Il mio elaborato vuole analizzare a trecentosessanta gradi un'eccellenza enologica piemontese, il Ruchè di Castagnole Monferrato, un vitigno ed un vino unico nel suo genere. La scelta di tale argomento è frutto della mia passione per il mondo dell'enologia e del mio interesse a promuovere i luoghi in cui sono nata e cresciuta, le colline del Monferrato. Ritengo che il Monferrato abbia un grande potenziale, che sta iniziando a sfruttare solo ora con decenni di ritardo rispetto a Langhe e Roero. Ho scelto il Ruchè perché credo che l'Associazione Produttori Ruchè, di cui parlerò più avanti, sia riuscita ad animare un territorio prima privo di turismo e di eventi grazie alla diffusione di questo vino. Inoltre, ritengo che sia un vino straordinario, apprezzabile in ogni sua declinazione. Lo scopo di questo elaborato è di inquadrare il Ruchè sotto diversi aspetti: nel primo capitolo analizzerò il vitigno da un punto di vista ampelografico, scientifico ed organolettico attraverso un'analisi oggettiva di composizione del territorio, del vitigno e del vino. Successivamente dedicherò un paragrafo all'enografia italiana, concentrandomi sul Ruchè attraverso il suo Disciplinare di produzione, estremamente importante per capire le leggi, le norme di produzione ed in generale l'aspetto giuridico del vitigno in questione. Nel secondo capitolo svolgerò un lavoro di ricerca sul campo per reperire le fonti storiche e i primi riferimenti disponibili sul Ruchè partendo proprio dalle sue incerte origini; sarà quindi un capitolo dedicato al Ruchè da un punto di vista letterario, storico e quasi mitologico, legato alle credenze e alle dicerie popolari. Racconterò la leggenda di Aleramo per delimitare il territorio del Monferrato, raccogliendo le testimonianze direttamente dagli anziani del paese. A seguire descriverò la figura di Don Giacomo Cauda, il prete che ha riscoperto e portato alla ribalta questo vitigno che stava ormai scomparendo. Senza di lui probabilmente oggi non starei scrivendo queste pagine sul Ruchè. Infine, intervisterò Luca Ferraris, titolare e fondatore della Ferraris Agricola sita a Castagnole Monferrato, a cui dedicherò il terzo capitolo del mio elaborato. Ferraris Agricola è l'azienda che ha saputo valorizzare meglio il Ruchè e il suo territorio di produzione, promuovendo varie iniziative per incrementare l'afflusso turistico nella zona. Concluderò inserendo i dati di produzione che documentano la crescita costante negli anni, fino ad arrivare all'ultimo successo ottenuto nel 2019 che rappresenta un vero e proprio punto di svolta nella vinificazione. Di quell'anno è infatti la modifica del Disciplinare di produzione che permette di far invecchiare il Ruchè dando così vita al Ruchè di Castagnole Monferrato Riserva, che prevede un periodo minimo di invecchiamento di 24 mesi, di cui almeno 12 in botti di legno. L'obiettivo del mio elaborato è quindi quello di comprovare il decollo che ha avuto questo vitigno dagli anni '80 del XX secolo ad oggi, includendo anche i più antichi cenni storici. La cantina più emblematica è sicuramente quella di Luca Ferraris, motivo per cui ho scelto di analizzare questa realtà.

Il Ruchè di Castagnole Monferrato tra tradizione ed innovazione

CHIUSANO, ALESSANDRA
2019/2020

Abstract

Il mio elaborato vuole analizzare a trecentosessanta gradi un'eccellenza enologica piemontese, il Ruchè di Castagnole Monferrato, un vitigno ed un vino unico nel suo genere. La scelta di tale argomento è frutto della mia passione per il mondo dell'enologia e del mio interesse a promuovere i luoghi in cui sono nata e cresciuta, le colline del Monferrato. Ritengo che il Monferrato abbia un grande potenziale, che sta iniziando a sfruttare solo ora con decenni di ritardo rispetto a Langhe e Roero. Ho scelto il Ruchè perché credo che l'Associazione Produttori Ruchè, di cui parlerò più avanti, sia riuscita ad animare un territorio prima privo di turismo e di eventi grazie alla diffusione di questo vino. Inoltre, ritengo che sia un vino straordinario, apprezzabile in ogni sua declinazione. Lo scopo di questo elaborato è di inquadrare il Ruchè sotto diversi aspetti: nel primo capitolo analizzerò il vitigno da un punto di vista ampelografico, scientifico ed organolettico attraverso un'analisi oggettiva di composizione del territorio, del vitigno e del vino. Successivamente dedicherò un paragrafo all'enografia italiana, concentrandomi sul Ruchè attraverso il suo Disciplinare di produzione, estremamente importante per capire le leggi, le norme di produzione ed in generale l'aspetto giuridico del vitigno in questione. Nel secondo capitolo svolgerò un lavoro di ricerca sul campo per reperire le fonti storiche e i primi riferimenti disponibili sul Ruchè partendo proprio dalle sue incerte origini; sarà quindi un capitolo dedicato al Ruchè da un punto di vista letterario, storico e quasi mitologico, legato alle credenze e alle dicerie popolari. Racconterò la leggenda di Aleramo per delimitare il territorio del Monferrato, raccogliendo le testimonianze direttamente dagli anziani del paese. A seguire descriverò la figura di Don Giacomo Cauda, il prete che ha riscoperto e portato alla ribalta questo vitigno che stava ormai scomparendo. Senza di lui probabilmente oggi non starei scrivendo queste pagine sul Ruchè. Infine, intervisterò Luca Ferraris, titolare e fondatore della Ferraris Agricola sita a Castagnole Monferrato, a cui dedicherò il terzo capitolo del mio elaborato. Ferraris Agricola è l'azienda che ha saputo valorizzare meglio il Ruchè e il suo territorio di produzione, promuovendo varie iniziative per incrementare l'afflusso turistico nella zona. Concluderò inserendo i dati di produzione che documentano la crescita costante negli anni, fino ad arrivare all'ultimo successo ottenuto nel 2019 che rappresenta un vero e proprio punto di svolta nella vinificazione. Di quell'anno è infatti la modifica del Disciplinare di produzione che permette di far invecchiare il Ruchè dando così vita al Ruchè di Castagnole Monferrato Riserva, che prevede un periodo minimo di invecchiamento di 24 mesi, di cui almeno 12 in botti di legno. L'obiettivo del mio elaborato è quindi quello di comprovare il decollo che ha avuto questo vitigno dagli anni '80 del XX secolo ad oggi, includendo anche i più antichi cenni storici. La cantina più emblematica è sicuramente quella di Luca Ferraris, motivo per cui ho scelto di analizzare questa realtà.
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