estesi di entrambe le metodiche, con l’intento di discriminare una specifica popolazione anticorpale presente nel campione ematico del soggetto. Analizzando nello specifico i dati descritti possiamo sicuramente definire che entrambe le metodiche continuano ad essere sensibili nel rilevare i principali anticorpi antieritrocitari di maggior rilevanza clinica, ovvero fondamentalmente quelli del sistema Rh, Kell, Duffy e Kidd. Gli anticorpi dei sistemi legati ad un minor impatto clinico, come l’anti-M e l’anti-Lua, sono rilevati meno dalla metodica in micropiastra. La metodica in gel schedina permette sicuramente di intercettare meglio la componente IgM degli anticorpi, nonché la loro reattività anche a temperature più basse. L’interferenza da test di Coombs Diretto (TCD) positivo è pressoché simile su entrambe le metodiche, come bassa è la rilevazione di reazioni aspecifiche legate solo alla metodica. Concludendo quindi entrambe le metodiche conservano le caratteristiche iniziali di sensibilità e specificità: leggermente più sensibile la metodica in gel schedina, penalizzata alcune volte da una minor specificità legata a maggior interferenze legate a minor impatto clinico. Di contro la metodica in micropiastra è più specifica nell’intercettare gli anticorpi correlati al maggior impatto clinico perdendo alcune volte quella necessaria sensibilità nell’intercettare gli anticorpi in cui è prevalente forse la componente IgM. Quello che sicuramente è confermato da tale analisi è che avere a disposizione due metodiche per poter identificare correttamente il dato relativo ad un TCI positivo è fondamentale poiché permette ad entrambe di compensare il gap tra sensibilità e specificità, permettendo di poter analizzare con scrupolo e accuratezza il dato aiutando il clinico a mettere in atto le migliori strategie terapeutiche a tutela della sicurezza del paziente.File | Dimensione | Formato | |
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