Adverse events during therapy with immune check-point inhibitors in patients with solid tumor admitted to the emergency department Background. Cancer patients are frequent ED users. The advent of ICIs (Immune Checkpoint Inhibitors) has led to notable progress in the management of different types of tumors, although these drugs are not free from side effects (immune-related adverse events – irAEs) which, in the most serious cases can cause referral to the ED. Emergency physicians must therefore be aware of the effects of these therapies in order to promptly identify patients who may require specific management and hospitalization. Patients and methods. We retrospectively analysed the data relating to patients who started therapy with ICIs in the Oncology Department of the S.Croce e Carle Hospital in Cuneo from 2013 to 2021; in detail we evaluated every access to the hospital ED of these patients starting from the beginning of therapy up to six months following the last administration. The access were classified as unrelated, potentially related, or definitely related to ICIs, based on multidisciplinary review of the medical records. Primary outcome. To estimate and describe the prevalence of ED admissions in patients with solid tumor treated with ICIs, potentially related or definitely related to ICIs. Results. 449 patients were treated with ICIs in the selected period and were included in the analysis. There were 457 visits to the ED, relating to 216 patients. Median age was 68 [61;74] and the most frequent tumors were lung (42%) and melanoma (20%). 41% of patients were assigned a high priority triage code (red/orange/yellow); the most frequent symptoms were pain (25%), dyspnea (14%), worsening of general conditions (12%). 55% of patients were admitted after evaluation in the ED; of these, 11% were admitted to an intensive or sub-intensive care unit. In-hospital mortality among hospitalized patients was 19%. For 27 (5,9%) visits to the ED the review confirmed an irAE as the reason of referral and for 15 (3,3%) the review suggested a possible irAE. The confirmed irAEs were pneumonia (12 access), colitis (5 access), hepatitis and polymyositis ( 3 access each), thrombocytopenia, myasthenia, polyneuropathy and hearth failure (one access each). The median time between the start of ICIs and admission to the ED for irAE was 21 [9;50] weeks. Overall, in 26.2% of access potentially related or definitely related to ICIs, the emergency physician explicitly considered the possibility of irAEs. Conclusions. In our study, 9.2% of the access made by patients on ICIs therapy were certain or potentially related to irAEs. Pneumonia was found to be the most frequent type of irAE causing ED access. The use of ICIs exposes patients to potentially serious irAEs, which may occur even weeks after initiation of therapy, so emergency physicians need to be able to early identify such patients and consider the possibility of side effects related to these drugs, particularly by recognizing those who require hospitalization.
Eventi avversi in corso di terapia con inibitori dei check-point immunitari in pazienti con tumore solido che accedono in pronto soccorso Introduzione. I pazienti oncologici rappresentano una categoria di utenti di Pronto Soccorso (PS) con la quale il medico d’urgenza si deve frequentemente confrontare, sia per problematiche legate alla malattia tumorale sia per gli effetti collaterali legati alle terapie specifiche. L’avvento degli immune checkpoint inhibitors (ICIs) ha determinato notevoli progressi nella gestione di diversi tipi di tumori; tuttavia, anche questi farmaci non sono scevri da effetti collaterali (immune-related adverse events- irAEs) che nei casi più gravi possono causare l’accesso in PS. I medici d’urgenza devono pertanto conoscere gli effetti di tali terapie per individuare prontamente i pazienti che possono necessitare di gestioni specifiche e di ricovero. Materiali e Metodi. Abbiamo analizzato retrospettivamente i dati relativi ai pazienti che dal 2013 al 2021 hanno avviato una terapia con ICIs nel reparto di Oncologia dell’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo; in particolare, abbiamo valutato gli accessi nel PS dello stesso Ospedale di tali pazienti a partire dal momento dell’avvio della terapia sino ai sei mesi successivi all’ultima somministrazione. Gli accessi in PS sono stati classificati come non correlati, di dubbia correlazione ad irAEs e correlati ad irAEs sulla base di una revisione multidisciplinare delle cartelle. Outcome primario. Stimare e descrivere la prevalenza degli accessi in PS nei pazienti con tumore solido in terapia con ICIs, correlati ad irAEs o di dubbia correlazione ad irAEs. Risultati. Tra i 449 pazienti trattati con ICIs, sono avvenuti 457 accessi al PS relativi a 216 pazienti. I pazienti che hanno effettuato un accesso in PS avevano un’età mediana di 68 anni [61;74] e le neoplasie più frequenti erano polmone (42%), melanoma (20%) e rene-vescica (14%). Al 41% dei pazienti è stato assegnano un codice di triage ad elevata priorità (rosso/arancione/giallo); i sintomi di presentazione più frequenti sono risultati dolore (25%), dispnea (14%), scadimento delle condizioni generali (12%). Il 55% dei pazienti è stato ricoverato dopo la valutazione in PS; di questi, l’11% è stato ricoverato in un reparto di terapia intensiva o subintensiva. La mortalità intra-ospedaliera tra i pazienti ricoverati è stata del 19%. Gli accessi al PS correlati a un irAE sono stati 27 (5,9%), quelli di dubbia correlazione ad un irAE sono stati 15 (3,3%). Gli accessi per un irAE confermato sono risultati correlati a: polmoniti (12 accessi), coliti (5 accessi), epatiti e polimiositi (3 accessi ciascuno), piastrinopenia, miastenia, polineuropatia e scompenso cardiaco (un accesso ciascuno). Il tempo di insorgenza mediano tra l’avvio dell’ICI e l’accesso in PS per irAE è risultato di 21 [9;50] settimane. Complessivamente, nel 26,2% degli accessi correlati o di dubbia correlazione ad irAEs, il medico di pronto soccorso ha esplicitamente preso in considerazione la possibilità di irAE. Discussione e conclusioni. Nel nostro studio il 9,2% degli accessi effettuati dai pazienti in terapia con ICIs è risultato correlato o di dubbia correlazione ad irAEs. Le polmoniti sono risultate il tipo di irAE causa di accesso in PS più frequente. L’utilizzo degli ICIs espone i pazienti a irAEs potenzialmente gravi, che possono verificarsi anche molte settimane dopo l’inizio della terapia, pertanto i medici di emergenza devono saper identificare precocemente tali pazienti e considerare la possibilità di effetti collaterali legati a questi farmaci, in particolare riconoscendo coloro che necessitano di ricovero ospedaliero.
