Il percorso affrontato in questa trattazione partirà da una panoramica generale sulle small wars e dal dibattito che si è susseguito nel tempo a riguardo, con riferimenti alle teorie più significative di questo filone di studio. Successivamente, nel secondo capitolo, si affronteranno le premesse storiche, il contesto sociopolitico in cui si collocano gli eventi del brigantaggio italiano, con l'analisi di tutti gli aspetti tecnico-militari della lotta alla guerriglia nell'Italia postunitaria. Dunque, oltre a qualche doveroso cenno storico, verrà descritta la dottrina tattica, la logistica e l'organizzazione delle due fazioni. Alla fine del suddetto capitolo ci soffermeremo ad analizzare le innovazioni apportate dal generale Pallavicini, mediante le sue circolari e le sue istruzioni allo strumento militare italiano nella lotta al brigantaggio. L'importanza del suo operato non è solo data dalla volontà dell'alto ufficiale di voler coordinare le azioni dell'esercito, ma dall'aver tentato di dare una vera e propria struttura organica alla dottrina della lotta alla guerriglia. Vedremo come molte delle considerazioni e delle strategie adottate al tempo rimangono ancora valide: Pallavicini fu un vero precursore, potremmo dire un Petraeus ante litteram. Nel terzo e ultimo capitolo invece analizzeremo in maniera generale il fenomeno in oggetto nella sua interezza, da entrambe le prospettive, quella del regio esercito e quella dei briganti. Infine, nelle conclusioni cercheremo di rispondere alla domanda che è posta come titolo della trattazione, evidenziando caratteri comuni ed elementi di differenziazione.

IL BRIGANTAGGIO NELL'ITALIA POSTUNITARIA: UN CASO DI SMALL WARS?

PANTAROTTO, MATTIA
2019/2020

Abstract

Il percorso affrontato in questa trattazione partirà da una panoramica generale sulle small wars e dal dibattito che si è susseguito nel tempo a riguardo, con riferimenti alle teorie più significative di questo filone di studio. Successivamente, nel secondo capitolo, si affronteranno le premesse storiche, il contesto sociopolitico in cui si collocano gli eventi del brigantaggio italiano, con l'analisi di tutti gli aspetti tecnico-militari della lotta alla guerriglia nell'Italia postunitaria. Dunque, oltre a qualche doveroso cenno storico, verrà descritta la dottrina tattica, la logistica e l'organizzazione delle due fazioni. Alla fine del suddetto capitolo ci soffermeremo ad analizzare le innovazioni apportate dal generale Pallavicini, mediante le sue circolari e le sue istruzioni allo strumento militare italiano nella lotta al brigantaggio. L'importanza del suo operato non è solo data dalla volontà dell'alto ufficiale di voler coordinare le azioni dell'esercito, ma dall'aver tentato di dare una vera e propria struttura organica alla dottrina della lotta alla guerriglia. Vedremo come molte delle considerazioni e delle strategie adottate al tempo rimangono ancora valide: Pallavicini fu un vero precursore, potremmo dire un Petraeus ante litteram. Nel terzo e ultimo capitolo invece analizzeremo in maniera generale il fenomeno in oggetto nella sua interezza, da entrambe le prospettive, quella del regio esercito e quella dei briganti. Infine, nelle conclusioni cercheremo di rispondere alla domanda che è posta come titolo della trattazione, evidenziando caratteri comuni ed elementi di differenziazione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/29538