Questa tesi ha voluto dimostrare come la moda camp possa essere indossata da chiunque, andando oltre le divisioni di genere e status sociale descrivendo alcuni avvenimenti storici che hanno ricoperto quattro secoli e qualche anno attuale, ovvero dal Seicento fino agli anni Duemila, sottolineando alcuni elementi salienti come la nascita nel Settecento dei primi pub per soli pederasti, ovvero le Molly Houses, o ancora i moti rivoluzionari di Stonewall avvenuti alla fine degli anni ’60. Andando avanti, sono stati aggiunti dei testi quali “Notes on Camp” di Susan Sontag e “Mother Camp: Female Impersonators in America” di Esther Newton che hanno dato un’infarinatura generale al termine cardine dell’intero elaborato, descrivendo diverse accezioni del vocabolo stesso. Infatti, il termine camp si riferisce all’uso deliberato, consapevole e sofisticato del kitsch nell’arte, nell’abbigliamento ma anche negli atteggiamenti. Si è poi passati alla sfera cinematografica e musicale, discutendo di alcuni cantanti quali Madonna, Lady Gaga (citata anche nel titolo di questo studio con la sua celebre canzone “Born this way”, ricordando come si è nati in questo modo, sfondando pregiudizi di massa che sfociano nell’omofobia e nelle critiche rivolte, sebbene in secondo piano, all’abbigliamento di molto giovani) e qualche accenno all’ambiente italiano, come la personalità di Renato Zero e Achille Lauro sottolineando come, questo fenomeno, non è comunque estraneo nella nostra cultura. Successivamente, si è parlato anche di alcuni film specifici come “Star Wars”, aggiungendo la descrizione del guardaroba della senatrice Padmé e “Hunger Games” con lo stravagante personaggio di Effie Trinket, sfociando in alcuni eventi mondani quali i VMAs o il Met Gala che sono stati palcoscenico di una sfilata bizzarra di colori e vestiti camp, soprattutto nel 2019. In conclusione, si è voluta dare una sfumatura di questo fenomeno passando prima dalla storia, ossia dalla monarchia del Re Sole, periodo in cui effettivamente sembra essere nato il camp, arrivando alla fantasia Disney e ad alcuni personaggi consoni all’argomento, quali il Cappellaio Matto di “Alice nel Paese delle Meraviglie” e il Genio della Lampada di “Aladdin”. Inoltre, sono stati analizzati nello specifico i live action che stanno esordendo in questi ultimi anni, mostrando come la moda camp si possa vedere in molti film odierni e passati.

Born this way. Il fenomeno camp dal Re Sole al Genio della Lampada

NICCOLAI, ARIANNA
2019/2020

Abstract

Questa tesi ha voluto dimostrare come la moda camp possa essere indossata da chiunque, andando oltre le divisioni di genere e status sociale descrivendo alcuni avvenimenti storici che hanno ricoperto quattro secoli e qualche anno attuale, ovvero dal Seicento fino agli anni Duemila, sottolineando alcuni elementi salienti come la nascita nel Settecento dei primi pub per soli pederasti, ovvero le Molly Houses, o ancora i moti rivoluzionari di Stonewall avvenuti alla fine degli anni ’60. Andando avanti, sono stati aggiunti dei testi quali “Notes on Camp” di Susan Sontag e “Mother Camp: Female Impersonators in America” di Esther Newton che hanno dato un’infarinatura generale al termine cardine dell’intero elaborato, descrivendo diverse accezioni del vocabolo stesso. Infatti, il termine camp si riferisce all’uso deliberato, consapevole e sofisticato del kitsch nell’arte, nell’abbigliamento ma anche negli atteggiamenti. Si è poi passati alla sfera cinematografica e musicale, discutendo di alcuni cantanti quali Madonna, Lady Gaga (citata anche nel titolo di questo studio con la sua celebre canzone “Born this way”, ricordando come si è nati in questo modo, sfondando pregiudizi di massa che sfociano nell’omofobia e nelle critiche rivolte, sebbene in secondo piano, all’abbigliamento di molto giovani) e qualche accenno all’ambiente italiano, come la personalità di Renato Zero e Achille Lauro sottolineando come, questo fenomeno, non è comunque estraneo nella nostra cultura. Successivamente, si è parlato anche di alcuni film specifici come “Star Wars”, aggiungendo la descrizione del guardaroba della senatrice Padmé e “Hunger Games” con lo stravagante personaggio di Effie Trinket, sfociando in alcuni eventi mondani quali i VMAs o il Met Gala che sono stati palcoscenico di una sfilata bizzarra di colori e vestiti camp, soprattutto nel 2019. In conclusione, si è voluta dare una sfumatura di questo fenomeno passando prima dalla storia, ossia dalla monarchia del Re Sole, periodo in cui effettivamente sembra essere nato il camp, arrivando alla fantasia Disney e ad alcuni personaggi consoni all’argomento, quali il Cappellaio Matto di “Alice nel Paese delle Meraviglie” e il Genio della Lampada di “Aladdin”. Inoltre, sono stati analizzati nello specifico i live action che stanno esordendo in questi ultimi anni, mostrando come la moda camp si possa vedere in molti film odierni e passati.
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