The negative effects of climate change have a significant impact both on the environment and the economy, as well as social and human health conditions, to the extent that world governments are implementing strict regulations to reduce air pollution. Incinerators represent one of the most debated causes of pollution, and despite being subject to strict legislation, they almost always manage to generate bitter conflicts amongst citizens, public and political authorities. In this context, inappropriate remedies and measures are often adopted, when instead it would be best to manage conflicts with adequate prevention techniques and methods. The thesis examines the politics of waste siting, their relationship to government and the strategies and existing approaches to waste siting facilities such as voluntary choice siting of Don Munton, the negotiation and conflict resolution proposed by Fisher and Ury, and the indications of Prof. Bobbio. Scope of research is evaluate different methods on how to communicate and involve properly the citizens to reach a mutual satisfy agreement. The Moniter project went in this direction. It's a research carried out for Emilia Romagna incinerators in which had the purpose of elaborating guidelines which, made available to the stakeholders, had the target to reduce the number of conflicts through effective communication and greater participation of the various stakeholders. The thesis is developed in four chapters: 1) consequences, technologies, sources and types of pollutants released into the atmosphere from incineration plants, 2) concept, reasons and definition of conflict, actors involved, interests at stake, public opinion's perception, procedures that can be adopted to limit them 3) conflict management models: democratic choice by Don Munton, negotiation techniques proposed by Fisher and Ury and description of the Moniter project; 4) procedures adopted for the construction of the Parma incinerator, communication and involvement actions adopted, analysis of local conflicts. The picture that appears is that in territorial conflicts the object of the dispute is not unique and understanding the reasons is essential. Also for the Parma incinerator, as happened for others, the community has not been involved from the beginning on the decision-making process as well as a properly and proactive communication between the actors involved has not been activated. The tendency of public administrations is to take unilateral decisions rather than trying to lead social, economic and institutional complexity from the beginning. In addition, bad information can feed misunderstandings and divert attention from the real objectives of the protest and overshadow scientific data. The risk of a conflict is almost always that of slowing down the time of realization, raising the costs, and increasing public distrust of the institutions. Territorial conflicts are critical situations with many faces that cannot be eliminated and precisely for this reason the approaches to deal with them must also be specific according to the contextual situations in place. The principle highlighted is that it is necessary to know the relationships well and the difficult dynamics of mutual influence between the political system, public opinion and the media, in order to limit conflicts and offer public opinion as a source of credible information attentive to environment and citizens health, it is necessary that the governements take inspiration from the expert suggestions and to learn from the errors of past experiences.
Gli effetti negativi del cambiamento climatico hanno un impatto notevole sia sull'ambiente sia sulle condizioni economiche, sociali e di salute dell'uomo tanto che i governi mondiali stanno attuando normative stringenti per ridurre l'inquinamento atmosferico. Gli inceneritori rappresentano una delle cause inquinanti più discusse, e nonostante siano soggetti ad una severa legislazione, riescono quasi sempre a generare aspri conflitti tra i cittadini e le autorità pubbliche e politiche. In questo contesto, spesso vengono adottati rimedi e provvedimenti emergenziali poco incisivi, quando invece sarebbe opportuno gestire i conflitti con tecniche e metodi di prevenzione adeguati. La tesi esplora l'esistenza di procedure con questo tipo di attitudine come la scelta negoziata e volontaria di Don Munton, le tecniche di negoziato proposte da Fisher e Ury, e le indicazioni del Prof. Bobbio su come comunicare e coinvolgere le comunità. In questa direzione va il progetto Moniter, una ricerca effettuata sugli inceneritori presenti in Emilia Romagna che ha avuto lo scopo di elaborare linee progettuali che, messe a disposizione delle categorie di soggetti attivi sul tema degli inceneritori, hanno tra gli obiettivi quello ridurre il numero di conflitti attraverso un'efficace comunicazione e una maggior partecipazione dei diversi soggetti portatori di interesse. La ricerca si sviluppa in quattro capitoli: 1) conseguenze, tecnologie, fonti e tipologie di sostanze inquinanti rilasciate in atmosfera dagli impianti di incenerimento, 2) concetto, ragioni e definizione di conflitto, attori coinvolti, interessi in gioco, percezione dell'opinione pubblica, procedure adottabili per limitarli 3) modelli di gestione dei conflitti: scelta negoziata e volontaria di Don Munton, tecniche di negoziato proposte da Fisher e Ury e descrizione del progetto Moniter; 4) procedure adottate per la costruzione del termovalorizzatore di Parma, azioni di comunicazione e di coinvolgimento adottate, analisi dei conflitti locali. Il quadro che emerge è che nei conflitti territoriali l'oggetto del contendere non è univoco e comprederne le ragioni è fondamentale. Anche per l'inceneritore di Parma, così come avvenuto per altri inceneritori, si segnala una mancanza di partecipazione della popolazione nel processo decisionale e una carente comunicazione tra gli attori coinvolti. La tendenza delle pubbliche amministrazioni è quella di prendere decisioni unilaterali piuttosto che cercare di governare la complessità sociale, economica e istituzionale fin dalle fasi iniziali. Inoltre una cattiva informazione può alimentare malintesi e distogliere l'attenzione dai veri obiettivi della protesta e far passare in secondo piano i dati scientifici. Il rischio di un conflitto è quasi sempre quello di rallentare i tempi di realizzazione dell'opera, far lievitare i costi economici, ed accrescere la sfiducia dell'opinione pubblica nei confronti delle istituzioni. I conflitti territoriali sono situazione di criticità dalle molte facce che non si possono eliminare e proprio per questo anche gli approcci per affrontarli devono essere specifici a seconda delle situazioni contestuali in atto. Il principio che emerge è che occorre conoscere bene i rapporti e le non facili dinamiche di reciproca influenza tra il sistema politico, l'opinione pubblica ed i media, perché per limitare i conflitti e proporsi all'opinione pubblica come fonte di informazione credibile attenta all'ambiente e alla salute dei cittadini è necessario che i governi statali e locali prendano spunto dai suggerimenti dei professionisti e facciano tesoro degli errori delle esperienze passate.