Eventi avversi in corso di terapia con inibitori dei check-point immunitari in pazienti con tumore solido che accedono in pronto soccorso
FERRUA, ALICE
2023/2024
Abstract
Eventi avversi in corso di terapia con inibitori dei check-point immunitari in pazienti con tumore solido che accedono in pronto soccorso Introduzione. I pazienti oncologici rappresentano una categoria di utenti di Pronto Soccorso (PS) con la quale il medico d’urgenza si deve frequentemente confrontare, sia per problematiche legate alla malattia tumorale sia per gli effetti collaterali legati alle terapie specifiche. L’avvento degli immune checkpoint inhibitors (ICIs) ha determinato notevoli progressi nella gestione di diversi tipi di tumori; tuttavia, anche questi farmaci non sono scevri da effetti collaterali (immune-related adverse events- irAEs) che nei casi più gravi possono causare l’accesso in PS. I medici d’urgenza devono pertanto conoscere gli effetti di tali terapie per individuare prontamente i pazienti che possono necessitare di gestioni specifiche e di ricovero. Materiali e Metodi. Abbiamo analizzato retrospettivamente i dati relativi ai pazienti che dal 2013 al 2021 hanno avviato una terapia con ICIs nel reparto di Oncologia dell’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo; in particolare, abbiamo valutato gli accessi nel PS dello stesso Ospedale di tali pazienti a partire dal momento dell’avvio della terapia sino ai sei mesi successivi all’ultima somministrazione. Gli accessi in PS sono stati classificati come non correlati, di dubbia correlazione ad irAEs e correlati ad irAEs sulla base di una revisione multidisciplinare delle cartelle. Outcome primario. Stimare e descrivere la prevalenza degli accessi in PS nei pazienti con tumore solido in terapia con ICIs, correlati ad irAEs o di dubbia correlazione ad irAEs. Risultati. Tra i 449 pazienti trattati con ICIs, sono avvenuti 457 accessi al PS relativi a 216 pazienti. I pazienti che hanno effettuato un accesso in PS avevano un’età mediana di 68 anni [61;74] e le neoplasie più frequenti erano polmone (42%), melanoma (20%) e rene-vescica (14%). Al 41% dei pazienti è stato assegnano un codice di triage ad elevata priorità (rosso/arancione/giallo); i sintomi di presentazione più frequenti sono risultati dolore (25%), dispnea (14%), scadimento delle condizioni generali (12%). Il 55% dei pazienti è stato ricoverato dopo la valutazione in PS; di questi, l’11% è stato ricoverato in un reparto di terapia intensiva o subintensiva. La mortalità intra-ospedaliera tra i pazienti ricoverati è stata del 19%. Gli accessi al PS correlati a un irAE sono stati 27 (5,9%), quelli di dubbia correlazione ad un irAE sono stati 15 (3,3%). Gli accessi per un irAE confermato sono risultati correlati a: polmoniti (12 accessi), coliti (5 accessi), epatiti e polimiositi (3 accessi ciascuno), piastrinopenia, miastenia, polineuropatia e scompenso cardiaco (un accesso ciascuno). Il tempo di insorgenza mediano tra l’avvio dell’ICI e l’accesso in PS per irAE è risultato di 21 [9;50] settimane. Complessivamente, nel 26,2% degli accessi correlati o di dubbia correlazione ad irAEs, il medico di pronto soccorso ha esplicitamente preso in considerazione la possibilità di irAE. Discussione e conclusioni. Nel nostro studio il 9,2% degli accessi effettuati dai pazienti in terapia con ICIs è risultato correlato o di dubbia correlazione ad irAEs. Le polmoniti sono risultate il tipo di irAE causa di accesso in PS più frequente. L’utilizzo degli ICIs espone i pazienti a irAEs potenzialmente gravi, che possono verificarsi anche molte settimane dopo l’inizio della terapia, pertanto i medici di emergenza devono saper identificare precocemente tali pazienti e considerare la possibilità di effetti collaterali legati a questi farmaci, in particolare riconoscendo coloro che necessitano di ricovero ospedaliero.File | Dimensione | Formato | |
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