Si tratta di un lavoro interdisciplinare in cui auspico di avere messo a frutto sia le conoscenze acquisite con la mia prima laurea magistrale in sociologia, sia la mia passione per lo studio delle questioni penalistiche. Alla base del progetto vi è una personale attenzione per la disciplina della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro, oltre che per la problematica dell'efficacia e dell'implementazione delle norme giuridiche. Una volta scelto l'argomento della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro ho individuato i due obiettivi principali. Il primo riguarda l'attuazione delle tutele previste dalla legge per alcuni tipi particolari di lavoratori atipici: i riders ed i braccianti stagionali agricoli. Il secondo obiettivo, invece, attiene alla comprensione del fenomeno del “caporalato” che coinvolge anche le tipologie di lavoratori sopracitate. Nel primo capitolo affronto le questioni strettamente giuridiche relative alla sicurezza ed alla salute dei lavoratori autonomi. Per la trattazione degli argomenti baso il mio studio: sugli elementi del diritto penale del lavoro; sulla teoria generale del diritto penale e su alcuni principi del diritto del lavoro. Le fonti normative sono riportate in ordine gerarchico: in primo luogo le Direttive ed i Trattati istitutivi dell'Unione Europea, ormai riconosciute come fonti primarie per il nostro ordinamento; in secondo luogo la normativa nazionale dalla Costituzione alla normativa di settore. Dopo l'analisi delle fonti mi concentro sulla giurisprudenza nazionale recente, ritenuta particolarmente innovativa ed integrativa dell'attività legislativa. Il primo capitolo prosegue poi con una riflessione sulla responsabilità e nello specifico sul dolo del datore di lavoro. Gli altri argomenti trattati nel capitolo sono: l'individuazione di una nuova frontiera della tutela – il mobbing – e le recenti indagini giudiziarie sugli infortuni sul lavoro e sul “caporalato”. Il secondo capitolo è dedicato, invece, allo studio sociologico dell'efficacia e dell'implementazione delle norme giuridiche: partendo da una ricerca di Amedeo Cottino del 1973 sui lavoratori a cottimo, sino ad arrivare all'attualità della normativa emergenziale contro la diffusione del Covid-19. I problemi dell'efficacia e dell'implementazione delle norme sono affrontati con un approccio socio-antropologico, improntato all'individuazione di possibili soluzioni innovative. A tale fine cito sia studi classici della sociologia del diritto e della devianza e dell'antropologia giuridica, sia approcci recenti. La parte finale della tesi è dedicata all'analisi dei dati della ricerca empirica: è stato utilizzato un campione di dieci interviste qualitative a soggetti che, a vario titolo, hanno a che fare con i lavoratori autonomi. Il loro apporto è stato fondamentale per delineare un quadro di alcune criticità tipiche dei lavoratori atipici: la carenza di tutele contro gli infortuni sul lavoro (soprattutto in itinere) e per la salute; l'assoggettamento a condotte riconducibili all'intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro (ex art. 603 bis c.p.).

I LAVORATORI ATIPICI DALLA TUTELA INFORTUNISTICA E DELLA SALUTE AL CAPORALATO: UNA RICERCA SOCIO-GIURIDICA

DI GIULIO, TATIANA
2019/2020

Abstract

Si tratta di un lavoro interdisciplinare in cui auspico di avere messo a frutto sia le conoscenze acquisite con la mia prima laurea magistrale in sociologia, sia la mia passione per lo studio delle questioni penalistiche. Alla base del progetto vi è una personale attenzione per la disciplina della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro, oltre che per la problematica dell'efficacia e dell'implementazione delle norme giuridiche. Una volta scelto l'argomento della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro ho individuato i due obiettivi principali. Il primo riguarda l'attuazione delle tutele previste dalla legge per alcuni tipi particolari di lavoratori atipici: i riders ed i braccianti stagionali agricoli. Il secondo obiettivo, invece, attiene alla comprensione del fenomeno del “caporalato” che coinvolge anche le tipologie di lavoratori sopracitate. Nel primo capitolo affronto le questioni strettamente giuridiche relative alla sicurezza ed alla salute dei lavoratori autonomi. Per la trattazione degli argomenti baso il mio studio: sugli elementi del diritto penale del lavoro; sulla teoria generale del diritto penale e su alcuni principi del diritto del lavoro. Le fonti normative sono riportate in ordine gerarchico: in primo luogo le Direttive ed i Trattati istitutivi dell'Unione Europea, ormai riconosciute come fonti primarie per il nostro ordinamento; in secondo luogo la normativa nazionale dalla Costituzione alla normativa di settore. Dopo l'analisi delle fonti mi concentro sulla giurisprudenza nazionale recente, ritenuta particolarmente innovativa ed integrativa dell'attività legislativa. Il primo capitolo prosegue poi con una riflessione sulla responsabilità e nello specifico sul dolo del datore di lavoro. Gli altri argomenti trattati nel capitolo sono: l'individuazione di una nuova frontiera della tutela – il mobbing – e le recenti indagini giudiziarie sugli infortuni sul lavoro e sul “caporalato”. Il secondo capitolo è dedicato, invece, allo studio sociologico dell'efficacia e dell'implementazione delle norme giuridiche: partendo da una ricerca di Amedeo Cottino del 1973 sui lavoratori a cottimo, sino ad arrivare all'attualità della normativa emergenziale contro la diffusione del Covid-19. I problemi dell'efficacia e dell'implementazione delle norme sono affrontati con un approccio socio-antropologico, improntato all'individuazione di possibili soluzioni innovative. A tale fine cito sia studi classici della sociologia del diritto e della devianza e dell'antropologia giuridica, sia approcci recenti. La parte finale della tesi è dedicata all'analisi dei dati della ricerca empirica: è stato utilizzato un campione di dieci interviste qualitative a soggetti che, a vario titolo, hanno a che fare con i lavoratori autonomi. Il loro apporto è stato fondamentale per delineare un quadro di alcune criticità tipiche dei lavoratori atipici: la carenza di tutele contro gli infortuni sul lavoro (soprattutto in itinere) e per la salute; l'assoggettamento a condotte riconducibili all'intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro (ex art. 603 bis c.p.).
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