Although the hypothesis that climate change can influence the occurrence of slope instability phenomena has been known for some time, there are relatively few specific studies in which high altitude landslides are analysed as climate indicators. The present thesis work presents a comparative analysis of 1) a dataset of 392 landslides occurred in the Italian Alps above 1500 m a.s.l. in the period 2000-2020 and 2) contemporary climatic series (precipitation and temperature) recorded by 5 stations distributed in the same territory. In the dataset, only those instability phenomena characterized by defined spatial and temporal location were considered. Open source Geographic Information Systems were used for the spatial and geomorphological analysis of landslides. Statistical inference was applied to the analysis of the time series, focusing on hypothesis testing. The stationarity of the series was investigated for both datasets, focusing on identifying trends and any discontinuities through specific statistical tests. The results show a greater landslide susceptibility in areas with 1) higher slope angle, 2) in permafrost conditions, 3) above 2000 m elevation, 4) facing north. There are also specularities of increasing trends and discontinuities between the series of landslides and temperatures, especially for the minimum ones. These facts, together with the clear increase in events on slopes in permafrost conditions, compared to a substantial stationarity in the number of events documented in the last twenty years for slopes without permafrost, are in favour of climate warming possibly controlling frequency of high altitude landslides in the Italian Alps.

Nonostante l'ipotesi che i cambiamenti climatici possano influenzare l'occorrenza di fenomeni di instabilità di versante sia nota da tempo, sono relativamente pochi gli studi specifici in cui le frane d'alta quota vengono analizzate come indicatori climatici. Il presente lavoro di tesi presenta un'analisi comparata di un dataset di 392 eventi franosi occorsi nelle Alpi italiane sopra i 1500 m s.l.m. nel periodo 2000-2020 e di serie climatiche (precipitazione e temperatura) contemporanee registrate da 5 stazioni distribuite nello stesso territorio. Nel dataset sono stati considerati solo quei fenomeni di instabilità caratterizzati da ubicazione spaziale e temporale definite. Per l'analisi spaziale e geomorfologica degli eventi franosi sono stati utilizzati Sistemi Informativi Geografici open source. Per l'analisi delle serie storiche è stata applicata l'inferenza statistica, concentrandosi sulla verifica di ipotesi. Di entrambi i dataset è stata indagata la stazionarietà delle serie, concentrandosi sull'individuazione di trend e di eventuali discontinuità tramite appositi test statistici. I risultati mostrano una maggiore suscettibilità all'instabilità di versante di zone con pendenza elevata, in condizioni di permafrost e, per quote superiori a 2000 metri, esposte verso nord. Si registrano inoltre specularità dei trend di crescita e delle discontinuità fra le serie degli eventi franosi e delle temperature, soprattutto per quelle minime. Questi fatti, unitamente alla netta tendenza all'aumento degli eventi in versanti in condizione di permafrost, rispetto ad una sostanziale stazionarietà nel numero di eventi documentati nell'ultimo ventennio per versanti privi di permafrost, sono a favore di un controllo del riscaldamento climatico in atto sulla frequenza delle frane in alta quota delle Alpi italiane.

Frane ad alta quota nelle Alpi Italiane nel periodo 2000-2020: Analisi dei principali fattori geomorfologici e climatici che ne condizionano modalità e tempistiche di distacco

GUERINI, MICHELE
2019/2020

Abstract

Nonostante l'ipotesi che i cambiamenti climatici possano influenzare l'occorrenza di fenomeni di instabilità di versante sia nota da tempo, sono relativamente pochi gli studi specifici in cui le frane d'alta quota vengono analizzate come indicatori climatici. Il presente lavoro di tesi presenta un'analisi comparata di un dataset di 392 eventi franosi occorsi nelle Alpi italiane sopra i 1500 m s.l.m. nel periodo 2000-2020 e di serie climatiche (precipitazione e temperatura) contemporanee registrate da 5 stazioni distribuite nello stesso territorio. Nel dataset sono stati considerati solo quei fenomeni di instabilità caratterizzati da ubicazione spaziale e temporale definite. Per l'analisi spaziale e geomorfologica degli eventi franosi sono stati utilizzati Sistemi Informativi Geografici open source. Per l'analisi delle serie storiche è stata applicata l'inferenza statistica, concentrandosi sulla verifica di ipotesi. Di entrambi i dataset è stata indagata la stazionarietà delle serie, concentrandosi sull'individuazione di trend e di eventuali discontinuità tramite appositi test statistici. I risultati mostrano una maggiore suscettibilità all'instabilità di versante di zone con pendenza elevata, in condizioni di permafrost e, per quote superiori a 2000 metri, esposte verso nord. Si registrano inoltre specularità dei trend di crescita e delle discontinuità fra le serie degli eventi franosi e delle temperature, soprattutto per quelle minime. Questi fatti, unitamente alla netta tendenza all'aumento degli eventi in versanti in condizione di permafrost, rispetto ad una sostanziale stazionarietà nel numero di eventi documentati nell'ultimo ventennio per versanti privi di permafrost, sono a favore di un controllo del riscaldamento climatico in atto sulla frequenza delle frane in alta quota delle Alpi italiane.
ITA
Although the hypothesis that climate change can influence the occurrence of slope instability phenomena has been known for some time, there are relatively few specific studies in which high altitude landslides are analysed as climate indicators. The present thesis work presents a comparative analysis of 1) a dataset of 392 landslides occurred in the Italian Alps above 1500 m a.s.l. in the period 2000-2020 and 2) contemporary climatic series (precipitation and temperature) recorded by 5 stations distributed in the same territory. In the dataset, only those instability phenomena characterized by defined spatial and temporal location were considered. Open source Geographic Information Systems were used for the spatial and geomorphological analysis of landslides. Statistical inference was applied to the analysis of the time series, focusing on hypothesis testing. The stationarity of the series was investigated for both datasets, focusing on identifying trends and any discontinuities through specific statistical tests. The results show a greater landslide susceptibility in areas with 1) higher slope angle, 2) in permafrost conditions, 3) above 2000 m elevation, 4) facing north. There are also specularities of increasing trends and discontinuities between the series of landslides and temperatures, especially for the minimum ones. These facts, together with the clear increase in events on slopes in permafrost conditions, compared to a substantial stationarity in the number of events documented in the last twenty years for slopes without permafrost, are in favour of climate warming possibly controlling frequency of high altitude landslides in the Italian Alps.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/29691