The thesis aims to expose the relationship between Italo Calvino and the folk tales of the Italian oral tradition, with particular attention to the way the fantastic and the themes and figures of fairy tales influence the poetics of the writer and its development. The first chapter offers a first overview of the author’s life and works, with particular attention to the motivations that made possible the genesis of the book "Le Fiabe Italiane", commissioned by him on the initiative of the publisher Giulio Einaudi, highlighting the personality of Calvino and the particular tones and colors of which his writing is imbued; that they are worth the appointment of author "fairy-tale" and ensure that he is entrusted with the task of collecting and rewriting the Italian popular novels. The second chapter, on the other hand, explores in more detail the historical moment in which "Le Fiabe Italiane" are conceived as a strenna that includes the oral tradition stories, of which there is no complete and national collection that can be used by an audience of non-experts. After a first overview of the existing European fairy tales collections that serve as a model for the writer, first of all the "Kinder- und Hausmärchen" of the Grimm brothers, we move on to analyze the sources from which Italo Calvino extracts the material of the work, and the method used to organize such material and to create a uniform and coherent drafting, respecting regional particularities, both content and language. The third and final chapter finally examines some archetypes and figures that follow one another and evolve into different narrative forms. Starting from the "fable of Amore e Psiche", we analyze the way in which the narrative structure of the myth is proposed in some fairy tales of the Italian tradition, and how they are reflected in the novels of Italo Calvino structures and processes proper to the form-fairy tale. In this regard, we follow a parable that shows the change in the use of the fantastic in Calvinian poetry and how the function it performs evolves from the first novels to the last works of the author, with particular attention to the "Trilogy of the ancestors", "The invisible cities" and "The Castle of Crossed Destinies".
La tesi si propone di esporre il rapporto tra Italo Calvino e i racconti popolari della tradizione orale italiana, con particolare attenzione al modo in cui il fantastico ed i temi e le figure delle fiabe influenzano la poetica dello scrittore ed il suo sviluppo. Il primo capitolo offre una panoramica sulla vita e le opere dell'autore, con particolare attenzione alle motivazioni che hanno reso possibile la genesi del libro "Le Fiabe Italiane", da lui commissionato su iniziativa dell'editore Giulio Einaudi, evidenziando la personalità di Calvino e le particolari tonalità e colori di cui la sua scrittura è impregnata; che gli valgono la nomina di autore "fiabesco" e fanno sì che gli venga affidato il compito di raccogliere e riscrivere i racconti popolari italiani. Il secondo capitolo, invece, esplora più in dettaglio il momento storico in cui "Le Fiabe Italiane" sono concepite come una strenna che comprende le storie della tradizione orale, di cui non esiste ancora una collezione completa e nazionale fruibile da un pubblico di non esperti. Dopo una prima panoramica delle collezioni di fiabe europee esistenti che fungono da modello per lo scrittore, prime tra tutte i "Kinder- und Hausmärchen" dei fratelli Grimm, si passa ad analizzare le fonti da cui Italo Calvino estrapola il materiale dell'opera, e il metodo utilizzato per organizzare tale materiale e per creare una redazione uniforme e coerente, nel rispetto delle specificità regionali, tanto contenutistiche quanto linguistiche. Il terzo e ultimo capitolo esamina infine alcuni archetipi e figure che si susseguono e si evolvono in diverse forme narrative. Partendo dalla "favola di Amore e Psiche", analizziamo il modo in cui la struttura narrativa del mito viene proposta in alcune fiabe della tradizione italiana, e come si riflettono nei romanzi di Italo Calvino strutture e processi propri della forma-fiaba. A questo proposito, seguiamo una parabola che mostra il cambiamento nell'uso del fantastico nella poetica calviniana e come la funzione che svolge si evolve dai primi romanzi alle ultime opere dell'autore, con particolare attenzione alla "Trilogia degli antenati", "Le città invisibili" e "Il castello dei destini incrociati".
Fuori dal labirinto. Italo Calvino, le fiabe italiane e l'incessante metamorfosi degli archetipi.
ROSSI, SILVIA
2020/2021
Abstract
La tesi si propone di esporre il rapporto tra Italo Calvino e i racconti popolari della tradizione orale italiana, con particolare attenzione al modo in cui il fantastico ed i temi e le figure delle fiabe influenzano la poetica dello scrittore ed il suo sviluppo. Il primo capitolo offre una panoramica sulla vita e le opere dell'autore, con particolare attenzione alle motivazioni che hanno reso possibile la genesi del libro "Le Fiabe Italiane", da lui commissionato su iniziativa dell'editore Giulio Einaudi, evidenziando la personalità di Calvino e le particolari tonalità e colori di cui la sua scrittura è impregnata; che gli valgono la nomina di autore "fiabesco" e fanno sì che gli venga affidato il compito di raccogliere e riscrivere i racconti popolari italiani. Il secondo capitolo, invece, esplora più in dettaglio il momento storico in cui "Le Fiabe Italiane" sono concepite come una strenna che comprende le storie della tradizione orale, di cui non esiste ancora una collezione completa e nazionale fruibile da un pubblico di non esperti. Dopo una prima panoramica delle collezioni di fiabe europee esistenti che fungono da modello per lo scrittore, prime tra tutte i "Kinder- und Hausmärchen" dei fratelli Grimm, si passa ad analizzare le fonti da cui Italo Calvino estrapola il materiale dell'opera, e il metodo utilizzato per organizzare tale materiale e per creare una redazione uniforme e coerente, nel rispetto delle specificità regionali, tanto contenutistiche quanto linguistiche. Il terzo e ultimo capitolo esamina infine alcuni archetipi e figure che si susseguono e si evolvono in diverse forme narrative. Partendo dalla "favola di Amore e Psiche", analizziamo il modo in cui la struttura narrativa del mito viene proposta in alcune fiabe della tradizione italiana, e come si riflettono nei romanzi di Italo Calvino strutture e processi propri della forma-fiaba. A questo proposito, seguiamo una parabola che mostra il cambiamento nell'uso del fantastico nella poetica calviniana e come la funzione che svolge si evolve dai primi romanzi alle ultime opere dell'autore, con particolare attenzione alla "Trilogia degli antenati", "Le città invisibili" e "Il castello dei destini incrociati".File | Dimensione | Formato | |
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