Parlare di makeup al giorno d’oggi significa, spesso, parlare unicamente di prodotti di bellezza. I social network, in particolare, costituiscono il principale mezzo di comunicazione per promuovere tendenze e per vendere, a una massa indefinita di pubblico, prodotti pronti a far parte della makeup routine di chi desiderare migliorare o modificare il proprio aspetto. Ma “truccare” non equivale a saper applicare, più o meno correttamente, rossetti, ombretti e quant’altro sul volto. Nel trucco si individuano una molteplicità di funzioni finalizzate a soddisfare le esigenze proprie di diversi contesti. In questo lavoro sono stati analizzati i mondi delle rappresentazioni teatrali e delle rappresentazioni cinematografiche attraverso il trucco. Dipingere il volto, infatti, significa anche mutare aspetto, ruolo, talvolta carattere, per dar vita ad un personaggio. Lo sviluppo di questa tesi ha percorso la storia del trucco teatrale e cinematografico, illustrando problematiche e motivi che hanno condotto attori e professionisti a individuare nuovi prodotti e tecniche per applicare il makeup sul volto degli attori. L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di rivendicare l’importanza del trucco nel mondo del teatro e del cinema, e quindi l’importanza della professione del truccatore – argomenti ai quali viene riservato poco spazio nei manuali. A tal proposito sono stati proposti esempi di makeup artist che hanno fornito preziosi contributi nel dar forma e vita ai personaggi, rendendoli reali. L’unione dei termini “makeup” e “artist” identifica esplicitamente il truccatore come un artista. L’artista del trucco crea a tutti gli effetti opere d’arte, traducendo l’idea del regista su una tela di grandi dimensioni: il corpo e, con esso, il volto. Pertanto, Make-up, Make art: il trucco è storia; è studio; è disciplina; è arte.
Makeup, Make art: l'arte del trucco tra teatro e cinema
PIZZIMENTI, CATERINA
2019/2020
Abstract
Parlare di makeup al giorno d’oggi significa, spesso, parlare unicamente di prodotti di bellezza. I social network, in particolare, costituiscono il principale mezzo di comunicazione per promuovere tendenze e per vendere, a una massa indefinita di pubblico, prodotti pronti a far parte della makeup routine di chi desiderare migliorare o modificare il proprio aspetto. Ma “truccare” non equivale a saper applicare, più o meno correttamente, rossetti, ombretti e quant’altro sul volto. Nel trucco si individuano una molteplicità di funzioni finalizzate a soddisfare le esigenze proprie di diversi contesti. In questo lavoro sono stati analizzati i mondi delle rappresentazioni teatrali e delle rappresentazioni cinematografiche attraverso il trucco. Dipingere il volto, infatti, significa anche mutare aspetto, ruolo, talvolta carattere, per dar vita ad un personaggio. Lo sviluppo di questa tesi ha percorso la storia del trucco teatrale e cinematografico, illustrando problematiche e motivi che hanno condotto attori e professionisti a individuare nuovi prodotti e tecniche per applicare il makeup sul volto degli attori. L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di rivendicare l’importanza del trucco nel mondo del teatro e del cinema, e quindi l’importanza della professione del truccatore – argomenti ai quali viene riservato poco spazio nei manuali. A tal proposito sono stati proposti esempi di makeup artist che hanno fornito preziosi contributi nel dar forma e vita ai personaggi, rendendoli reali. L’unione dei termini “makeup” e “artist” identifica esplicitamente il truccatore come un artista. L’artista del trucco crea a tutti gli effetti opere d’arte, traducendo l’idea del regista su una tela di grandi dimensioni: il corpo e, con esso, il volto. Pertanto, Make-up, Make art: il trucco è storia; è studio; è disciplina; è arte.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/29757