The work of Carol Rama (Turin, 1918-2015), an extremely prolific artist open to all kinds of experimentation, began in the 1930s. Her work, however, struggled to gain the recognition it deserved. Irregular, eccentric, with intrusive and pervasive life memories, her first exhibition, in 1945, was closed for obscenity even before the inauguration and some of her works were confiscated and never returned. It was only in 1985 that the gradual process of affirmation of the Turin artist began, thanks to his meeting with Lea Vergine, curator and art critic. Although it is still too early to speak of fame, 2003 marked a break with the previous period: Carol Rama received the Golden Lion for Lifetime Achievement at the Venice Biennale. This paper aims to analyse the critical historiography following this recognition. The first phase, from 2003 to 2014, focuses in particular on the main trends of criticism about the artist. The second phase, from 2014 to 2019, opens in correspondence with a further gap identified in the year of the beginning of La passione secondo Carol Rama (The Passion According to Carol Rama), an exhibition hosted by various European countries, which, starting from MACBA in Barcelona in 2014, concludes in 2016 at the Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea (GAM) in Turin. In this part, a selection of essays that are particularly useful in combining the recent declinations of criticism in an overall view are examined. A final in-depth analysis, dedicated to Carol Rama's artistic and intellectual acquaintances, begins with an interview with Maria Cristina Mundici, member of the Scientific Committee of the Carol Rama Archive. ​

L’attività di Carol Rama (Torino, 1918-2015), artista estremamente prolifica e aperta a ogni tipo di sperimentazione, ha inizio negli anni Trenta del Novecento. Il suo lavoro però stenta a ottenere il giusto riconoscimento. Irregolare, eccentrica, con ricordi di vita invadenti e pervasivi, la sua prima mostra, nel 1945, viene chiusa per oscenità ancora prima dell’inaugurazione e alcune delle sue opere sono sequestrate e mai restituite. Solo nel 1985 inizia il graduale processo di affermazione dell’artista torinese grazie all’incontro con Lea Vergine, curatrice e critica d’arte. Nonostante sia ancora prematuro parlare di fama, il 2003 segna una cesura rispetto al periodo precedente: Carol Rama riceve il Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia. Questo lavoro si propone di analizzare la storiografia critica posteriore a tale riconoscimento. La prima fase, dal 2003 al 2014, si concentra in particolare sulle principali tendenze della critica sull’artista. La seconda fase, dal 2014 al 2019, si apre in corrispondenza di un’ulteriore diaframma individuato nell’anno d’inizio de La passione secondo Carol Rama, esposizione ospitata da diversi Paesi europei, che partendo dal MACBA di Barcellona nel 2014 giunge a conclusione nel 2016 presso la Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea (GAM) di Torino. Vengono in questo caso presi in esame alcuni saggi particolarmente utili a coniugare in una visione d’insieme le declinazioni recenti della critica. Un ultimo approfondimento, dedicato alle frequentazioni artistiche e intellettuali di Carol Rama, prende avvio da un’intervista a Maria Cristina Mundici, membro del Comitato Scientifico dell’Archivio Carol Rama. ​

Carol Rama. Soggetto e oggetto critico (2003 - 2019)

MARTINI, MARGHERITA
2019/2020

Abstract

L’attività di Carol Rama (Torino, 1918-2015), artista estremamente prolifica e aperta a ogni tipo di sperimentazione, ha inizio negli anni Trenta del Novecento. Il suo lavoro però stenta a ottenere il giusto riconoscimento. Irregolare, eccentrica, con ricordi di vita invadenti e pervasivi, la sua prima mostra, nel 1945, viene chiusa per oscenità ancora prima dell’inaugurazione e alcune delle sue opere sono sequestrate e mai restituite. Solo nel 1985 inizia il graduale processo di affermazione dell’artista torinese grazie all’incontro con Lea Vergine, curatrice e critica d’arte. Nonostante sia ancora prematuro parlare di fama, il 2003 segna una cesura rispetto al periodo precedente: Carol Rama riceve il Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia. Questo lavoro si propone di analizzare la storiografia critica posteriore a tale riconoscimento. La prima fase, dal 2003 al 2014, si concentra in particolare sulle principali tendenze della critica sull’artista. La seconda fase, dal 2014 al 2019, si apre in corrispondenza di un’ulteriore diaframma individuato nell’anno d’inizio de La passione secondo Carol Rama, esposizione ospitata da diversi Paesi europei, che partendo dal MACBA di Barcellona nel 2014 giunge a conclusione nel 2016 presso la Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea (GAM) di Torino. Vengono in questo caso presi in esame alcuni saggi particolarmente utili a coniugare in una visione d’insieme le declinazioni recenti della critica. Un ultimo approfondimento, dedicato alle frequentazioni artistiche e intellettuali di Carol Rama, prende avvio da un’intervista a Maria Cristina Mundici, membro del Comitato Scientifico dell’Archivio Carol Rama. ​
ITA
The work of Carol Rama (Turin, 1918-2015), an extremely prolific artist open to all kinds of experimentation, began in the 1930s. Her work, however, struggled to gain the recognition it deserved. Irregular, eccentric, with intrusive and pervasive life memories, her first exhibition, in 1945, was closed for obscenity even before the inauguration and some of her works were confiscated and never returned. It was only in 1985 that the gradual process of affirmation of the Turin artist began, thanks to his meeting with Lea Vergine, curator and art critic. Although it is still too early to speak of fame, 2003 marked a break with the previous period: Carol Rama received the Golden Lion for Lifetime Achievement at the Venice Biennale. This paper aims to analyse the critical historiography following this recognition. The first phase, from 2003 to 2014, focuses in particular on the main trends of criticism about the artist. The second phase, from 2014 to 2019, opens in correspondence with a further gap identified in the year of the beginning of La passione secondo Carol Rama (The Passion According to Carol Rama), an exhibition hosted by various European countries, which, starting from MACBA in Barcelona in 2014, concludes in 2016 at the Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea (GAM) in Turin. In this part, a selection of essays that are particularly useful in combining the recent declinations of criticism in an overall view are examined. A final in-depth analysis, dedicated to Carol Rama's artistic and intellectual acquaintances, begins with an interview with Maria Cristina Mundici, member of the Scientific Committee of the Carol Rama Archive. ​
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/29811