Negli ultimi anni numerosi studiosi hanno approfondito le conoscenze riguardo la struttura e i principali meccanismi neurofisiologici che governano una pratica comune ed essenziale per la maggior parte delle specie viventi: il sonno. Per i fisiologi del sonno, il fulcro delle loro analisi risiede nella fondamentale divisione tra le fasi REM e NREM e nell’utilizzo delle registrazioni elettriche per poter controllare i parametri vitali durante il riposo. Numerosi sono gli adattamenti fisici, ambientali o le esigenze che hanno modificato il controllo e la gestione del sonno nel corso della sua filogenesi, destinando alle varie specie straordinarie strategie per favorire il necessario riposo. L’obbiettivo di questo elaborato è descrivere i principali filoni di ricerca della fisiologia del sonno: determinare strutture e meccanismi tipici del sonno ponendo attenzione alla sua evoluzione ed agli adattamenti funzionali. Perché il sonno è così importante? Questa rimane una delle principali domande su cui sono fondate le ricerche e gli studi. Il sonno sembra avere un ruolo chiave per lo sviluppo del sistema nervoso, per questo motivo in età neonatale la tendenza al riposo è nettamente superiore alla media. Nel corso della vita, infatti, la quantità e la qualità del sonno tendono a diminuire sia perché non ci sono più esigenze di sviluppo celebrale e sia perché con l’invecchiamento le strutture neurobiologiche responsabili del sonno tendono a deteriorarsi. Il sonno, oltre alla sua funzione “ristorativa”, avrebbe il compito di fortificare le capacità mnemoniche e soprattutto di favorire i processi di “pulizia” a livello sinaptico, una riorganizzazione dell’archivio informativo al fine di ottimizzare apprendimenti futuri. Per dimostrare la validità di tutte queste funzioni sono stati numerosi gli esperimenti e le analisi effettuate su organismi di vario genere. Stati paragonabili al sonno sono stati rinvenuti anche in specie filogeneticamente antiche, sebbene il loro sistema nervoso non fosse ancora centralizzato e sviluppato. Nell’uomo uno studio approfondito ha permesso di verificare la possibile insorgenza di disturbi legati al sonno, con esami specifici come la polisonnografia. Ricerche future potrebbero essere volte a migliorare il controllo del sonno anche tramite semplici apparecchi di uso quotidiano per poter avere un rapporto ottimale tra quantità e qualità del riposo.

FISIOLOGIA DEL SONNO: MECCANISMI NEUROBIOLOGICI E ASPETTI EVOLUTIVI

ARTIANO, STEFANO
2019/2020

Abstract

Negli ultimi anni numerosi studiosi hanno approfondito le conoscenze riguardo la struttura e i principali meccanismi neurofisiologici che governano una pratica comune ed essenziale per la maggior parte delle specie viventi: il sonno. Per i fisiologi del sonno, il fulcro delle loro analisi risiede nella fondamentale divisione tra le fasi REM e NREM e nell’utilizzo delle registrazioni elettriche per poter controllare i parametri vitali durante il riposo. Numerosi sono gli adattamenti fisici, ambientali o le esigenze che hanno modificato il controllo e la gestione del sonno nel corso della sua filogenesi, destinando alle varie specie straordinarie strategie per favorire il necessario riposo. L’obbiettivo di questo elaborato è descrivere i principali filoni di ricerca della fisiologia del sonno: determinare strutture e meccanismi tipici del sonno ponendo attenzione alla sua evoluzione ed agli adattamenti funzionali. Perché il sonno è così importante? Questa rimane una delle principali domande su cui sono fondate le ricerche e gli studi. Il sonno sembra avere un ruolo chiave per lo sviluppo del sistema nervoso, per questo motivo in età neonatale la tendenza al riposo è nettamente superiore alla media. Nel corso della vita, infatti, la quantità e la qualità del sonno tendono a diminuire sia perché non ci sono più esigenze di sviluppo celebrale e sia perché con l’invecchiamento le strutture neurobiologiche responsabili del sonno tendono a deteriorarsi. Il sonno, oltre alla sua funzione “ristorativa”, avrebbe il compito di fortificare le capacità mnemoniche e soprattutto di favorire i processi di “pulizia” a livello sinaptico, una riorganizzazione dell’archivio informativo al fine di ottimizzare apprendimenti futuri. Per dimostrare la validità di tutte queste funzioni sono stati numerosi gli esperimenti e le analisi effettuate su organismi di vario genere. Stati paragonabili al sonno sono stati rinvenuti anche in specie filogeneticamente antiche, sebbene il loro sistema nervoso non fosse ancora centralizzato e sviluppato. Nell’uomo uno studio approfondito ha permesso di verificare la possibile insorgenza di disturbi legati al sonno, con esami specifici come la polisonnografia. Ricerche future potrebbero essere volte a migliorare il controllo del sonno anche tramite semplici apparecchi di uso quotidiano per poter avere un rapporto ottimale tra quantità e qualità del riposo.
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