Allo stato attuale, le tecnologie di manipolazione genetica non consentono di realizzare trasformazioni così profonde del genere descritto in questo lavoro. Tuttavia, recenti studi hanno mostrato come l’introduzione di copie di geni di origine umana abbia comportato modificazioni nei soggetti animali coinvolti. In un caso, l’immissione del gene umano ARHGAP11B nel feto di una scimmia cebide ha causato l’espansione della neocorteccia, porzione della corteccia cerebrale sede di quelle funzioni cognitive superiori tipicamente umane. Un simile ricerca, condotta su undici macachi rhesus transgenici, portatori del gene umano MCPH1, ha riportato variazioni nel periodo di maturazione neuronale e di plasticità neurale, oltre che un miglioramento delle performance nel test sulla memoria DMS (delayed-matching-to-sample). Alla luce di un simile esito, per quanto sia un’eventualità futura nel tempo, si pone la necessità di avviare la riflessione riguardo la possibilità di ottenere animali intelligenti quanto gli uomini. Rispondendo a questo scopo, il presente lavoro tenta di fornire delle considerazioni a riguardo. Esso si articola in due momenti. In primis, si prefigge di indagare questioni di carattere preliminare, ossia antecedenti all’enhancement come: la presenza di divieti di principio contro la manipolazione animale; la qualità intrinseca dell’esistenza animale in termini di benessere e felicità, la cui constatazione di un’inferiorità rispetto a quella umana è a fondamento del sostegno favorevole alla pratica da parte di autori quali George Dvorsky; l’incapacità di espressione di un consenso. La seconda parte è rivolta, invece, a costruire ed esplorare la realtà di un ipotetico post-enhancement: chi è e come appare il nuovo soggetto animale che si delinea di fronte ai nostri occhi? Si cerca di meglio comprendere questo nuovo individuo, a partire da riflessioni sull’appartenenza di specie, sulla sua psicologia e sulle modalità in cui si viene a configurare la sua nuova relazione con l’essere umano.
L'animale intelligente. Considerazioni morali sull'enhancement animale di tipo cognitivo
POZZEBON, MATTIA
2019/2020
Abstract
Allo stato attuale, le tecnologie di manipolazione genetica non consentono di realizzare trasformazioni così profonde del genere descritto in questo lavoro. Tuttavia, recenti studi hanno mostrato come l’introduzione di copie di geni di origine umana abbia comportato modificazioni nei soggetti animali coinvolti. In un caso, l’immissione del gene umano ARHGAP11B nel feto di una scimmia cebide ha causato l’espansione della neocorteccia, porzione della corteccia cerebrale sede di quelle funzioni cognitive superiori tipicamente umane. Un simile ricerca, condotta su undici macachi rhesus transgenici, portatori del gene umano MCPH1, ha riportato variazioni nel periodo di maturazione neuronale e di plasticità neurale, oltre che un miglioramento delle performance nel test sulla memoria DMS (delayed-matching-to-sample). Alla luce di un simile esito, per quanto sia un’eventualità futura nel tempo, si pone la necessità di avviare la riflessione riguardo la possibilità di ottenere animali intelligenti quanto gli uomini. Rispondendo a questo scopo, il presente lavoro tenta di fornire delle considerazioni a riguardo. Esso si articola in due momenti. In primis, si prefigge di indagare questioni di carattere preliminare, ossia antecedenti all’enhancement come: la presenza di divieti di principio contro la manipolazione animale; la qualità intrinseca dell’esistenza animale in termini di benessere e felicità, la cui constatazione di un’inferiorità rispetto a quella umana è a fondamento del sostegno favorevole alla pratica da parte di autori quali George Dvorsky; l’incapacità di espressione di un consenso. La seconda parte è rivolta, invece, a costruire ed esplorare la realtà di un ipotetico post-enhancement: chi è e come appare il nuovo soggetto animale che si delinea di fronte ai nostri occhi? Si cerca di meglio comprendere questo nuovo individuo, a partire da riflessioni sull’appartenenza di specie, sulla sua psicologia e sulle modalità in cui si viene a configurare la sua nuova relazione con l’essere umano.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/29774