Memoria e sistema motorio condividono un rapporto inestricabilmente complesso. Il nostro lavoro di ricerca punta ad indagare il ruolo della postura sulla capacità di ricordare e rievocare elenchi di verbi, utilizzati come stimoli visivi. La rappresentazione della memoria è stata reinterpretata in molte cornici esplicative, a partire da una concezione modulare, dove le conoscenze sono incapsulate e isolate ermeticamente, passando attraverso la metafora del computer fino ad arrivare alle moderne tecniche di neuro-imaging. Il punto di svolta, nonché cuore pulsante del nostro lavoro, passa attraverso il ruolo del corpo, il grande escluso per decenni dalla concettualizzazione dei processi mentali più evoluti, come la capacità di ricordare e rievocare ricordi. Sistema motorio e memoria condividono risorse e si influenzano reciprocamente. Da questo presupposto nascono le teorie embodied: una nuova frontiera capace di abbracciare il complesso rapporto tra mente e corpo. L'uomo interagisce con il mondo attraverso la propria dimensione corporea, il mondo a sua volta influenza, attraverso infiniti e continui stimoli ambientali, i processi cognitivi. Dalle interazioni con il mondo emergono le rappresentazioni della realtà circostante. Immaginare di compiere azioni, simulate mentalmente, influenza i processi cognitivi e soprattutto la capacità di ricordarle e rievocarle. La manipolazione del corpo è in grado di agire direttamente sulle funzioni cognitive, influenzandole e alterandole vistosamente. La letteratura è ricca di prove e di esperimenti che hanno messo in mostra le lacune della memoria. In particolar modo si è osservato come il corpo sia il principale alleato delle funzioni cognitivi superiori, tuttavia è capace di alterare i ricordi e manipolarli per mantenere alcune informazioni a discapito di altre. Le prove sperimentali che proponiamo tentano di offrire una spiegazione empirica di come la postura del corpo influenzi la capacità di ricordare alcune tipologie di stimoli visivi. Da diversi anni la figura dello psicologo sta tendando di costruirsi uno spazio nel mondo della giurisprudenza, declinando e interpretando le proprie conoscenze in ambito forense. Citiamo, a titolo esemplificativo, il coinvolgimento di figure professionali, prese a prestito dal campo della psicologia, nell'ascolto testimoniale. In conclusione, possiamo affermare che il contenuto della memoria risente dell'interpretazione degli eventi, capace di modificare in modo sostanziale gli eventi a cui assistiamo. All'interno di questa tesi abbiamo voluto indagare la relazione tra il sistema motorio e la memoria al fine di supportare uno sviluppo della ricerca in questa direzione: ampliare le conoscenze sui processi mnemonici coinvolti nella capacità di ricordare semplici azioni. Dimostrando l'esistenza di numerose distorsioni e manipolazioni negli stimoli rievocati vogliamo porre l'attenzione sulle esigenze prioritarie della psicologia della testimonianza: non trascurare nessun fattore implicato nell'alterazione della veridicità di un ricordo.

SISTEMA MOTORIO E MEMORIA: LA PARTECIPAZIONE DEL CORPO ALLA FORMAZIONE E AL RECUPERO DEI RICORDI

GUIDO, LORENZO
2019/2020

Abstract

Memoria e sistema motorio condividono un rapporto inestricabilmente complesso. Il nostro lavoro di ricerca punta ad indagare il ruolo della postura sulla capacità di ricordare e rievocare elenchi di verbi, utilizzati come stimoli visivi. La rappresentazione della memoria è stata reinterpretata in molte cornici esplicative, a partire da una concezione modulare, dove le conoscenze sono incapsulate e isolate ermeticamente, passando attraverso la metafora del computer fino ad arrivare alle moderne tecniche di neuro-imaging. Il punto di svolta, nonché cuore pulsante del nostro lavoro, passa attraverso il ruolo del corpo, il grande escluso per decenni dalla concettualizzazione dei processi mentali più evoluti, come la capacità di ricordare e rievocare ricordi. Sistema motorio e memoria condividono risorse e si influenzano reciprocamente. Da questo presupposto nascono le teorie embodied: una nuova frontiera capace di abbracciare il complesso rapporto tra mente e corpo. L'uomo interagisce con il mondo attraverso la propria dimensione corporea, il mondo a sua volta influenza, attraverso infiniti e continui stimoli ambientali, i processi cognitivi. Dalle interazioni con il mondo emergono le rappresentazioni della realtà circostante. Immaginare di compiere azioni, simulate mentalmente, influenza i processi cognitivi e soprattutto la capacità di ricordarle e rievocarle. La manipolazione del corpo è in grado di agire direttamente sulle funzioni cognitive, influenzandole e alterandole vistosamente. La letteratura è ricca di prove e di esperimenti che hanno messo in mostra le lacune della memoria. In particolar modo si è osservato come il corpo sia il principale alleato delle funzioni cognitivi superiori, tuttavia è capace di alterare i ricordi e manipolarli per mantenere alcune informazioni a discapito di altre. Le prove sperimentali che proponiamo tentano di offrire una spiegazione empirica di come la postura del corpo influenzi la capacità di ricordare alcune tipologie di stimoli visivi. Da diversi anni la figura dello psicologo sta tendando di costruirsi uno spazio nel mondo della giurisprudenza, declinando e interpretando le proprie conoscenze in ambito forense. Citiamo, a titolo esemplificativo, il coinvolgimento di figure professionali, prese a prestito dal campo della psicologia, nell'ascolto testimoniale. In conclusione, possiamo affermare che il contenuto della memoria risente dell'interpretazione degli eventi, capace di modificare in modo sostanziale gli eventi a cui assistiamo. All'interno di questa tesi abbiamo voluto indagare la relazione tra il sistema motorio e la memoria al fine di supportare uno sviluppo della ricerca in questa direzione: ampliare le conoscenze sui processi mnemonici coinvolti nella capacità di ricordare semplici azioni. Dimostrando l'esistenza di numerose distorsioni e manipolazioni negli stimoli rievocati vogliamo porre l'attenzione sulle esigenze prioritarie della psicologia della testimonianza: non trascurare nessun fattore implicato nell'alterazione della veridicità di un ricordo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/30043