Conflitti territoriali e modelli di gestione: una riflessione su alcuni casi di inceneritori
MORABITO, CLAUDIO
2019/2020
Abstract
Gli effetti negativi del cambiamento climatico hanno un impatto notevole sia sull'ambiente sia sulle condizioni economiche, sociali e di salute dell'uomo tanto che i governi mondiali stanno attuando normative stringenti per ridurre l'inquinamento atmosferico. Gli inceneritori rappresentano una delle cause inquinanti più discusse, e nonostante siano soggetti ad una severa legislazione, riescono quasi sempre a generare aspri conflitti tra i cittadini e le autorità pubbliche e politiche. In questo contesto, spesso vengono adottati rimedi e provvedimenti emergenziali poco incisivi, quando invece sarebbe opportuno gestire i conflitti con tecniche e metodi di prevenzione adeguati. La tesi esplora l'esistenza di procedure con questo tipo di attitudine come la scelta negoziata e volontaria di Don Munton, le tecniche di negoziato proposte da Fisher e Ury, e le indicazioni del Prof. Bobbio su come comunicare e coinvolgere le comunità. In questa direzione va il progetto Moniter, una ricerca effettuata sugli inceneritori presenti in Emilia Romagna che ha avuto lo scopo di elaborare linee progettuali che, messe a disposizione delle categorie di soggetti attivi sul tema degli inceneritori, hanno tra gli obiettivi quello ridurre il numero di conflitti attraverso un'efficace comunicazione e una maggior partecipazione dei diversi soggetti portatori di interesse. La ricerca si sviluppa in quattro capitoli: 1) conseguenze, tecnologie, fonti e tipologie di sostanze inquinanti rilasciate in atmosfera dagli impianti di incenerimento, 2) concetto, ragioni e definizione di conflitto, attori coinvolti, interessi in gioco, percezione dell'opinione pubblica, procedure adottabili per limitarli 3) modelli di gestione dei conflitti: scelta negoziata e volontaria di Don Munton, tecniche di negoziato proposte da Fisher e Ury e descrizione del progetto Moniter; 4) procedure adottate per la costruzione del termovalorizzatore di Parma, azioni di comunicazione e di coinvolgimento adottate, analisi dei conflitti locali. Il quadro che emerge è che nei conflitti territoriali l'oggetto del contendere non è univoco e comprederne le ragioni è fondamentale. Anche per l'inceneritore di Parma, così come avvenuto per altri inceneritori, si segnala una mancanza di partecipazione della popolazione nel processo decisionale e una carente comunicazione tra gli attori coinvolti. La tendenza delle pubbliche amministrazioni è quella di prendere decisioni unilaterali piuttosto che cercare di governare la complessità sociale, economica e istituzionale fin dalle fasi iniziali. Inoltre una cattiva informazione può alimentare malintesi e distogliere l'attenzione dai veri obiettivi della protesta e far passare in secondo piano i dati scientifici. Il rischio di un conflitto è quasi sempre quello di rallentare i tempi di realizzazione dell'opera, far lievitare i costi economici, ed accrescere la sfiducia dell'opinione pubblica nei confronti delle istituzioni. I conflitti territoriali sono situazione di criticità dalle molte facce che non si possono eliminare e proprio per questo anche gli approcci per affrontarli devono essere specifici a seconda delle situazioni contestuali in atto. Il principio che emerge è che occorre conoscere bene i rapporti e le non facili dinamiche di reciproca influenza tra il sistema politico, l'opinione pubblica ed i media, perché per limitare i conflitti e proporsi all'opinione pubblica come fonte di informazione credibile attenta all'ambiente e alla salute dei cittadini è necessario che i governi statali e locali prendano spunto dai suggerimenti dei professionisti e facciano tesoro degli errori delle esperienze passate.File | Dimensione | Formato | |
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